13 - Charlie Brown

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Thomas si stava preparando per l'aperitivo con Azzurra. Quella sera non sarebbe stato un cliente solo e triste al tavolino del bar, ma soprattutto avrebbe avuto accanto a sé una donna bellissima.

Era rimasto piacevolmente colpito quando lei gli aveva lasciato il numero, non ci sperava.

Prima di contattarla, si era concesso del tempo per scacciare l'ansia. Nemmeno alla puntata di esordio in radio era così teso.

Eppure in passato con le ragazze era sfrontato ed intraprendente .

Nel periodo del lavoro con i Maneskin, i compagni di band lo rimproveravano perché si comportava da marinaio: una spasimante in ogni porto.

Sebbene il cantante avesse la fama del seduttore incallito, l'autentico tombeur de femmes era lui.

"Gioia mia, prevedo che 'ste pischelle te scopriranno, se riuniranno e tu buscherai 'na cifra de mazzate. Te se gonfiano come 'na zampogna. O' dico pe' te...", lo redarguiva Damiano.

"A Damià, se fossi 'no stronzo qualunque mi calcolerebbero in poche. Ne devo approfittà!", replicava il chitarrista.

Allora l'amico scuoteva il capo sconsolato, ed il discorso cadeva fino alla reprimenda successiva.

Purtroppo quelle occasioni erano scemate, il che minava la sua autostima in modo drastico. Il bisogno continuo di conferme lo divorava dall'interno.


Si era dato appuntamento con la ragazza di fronte al "loro" bar.

Di che avrebbero parlato? Provava il solito patema: fare la figura dell'ignorante. Era un timore al di là del suo controllo.

La vide arrivare con andatura decisa, la massa di riccioli rossi che fluttuava in una specie di danza sensuale, e sentì le mani tremare.

"Calma, Raggi, respira...", ripeté tra sé e sé.

"Tanta agitazione per la sorella de Pippi Calzelunghe? Ma che, davero? Chi te capisce è bravo. E poi che cazzo de' nome è Azzurra? Se doveva chiamà Pel Di Carota, c'avrebbe avuto significato", il David immaginario era tornato a blaterare, e non si smentiva.

Al chitarrista sfuggì un sorriso, col rischio di sembrare idiota davanti alla donna che nel frattempo lo aveva raggiunto.

"Ciao caro, è da molto che aspetti?", esordì lei.

"No, sei in perfetto orario!", rispose Thomas.

Presero posto nel locale.

"La vita riserva delle piacevoli novità. Anni fa, mentre ti ascoltavo suonare dal vivo, bere un drink con te rappresentava un'utopia", gli confidò Azzurra.

"Mi stai dicendo che sei stata ad un nostro concerto?", chiese incredulo Raggi.

"Sì, ero una vostra grande fan!", esclamò la donna.

L'uomo pensò che il fato fosse imprevedibile.

"Ad essere onesta, ho temuto per te quando Damiano ti ha sollevato e ti ha caricato sulle spalle!", aggiunse lei.

Thomas rise.

"Purtroppo dopo che l'hanno operato gli hanno ordinato di rinunciare a tali peripezie. Ma i più pericolosi erano Vic ed Ethan. Basso e bacchette in faccia sono un'esperienza che non consiglio a nessuno!", esclamò il chitarrista.  Questa volta fu Azzurra a ridere.


"E così hai deciso di dedicarti al volontariato nella Onlus", proseguì la giovane.

"Sì, e mi auguro di rendermi utile, in qualche modo", affermò Raggi.

One more Chance  - Sh*t BoulevardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora