Carlotta, a tali parole, arrossì.
Cercò di trovare una spiegazione, ma non le venne in mente nulla.
"Eh... perché? Cioè, che si festeggia?", furono le uniche cose che riuscì a pronunciare.
Ethan lanciò un'occhiata agli amici, prese fiato, poi si rivolse alla fidanzata.
"Tesoro, forse il posto è un po' affollato per il genere di discorso che vorrei farti, ma ci tengo che queste persone sappiano quanto tu sia importante per me.
Mi sono spesso chiesto in quali circostanze avrei incontrato il grande amore della mia vita.
Non immaginavo che sarebbe avvenuto in un giorno molto simile all'apocalisse, con una quasi alluvione in corso a Roma e le strade che al solito si squarciavano. In quell' occasione non ho fatto niente di speciale: mi sono limitato ad aiutare una donna che era caduta in una buca. E mi sono innamorato di lei. Come ricompensa per i miei sentimenti, tu, creatura straordinaria, mi hai persino ricambiato.
E' stato il momento in cui la concezione del tempo per me è mutata: ho cominciato a considerarlo in funzione delle ore che mi dividevano da te. Ogni nuova ricetta scovata in giro faceva scattare la domanda se tu l'avresti apprezzata. Rivedersi dopo le nostre trasferte, o avere pensieri carini per l'altro, diventava un'incredibile fonte di gioia. Io desidero che questo continui per sempre. In conclusione, è tutto più semplice del pippone che ti ho rifilato. Quindi ti chiedo: Vuoi sposarmi?".
Si inginocchiò di fronte a Carlotta, estrasse l'astuccio con l' anello dalla tasca interna della giacca, e glielo porse.
La donna impallidì, tanto che lui temette che stesse per svenire.
Nel locale attorno a loro non volava una mosca. La scena aveva suscitato non poca suspense.
In seguito ad un primo attimo di stupore, Carlotta urlò "Sì, sì, sì che ti sposo!" con una scarica di adrenalina e pura contentezza.
"Ethan, sei impazzito! Ed io, che ti amo da morire, sono più matta di te!", aggiunse la donna.
Si infilò l'anello al dito, e prese a saltellare per la sala.
Scoppiarono gli applausi.
"Qualcuno la fermi, ha un attacco di De Angelinite!", esclamò Leo. "O in alternativa, datele un basso!".
Gli invitati rimasero colpiti non solo dalle parole del batterista, ma anche dal Tiffany.
"Torchio, hai fatto un danno!", esordì scherzosamente Damiano. "Ora le nostre fidanzate ti considereranno un esempio da imitare! Come faremo a raggiungere certi standard?".
Marco parve arricciare il naso a quella battuta.
I festeggiamenti veri e propri cominciarono. Il clima era rilassato, ed i partecipanti ne approfittarono per chiacchierare e socializzare.
"Ciao, cara. Al solito il mio fratellino è un maleducato, le presentazioni non sono il suo forte!", Victoria si avvicinò ad Azzurra.
"Ciao", rispose lei, "complimenti per la sorpresa che hai organizzato!".
"Be, ho dato sfogo all' insita coattaggine, è un marchio distintivo! Piuttosto, dimmi, dove hai conosciuto il Cobbra? Lui fa il misterioso, non si sbottona...".
"La prima volta ci siamo incrociati in un bar. Io l'ho spintonato, da buona imbranata non mi smentisco mai, e non ho nemmeno avuto il tempo materiale per offrirgli un drink e farmi perdonare. Ci siamo rivisti in seguito, per caso, ad un corso in cui facevo lezione".
"Sei un'insegnante?", la incalzò la bassista.
"Non propriamente. Sto studiando per l'iscrizione all'albo degli psicologi", affermò la ragazza.
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One more Chance - Sh*t Boulevard
FanfictionSecondo capitolo del racconto "One more Chance". I Maneskin, nati come gruppo Rock, sono ormai dei professionisti affermati anche in altri campi. Conoscono i valori del sacrificio e della dedizione, ma soprattutto l'importanza dell'amicizia e degli...