2 - Niente da... cantare.

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Le illuminazioni si spensero all'improvviso. Calò un buio pesto. Il rumore del pubblico e dei colleghi finì per perdersi con lentezza.

Damiano non vedeva nulla. Non riusciva a parlare, quindi non poté richiamare l'attenzione. Cominciò a camminare, mettendo le mani avanti, ma attorno a lui pareva fosse scomparso tutto: persone, scenografia, strumenti.

Cadde a terra, sopraffatto da una pesantezza mai provata in precedenza.

Un cono di luce lo travolse. Scoprì, con orrore, di essere completamente nudo.

Che avrebbe dovuto fare?

Con gradualità, visualizzò un corridoio simile a quello degli alberghi, o ancor peggio a "Shining". Si interrogò sul da farsi, ma non c'era molta scelta. Si alzò con fatica, e andò incontro alla prima porta.

Bussò con insistenza, ma nessuno aprì. Udì urla strazianti, sembrava si trattasse di Vic. Cercò di entrare con la forza, ma i tentativi furono inutili.

Bisognava chiedere aiuto. Passò con affanno alla camera successiva, sempre afono.

Varcò la soglia. Dentro c'era Thomas, che iniziò a ridere e prenderlo in giro: "Il Re è nudo! Il Re è nudo!".

Damiano lo fulminò con uno sguardo come per dire: "Ma che fai, idiota! Vieni con me invece di sfottere! Vic è in pericolo!".

Ma Thomas non lo calcolava, e si dissolveva in una manciata di pixel.

Non poteva arrendersi, passò alla stanza adiacente.

Vide Ethan, in ospedale, collegato ai macchinari.

"Ethan, amico mio! No!", pensò disperato.

Avvertì un ghigno famelico alle sue spalle.

Si voltò terrorizzato.

Una donna, vestita da infermiera alla "Kill Bill", brandiva una gigantesca siringa a mò di arma.

"Ma salve Signor David, finalmente ci incontriamo di nuovo!".

Era quella pazza di Francesca.

"Ora, caro artista delle cause perse, faremo i conti!".


Urlò. Si svegliò fradicio di sudore,balzò sul letto.

"Oddio, che c'è. Un altro incubo?", aveva disturbato per l'ennesima volta Chiara.

"Scusami tesoro, è stato il peggiore che io abbia mai fatto!".

"Vi hackeravano il disco in uscita? O vi accusavano di plagio per un intero album?", chiese lei.

"No, qui sono andato oltre. Tu credi nei sogni premonitori?".

La ragazza si concentrò un attimo. "No, non gioco neppure al Lotto".


"Ecco, vedi perché ci tocca lavorare!", replicò lui nel vano tentativo di sdrammatizzare.

"A questo punto, dimmi almeno che cosa hai sognato!".

"Rimanevo senza voce davanti al pubblico, mi perdevo in un corridoio, e disgrazie varie che non sto ad elencarti".

"Ora capisco la domanda che mi hai fatto in merito alla premonizione. Sarò noiosa, ma forse il tuo inconscio vuole dirti che devi smettere di fumare...".

"Aridaje. Sai che ci ho già provato, ed ho rischiato di impazzire! Anche voi non mi sopportavate. Be, diciamo che mi tolleravate meno del solito!".

One more Chance  - Sh*t BoulevardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora