31 - Almeno una ragione

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"Just give me a reason

Just a little bit's enough

Just a second we're not broken just bent

And we can learn to love again

It's in the stars

It's been written in the scars on our hearts

We're not broken just bent

And we can learn to love again".


Victoria stava sfogliando una rivista in salotto.

Fino al mese successivo non avrebbe avuto shooting, così valutò che fosse una buona idea rilassarsi e prendere del tempo per se stessa.

Il suo smartphone trillò. Era Lucia.

"Ciao bambola! Non ti sei più fatta sentire. Visti gli ultimi sviluppi, ero un po' preoccupata", esordì l'amica.

"Lo so, tesoro. Sono imperdonabile. Mi sono lasciata assorbire dal lavoro", replicò Vic.

"Come stai?", domandò Lucia.

"Insomma. Devo fare un grande sforzo per non pensare a Marco, o meglio, per non fossilizzarmi sull'idea che mi ero fatta di lui".

"Mi spiace, dolcezza. Ma non sei davvero disposta a dargli una seconda opportunità?".

"A mio avviso, non si è impegnato molto per meritarsela. Le sue motivazioni, ovvero le scuse, sono state puerili. E comunque non mi sembravano mosse da sincerità".

"Che peccato. Prince Charming è stato una delusione. Prenditi il tempo che ti serve, però chiamami: c'è bisogno di una bella serata di svago", proseguì l'amica.

"Sei un amore. Ti prometto che mi farò sentire prima della mia prossima trasferta", disse la De Angelis.

"Ci conto!".

Victoria chiuse la telefonata. In più occasioni, si era augurata che fosse solo un brutto incubo: si sarebbe svegliata di fianco a Marco, che per lei avrebbe avuto unicamente lodi, e nemmeno una parola di biasimo nei confronti dei suoi amici.

Purtroppo la realtà era ben diversa.

Le scuse erano state superficiali, per non parlare della scelta terribile del verbo "appartenere". Anche se fosse stato un semplice lapsus da parte dell'uomo, la situazione non sarebbe stata meno grave.

Una relazione d'amore o d'amicizia non è una questione di possesso, ma significa accettare e rispettare le peculiarità dell'altro. In entrambe le cose, l'ex fidanzato si era dimostrato carente.

All'improvviso, la donna udì suonare il campanello.

Le sembrò strano, dal momento che non aspettava nessuno, e non c'erano consegne in programma.

Rispose al citofono.

"C'è un pacco per la Signorina De Angelis!", disse una voce maschile decisa.

Vic, incredula, scese per il ritiro.

Che si fosse dimenticata di qualche acquisto in sospeso?

Il fattorino precisò che non doveva pagare nulla, ma lei gli lasciò comunque una cospicua mancia.

Le avevano recapitato una grossa confezione. Lesse il biglietto che la accompagnava.

"Farò tutto ciò che è in mio potere per farmi perdonare. Marco".

L'uomo non si dava per vinto.

La ragazza immaginò che le avesse mandato dei fiori, dei dolci, o entrambe le cose. Trovò invece un vestito da sera di alta sartoria.

La stoffa era di un colore rosa delicato. Lungo fino alle caviglie, creava una serie di balze. Le maniche erano di tessuto trasparente, con eleganti rose nere ricamate.

La scollatura non era eccessiva, e le sue linee proseguivano in un ulteriore ricamo che si sviluppava attorno al girovita.

Victoria aveva a che fare abitualmente con capi alla moda, anche molto costosi e ricercati, ma quell'abito era uno dei più belli che avesse visto.

Sulla carta velina che lo avvolgeva vi era un secondo messaggio.

"Confido ancora in una serata con te. Non ti chiedo altro, se non un chiarimento. In qualsiasi momento, sarai libera di dirmi addio, seppur in cuor mio mi auguro non lo farai. Marco". Le parole la stupirono, ma capì di non essere disposta a cedere. Per prima cosa, avrebbe restituito il regalo.

Decise di chiamare l'uomo: rendere il vestito senza una spiegazione sarebbe stato un gesto ineducato.

"Avevo smesso di sperarci", fu la frase con cui esordì l'ex compagno.

"Non è una telefonata di cortesia. Volevo semplicemente avvisarti che il tuo presente sta tornando indietro. Non avresti dovuto disturbarti così tanto".

Il ragazzo tirò un sospirone.

"Credo di aver esaurito le frecce al mio arco. Ma sappi che ti amo, e parecchio".

"A volte l'amore non basta, in una coppia", replicò lei. "Non posso stare con qualcuno che non apprezza le mie scelte".

"Ma che dici?", ribatté Marco. "Ok, ho avuto delle uscite infelici, ma ciò non significa che io non ti apprezzi".

"Non ti piace il mio mondo. E' stato facile da intuire. E io di sicuro non voglio costringere nessuno a farne parte. Allo stesso tempo, non sono disposta a rinunciare alla mia vita solo perché una persona dice di amarmi".

"Non ti chiederei mai nulla di simile".

"E' come se l'avessi fatto. Ora scusami, credo di averti detto tutto", concluse la donna, poi riagganciò.

Non versò neppure una lacrima, il che fu un sollievo.

Trascorsero alcuni giorni. Victoria ringraziò il cielo perché aveva cominciato a sentirsi meglio. Finalmente sarebbe tornata un po' di serenità, pensò tra sé e sé.

Durante un mattino uguale a molti altri stava rimettendo in ordine casa, cosicché non avrebbe dovuto farlo al rientro dalla trasferta.

Udì il campanello suonare. Si domandò di cosa si trattasse questa volta.

Come di consueto, lasciò la mancia al corriere.

Era di nuovo un pacco inviatole da Marco, di dimensioni ridotte rispetto al precedente. La ragazza attese qualche secondo, tirò un paio di profondi sospiri, poi si decise ad aprire la confezione.

Rimase senza parole, molto di più che con l'abito.

L'ex fidanzato le aveva mandato un orsetto composto da rose rosse, con un cuore centrale di orchidee bianche. Valutò che nessuno aveva mai avuto un pensiero di quel tipo per lei.

Forse per il momento sarebbe stato meglio mettere da parte l'orgoglio.

Inviò un messaggio all' uomo.

"Grazie per il regalo. Hai veramente esagerato. Credo sia giusto fare quattro chiacchiere. Sei libero questa sera?".

Dopo pochi minuti, lui rispose.

"Per te sono sempre libero. Ti porto a cena fuori", replicò.

"Va bene, ma il posto lo decido io".

La conversazione si concluse.

Victoria si augurò di non doversi pentire della decisione che aveva preso.

One more Chance  - Sh*t BoulevardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora