24 - Will you be my...

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Ethan aveva cercato di mantenere un profilo basso per tutta la settimana.

Si era semplicemente limitato a promettere una domenica di relax alla compagna, augurandosi che non si verificasse qualche inconveniente che avrebbe mandato all'aria i programmi.

La mattina della festa, Carlotta come di consueto era davanti allo specchio ad osservarsi da ogni angolazione possibile.

"Mi calza bene questo vestito? Mi sento un po' gonfia. Non sarò mica ingrassata?", chiese al fidanzato.

"Non scherzare, saresti stupenda anche con un sacco di iuta. E poi al solito sei in forma perfetta. Comunque, non mi farei troppi problemi per l'outfit, considerato che la maggior parte della giornata la trascorreremo al centro benessere!", bleffò lui.

"Ok, la smetto! Vai tu a prendere l'auto? Scendo subito!", esclamò Carlotta.

"Agli ordini, mia signora!", rispose divertito Ethan.

Ci volle circa un'ora di macchina per arrivare a destinazione: il batterista se la prese con comodo, cosicché Victoria e gli altri avessero tempo a sufficienza per i preparativi.

Durante i viaggi Carlotta aveva l'abitudine di canzonarlo per la musica che sceglieva: "Sicuro che non ti addormenterai? Non vorrei finissimo fuori strada!".

"Grazie per la fiducia, ma non temere...", le rispose il compagno, dandole un buffetto.

Giunsero infine nel parcheggio della struttura in cui si sarebbe tenuta la festa. C'erano già parecchie auto.

Ethan e Carlotta scesero dalla loro vettura.

"La gente non manca! Ottimo inizio!", esclamò lei.

Una larga scalinata in pietra conduceva al livello superiore: nelle vicinanze, un giardino con numerosi arbusti di piante perenni.

"Mi toccherà prenderti a braccetto: i tacchi non mi aiuteranno su queste rampe!", esclamò la donna.

"Prego, signorina!", il fidanzato le porse il braccio.

Intanto, Carlotta si guardava attorno soddisfatta: "E' piacevole qui: si respira aria di pace".

Il complesso era diviso in due edifici: la parte con ristorante e camere, e quella con l'area benessere.

Entrambe disponevano, al piano terreno, di ampie porte e vetrate; ai piani alti, torrette da cui si poteva ammirare il panorama.

C'era una zona discretamente estesa che nella bella stagione veniva allestita in modo appropriato per accogliere all'aperto gli ospiti; nello spazio adiacente, una piscina ed un prato curatissimo.

Mentre si godevano il momento, Ethan sentì vibrare lo smartphone. 

Vic gli stava scrivendo: "Siamo indietro sulla tabella di marcia, ci servono ancora una decina di minuti".



Nel frattempo, l'amica era in preda al panico, e si imponeva di coordinare Damiano, Thomas, Leo ed il resto della cricca con i preparativi.

"Bionda, ma ti vuoi dare una calmata? Per fortuna, ci sono troppi gentiluomini e signore, altrimenti ti risponderei come facevo anni fa!".

"David, sei tu che non capisci mai niente! Non andava messo lì, il Cupido!", lo rimbrottò Victoria.

"Mi dici che differenza fa?", replicò Damiano. "Poi mi spiegherai dove hai preso 'sto coso osceno!".

"Ma la volete piantare, voi due?", Thomas intervenne. "Quel coso con l'arco è bellissimo così com'è, e va bene dove l'abbiamo messo. Adesso basta, o me ne vado!".

Leo si voltò verso la compagnia degli invitati, ed esclamò sornione: "Benvenuti in una giornata tipo con i Maneskin!". I più risero.

Intanto, Chiara, ormai abituata a tale genere di scene, sghignazzava sotto i baffi; Azzurra invece cercava di superare l'imbarazzo datole dalla situazione: non solo per la prima volta era in mezzo agli amici del ragazzo che frequentava, alcuni persino famosi, ma stava addirittura partecipando ad una proposta di matrimonio.

Marco pareva essere l'unico che non si divertiva affatto, anzi: vagava con espressione di sufficienza, quasi scocciato. Un occhio esterno avrebbe affermato che fosse un broker californiano capitato lì per sbaglio.


Per guadagnare tempo, Ethan decise di andare con Carlotta in cima ad una delle torrette.

Si fermarono ad osservare la distesa di vigneti ed ulivi che si sviluppava nelle campagne circostanti.

"Ora è spoglio. Chissà che colori ci sono in primavera ed autunno. Dobbiamo tornarci in quei periodi!", suggerì la donna.

"Prenotazione accettata!", rise l'uomo.

Il batterista ricevette quindi un ultimo messaggio sul cellulare: "Via libera!".


La coppia entrò nell' ala ristorazione, grande e luminosa. All'ingresso, si poteva notare un fornito angolo bar con numerosi divanetti.

"Che strano, però, sembra non ci sia nessuno...", la ragazza cominciava ad insospettirsi, anche se non ne capiva di preciso il motivo.

"Tesoro, siamo appena arrivati. Vediamo il resto del locale...", suggerì Ethan.

Percorsero parte della sala, per giungere poi in un ambiente adiacente.

Carlotta rimase colpita quando vide un tripudio di palloncini, alcuni a forma di cuore, altri di nuvola. Infine, un Cupido gigantesco vestito da Tarzan, con tanto di arco e lucette rosse che si accendevano e spegnevano in alternanza.

"Forse c'è una festa!", esordì incuriosita. "Secondo te che si celebra?".

Ethan ridacchiò, soprattutto perché si stava domandando dove la bassista avesse trovato certa paccottiglia a tema.

Allorché udirono le voci dei due fidanzati, iniziarono a palesarsi parenti ed amici di entrambi, con Vic in testa al gruppo: presero ad applaudire in segno di benvenuto ed incoraggiamento.

"Ma che...", la donna sorrise e salutò tutti con un cenno, dunque si voltò verso il compagno con fare interrogativo ed un pizzico di imbarazzo e sconcerto.

"Lo ammetto cara: non sono stato molto sincero. Non siamo qui solo per rilassarci, in realtà oggi la festeggiata sei tu...", rispose lui con un filo di voce.

One more Chance  - Sh*t BoulevardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora