29 - La paura del buio

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"E quindi sputami, strappami i vestititi di dosso

Continuerò a non avere la paura del buio

E quindi comprami, vendimi, fammi di tutto

Sei soltanto tu ad avere la paura del buio, noi no".


La sveglia suonò, prima con qualche trillo debole, poi in maniera sempre più insistente.

Ethan mugugnò, quindi passò una mano sulla schiena di Carlotta.

La donna si rigirò nelle coperte, si sollevò e si mise a sedere sul letto.

"Proprio sicura che devi andare in trasferta?", le domandò il fidanzato.

"Sì, tesoro. Comincio a portarmi avanti con il lavoro, così quando arriverà la data del matrimonio avrò accumulato ferie a sufficienza per il viaggio di nozze", rispose lei.

"La mia ragazza responsabile e ligia al dovere...", disse mentre Carli si abbassava per dargli il primo bacio della giornata.

"Hai già pensato a che farai in mia assenza?", chiese all'uomo.

"Be, credo rimarrò solo soletto. Damiano e Vic sono a Milano, Thomas a Bologna, ergo per ora i Moschettieri si prenderanno una pausa".

Ethan all'improvviso si rabbuiò.

"Che succede, tesoro?", gli chiese la ragazza.

"Mi sono reso conto che dovrò approfittare di questo tempo per risolvere un paio di questioni lasciate in sospeso".

La fidanzata lo fissò con fare interrogativo.

"Hai presente quegli spartiti che, almeno una volta a settimana, osservo con lo sguardo da pesce lesso?

Ecco, mi stanno aspettando al varco. Devo tirare le somme", disse Ethan tutto d'un fiato.

"Purtroppo non sono un'esperta. Ho sempre creduto che ci volesse l'ispirazione", rispose la donna.

"Non è completamente vero. Ci vuole anche metodo. Spesso occorre sforzarsi per permettere alle idee di concretizzarsi", replicò il batterista.

Carlotta lo baciò ancora, poi si alzò per prepararsi.

"Tu riposa un po'...", gli suggerì, ma lui avvertiva già una specie di inquietudine per l'obiettivo che si era prefissato.

Consumarono la colazione, quindi la donna sistemò il bagaglio che avrebbe portato con sé in trasferta.

"Spero che lì dentro non ci sia nulla di sexy", scherzò il fidanzato.

La ragazza rise. "Non essere sciocco, lo sai che ci sono cose che condivido solo con te...", strizzò un occhio.

Gli diede un ultimo bacio.

"Ti chiamo questa sera. Mi raccomando, fai il bravo!".

"Quello sempre!".

Dopo la partenza di Carlotta, Ethan si sedette al tavolo del suo studio.

Si impose di analizzare uno spartito per volta, e di concentrarsi su una sola melodia, senza vagare troppo con i pensieri.

Con il tempo aveva imparato che la musica poteva essere un lavoro molto faticoso.

Ti dava l'impressione di stare su un otto volante: in alto, verso le stelle e l'euforia, oppure in basso, con una sensazione di vuoto nello stomaco.

One more Chance  - Sh*t BoulevardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora