23- Noi quattro

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"Perfetto Vic, ora guarda da questa parte!".

La ragazza era impegnata nella prima sessione dello shooting fotografico.

Come le avevano anticipato, il trucco e l'acconciatura erano molto semplici e naturali, ma tra uno scatto e l'altro gli assistenti arrivavano comunque a sistemare e ritoccare.

"Bene così! Abbozza un sorriso. Più rilassata...", proseguì il fotografo.

La bassista sapeva che aveva ancora parecchio da imparare, e che inizialmente l'avevano scelta per l' aspetto fisico e per la popolarità, ma voleva dimostrare riconoscenza per l'opportunità e di esserne all'altezza.

"Per adesso mi reputo soddisfatto! Facciamo una pausa, dopo passeremo al secondo set di costumi da bagno".

Vic ripensò divertita a quando schiavizzava Ethan per farsi immortalare: lui utilizzava due cellulari, di cui uno per creare luce. Era sempre stata una social addicted, e sin da ragazzina i suoi profili pullulavano di selfie. Spesso gli amici la prendevano in giro per le sue duck face, o quando azzardava qualche posa sexy. La parte migliore era quella degli scherzi con i Maneskin: farsi foto buffe a vicenda di proposito e poi postarle a tradimento su Instagram. Quei giorni le mancavano, era inutile  l'ipocrisia, ed era consapevole che non sarebbero tornati. Si augurò che ci sarebbero stati bei momenti anche in futuro.

Il telefono trillò. Era Marco.

"Allora, come sta andando il lavoro alla donna più stupenda dell'universo?", le domandò il fidanzato.

Lei ridacchiò.

"Sei sempre esagerato amore. Comunque sta andando bene, credo di essere abbastanza brava!", rispose la De Angelis.

Proprio in quell'istante, uno degli assistenti la avvisò che era arrivato qualcosa per lei.

"Eppure non aspettavo nulla. Tesoro, per favore, puoi attendere un attimo in linea?", disse a Marco.

Una inserviente le si avvicinò con un mazzo enorme di rose rosse.

"Oh Santo Cielo!", esclamò Victoria.

Lesse il bigliettino allegato ai fiori: "Niente e nessuno sarà mai bello come te. Non dubitarlo nemmeno per un istante. Marco".

La bassista tornò allo smartphone.

"Sei davvero impazzito! Grazie!", esclamò.

"E' il minimo! A stasera dolcezza!", le disse Battisti.

"A stasera!".

Victoria ammirò con soddisfazione il dono del fidanzato.

Il fotografo aveva presenziato alla scena. Sussurrò ad un collaboratore: "Impensabile: nel terzo millennio ci sono ancora uomini così insicuri da avvertire la necessità di marcare il territorio in questa maniera".


Ethan era seduto alla scrivania del suo studio. Scarabocchiava sugli spartiti che non riusciva a portare a compimento. La mente volò al giorno in cui aveva conosciuto Carlotta.

"Considerato che sei stata l'unica anima gentile a venire in mio soccorso, è doveroso che ti inviti a cena!", aveva affermato la donna.

"In effetti, ti ho aiutata solo per avere un invito e scroccare!", esordì il batterista.

La donna rise a tale boutade. Con il tempo ci avrebbe fatto l'abitudine: il fidanzato era solito spiazzarti con le sue freddure, senza abbozzare neppure un sorriso, il che rendeva tutto più comico.

Sin dall'inizio, c'erano stati una serie di indizi che avevano indotto l'uomo a credere che quell'incontro avrebbe cambiato la sua vita. Il carisma della compagna lo aveva affascinato, oltre alle altre qualità che la caratterizzavano. Nel giro di pochi mesi erano andati a vivere assieme. C'era stata così la conferma che si completavano a vicenda.

One more Chance  - Sh*t BoulevardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora