Ethan e Vic erano stati accolti nella gioielleria di Tiffany con salamelecchi, complimenti e premure in quantità. L'uomo si reputava una persona molto pratica, e tutte quelle pantomime lo infastidivano, ma decise comunque di stare al gioco; l'amica era consapevole che anni prima non li avrebbero neppure lasciati entrare, e questo, anziché provocarle un sentimento di rivalsa, la indisponeva ancora di più.
Tuttavia si trovavano lì a scegliere un monile importante, ergo il resto sarebbe passato in secondo piano.
"Gradite un the, un caffè, qualcosa da mangiare?", propose una delle commesse.
"No, grazie. Al massimo un bicchiere d'acqua", replicò Ethan.
"Idem", rispose la bassista.
"Al telefono mi ha detto che si tratta di un anello di fidanzamento. La signorina è una donna parecchio fortunata!", disse la commessa più anziana riferendosi a Vic.
"No, guardi", replicò lei. "C'è un equivoco. Io sono qui per accompagnare il signor Torchio e dargli eventualmente dei consigli", precisò la ragazza.
"Oh, capisco, mi scusi".
Entrambi si augurarono che qualche lingua lunga non li avesse notati, urlando la cosa ai quattro venti e facendo così fallire la sorpresa a Carlotta.
"Bene, pensavate ad un articolo specifico?", domandò la commessa.
In effetti, il futuro sposo aveva già preso una decisione, però non voleva facilitare troppo gli interlocutori: si sarebbe fatto mostrare di tutto. Non era solito comportarsi in quella maniera, ma per una volta volle fare uno strappo alla regola.
"Oro giallo, rosa, o platino?", esordì la donna.
"Vic, tu che dici?", chiese il batterista all'amica.
"Il platino è senza dubbio più elegante, secondo me", affermò Victoria.
"E platino sia!", esclamò Ethan.
"Diamanti bianchi o rosa?", domandò ancora la commessa.
"Rimarrei sul bianco", replicò l'uomo.
"Vi presenterò i nostri famosi modelli. C'è un discreto margine di personalizzazione, perché ci teniamo a venire incontro ai clienti, quando possibile", aggiunse la donna.
Ethan e l'amica si scambiarono un'occhiata furtiva.
"Questo è l'anello con solitario. Potete scegliere il taglio brillante, o la forma che vi aggrada.
A seguire, "Halo", che come suggerisce il nome dà vita ad un'aureola di luce, con taglio e colore a piacimento.
E ora, anche se non dovrei sbilanciarmi, il mio favorito: il modello "Three Stone". Ai lati possiamo aggiungere diamanti o zaffiri.
E poi, in conclusione, ma non per importanza, un'icona: il Tiffany Setting!", concluse la commessa.
Sia Ethan che Vic pensarono che vederlo su di un catalogo era un conto, dal vivo tutto un altro.
Il batterista visualizzò le mani della fidanzata che lo indossavano: ebbe la certezza che quella fosse la scelta azzeccata.
"Ordino il Setting", disse con un filo di voce l'uomo.
"Non deve decidere subito, non è un passo che si compie di consueto!", fu la replica della commessa.
"La bellezza di questo gioiello non richiede ulteriori valutazioni!", affermò convinto il batterista.
Di fronte a tale esclamazione, le commesse rimasero stupefatte.
"Sottopongo alla vostra attenzione la scheda tecnica. La consulti pure con calma. Vi è illustrato anche un calcolo esplicativo dei costi. Tengo a sottolineare che, assieme all'acquisto, si potrà fruire di vari servizi, tra cui lucidatura e pulizia", precisò ancora la commessa più anziana.
Ethan e Victoria restarono un attimo soli."Credo di non aver mai visto nulla di simile nella mia vita. Il giorno della proposta porterò con me i sali: ad uno spettacolo del genere, Carlotta sverrà!", scherzò lei.
"Secondo te è esagerato?", le domandò l'amico.
"No, anzi, è molto fine. Perché me lo chiedi?", disse incuriosita la bassista.
"Ecco, non vorrei fare la figura del cafone arricchito. O che Carli si sentisse sotto pressione...", le confessò Ethan.
"Tu cafone arricchito? Non pensarlo nemmeno. Sei sempre stato un gentleman, e con gli anni lo hai dimostrato.
E poi Carlotta è una donna forte ed indipendente: ti ama, e di sicuro non è il genere di persona che si lascia comprare. Hai altri quesiti?", chiese infine Victoria.
"No, che dici, procedo?", domandò il batterista.
"Vamos!".
"Per il pagamento va bene un bonifico? Cifra intera, o acconto?", esordì Ethan.
"Il titolare ha detto che adesso può bastare un acconto, il saldo avverrà alla consegna. Un bonifico andrà benissimo!", esclamò la commessa.
"Quanto tempo ci vorrà?", chiese ancora il batterista.
"Indicativamente un mese, a meno che non abbia esigenze particolari. In tal caso, vedremo che si può fare", affermò la donna.
"Ok. Intanto, grazie della vostra pazienza!", esclamò l'uomo.
"Dovere, Signori, dovere!".
Mentre Ethan e Victoria si allontanavano dal negozio, la commessa più giovane sospirò in modo rumoroso.
"Ti serve una sedia?", le chiese ironica la collega.
"Non hai forse visto com' è bello? E che portamento...".
"Chi è la fidanzata?".
"Non ne ho idea. Non credo sia famosa. Che donna fortunata, però... Ed il destino è così triste che me l'ha fatto incontrare proprio nel giorno in cui è venuto a scegliere l'anello della promessa di matrimonio...".
Altro sospirone.
"Tesoro, lavoro qui da un po' più tempo di te. E se tu li avessi incrociati quando si esibivano in giro, ti assicuro che l'avresti schifato, conoscendoti. Quindi non incolpare la sorte", affermò senza peli sulla lingua la commessa più anziana.
La ragazza la fulminò con lo sguardo, poi tornò a sistemare i gioielli nelle cassettiere e nelle vetrinette.
"Sei soddisfatto?", Victoria domandò ad Ethan.
"Sì. Sarà difficile l'attesa, ma non è nulla, rispetto ad un'intera vita assieme!", esclamò l'amico.
"Che romanticone!", lo canzonò la bassista.
"Penso di non essere mai stato così convinto di qualcosa!", aggiunse l'uomo.
"Nemmeno della nostra musica? Adesso ci fai un torto!", lo punzecchiò Vic.
"Quello era sottinteso!", ribadì il batterista.
"Ah, ecco, vorrei ben vedere. Senti, se stasera tu, Nica ed io uscissimo per una pizza?", propose la ragazza.
"Aggiudicato!", rispose Ethan.
"Ovviamente mia sorella non sa nulla dei tuoi progetti. Mi sono attenuta alle indicazioni!", esclamò la bassista.
"Non avevo dubbi!", affermò l'uomo.
Poi si scambiarono uno di quei sorrisi che solo un'amicizia come la loro poteva regalare.
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One more Chance - Sh*t Boulevard
FanfictionSecondo capitolo del racconto "One more Chance". I Maneskin, nati come gruppo Rock, sono ormai dei professionisti affermati anche in altri campi. Conoscono i valori del sacrificio e della dedizione, ma soprattutto l'importanza dell'amicizia e degli...