Thomas si era concesso un aperitivo nel solito bar, mentre attendeva impaziente l'ora in cui sarebbe cominciato il corso.
Avrebbe dovuto recarsi nella sezione distaccata della Onlus, quella in cui avvenivano la formazione, ed in generale eventi legati alla raccolta fondi ed alle pubbliche relazioni.
Dopo aver compilato l'adesione, l'aveva letta e riletta più volte. Si era vergognato per le sue scarse capacità espositive, nonostante stesse lavorando con costanza per migliorarle.
"Se solo avessi studiato... Se mi fossi impegnato a scrivere qualcosa che andasse oltre le schermate dei social...". Era un continuo rimproverarsi. Aveva dedicato anni alla musica, ma in alcuni momenti pareva dimenticarsene, o arrivare addirittura a considerarlo un demerito.
In seguito all'ennesimo controllo degli stampati, stava per rinunciare. Poi si era detto che tirarsi indietro non avrebbe avuto senso. Only the brave.
Era quindi tornato negli uffici della Onlus, ed aveva lasciato la candidatura.
In breve, era arrivata un'email con le indicazioni del caso, il prospetto con gli orari e l'oggetto delle lezioni.
"Primo soccorso e sicurezza; la relazione di aiuto e l'accudimento; nozioni base di psicologia; la terapia nel mondo contemporaneo; l' elaborazione del lutto". Erano i cinque moduli previsti. Si sentì di nuovo piccolo ed ignorante.
"Thomas, ragiona: se le cose le sapessi già, non avresti bisogno del corso!", l' Ethan dentro di lui interveniva con saggezza.
"Piantala de' fa er coglione, e movi er culo", questo invece era Damiano.
Da quando si era trasferito a Bologna e viveva per conto proprio, lontano dalla famiglia e dagli amici, spesso fantasticava di averli accanto a sé.
"Che mi direbbero di fare?", oppure, "Che ne penserebbero loro?".
Nella sua testa, Damiano ed Ethan erano normativi e severi, mentre Victoria lo coccolava.
"Dai cucciolino, il nido lo hai abbandonato, non ti resta che volare!".
Quei dialoghi immaginari lo aiutavano ogni volta che avrebbe voluto licenziarsi in seguito ad una puntata di cui non era soddisfatto, o quando era tentato di riportare le chiavi dell'appartamento al proprietario, firmare la risoluzione del contratto d'affitto, prendere il treno per Roma.
Ancora prima della maggiore età aveva vissuto in simbiosi con i Maneskin, tanto che ai tempi non riusciva a credere in un tipo di esistenza diverso.
Dopo alcuni anni, avrebbe sperimentato che vivere da solo in una città italiana poteva essere addirittura più difficile che stare a Londra seguito dagli amici e dal personale della casa discografica.
Il flusso di coscienza fu interrotto da una ragazzina che gli si avvicinò.
"Scusa, Thomas, sono una tua fan affezionata... Potrei avere un selfie con te?".
"A Cobbra, attento a ciò che fai. Se la tocchi finisci ar gabbio!", eccolo, il Damiano interiore che si faceva di nuovo sentire per canzonarlo.
"Ma certo cara! Non sono al massimo della forma, ma l'importante è che sia carina tu!", replicò.
Lei arrossì.
Guardò l'orologio, doveva sbrigarsi perché il corso sarebbe cominciato a breve.
Pagò il drink ed uscì di fretta dal locale.
Gli capitò di passare accanto al parco famigerato in cui aveva preso le difese di Giulia.
Confidava nel fatto che i genitori gli scrivessero un'altra lettera, o si presentassero al lavoro, o che magari lei lo contattasse sulla chat dell'emittente.
Aveva incontrato una creatura dalla fragilità estrema, uno scricciolino dall'anima già stanca in un mondo che non esitava ad approfittarne.
Vedi : "One More Chance: Thomas"
"One More Chance : Radio Iperbole"
Si era messo in testa di aiutarla, sebbene non sapesse in che modo.
Ripeteva a se stesso che nonostante le difficoltà era stato fortunato: perdersi come Giulia in un momento di debolezza era questione di un attimo.
Giunse davanti alla sede con qualche minuto di anticipo.
A differenza della Villa, era una struttura di nuova costruzione. Pensò che trasmettesse freddezza, che fosse impersonale.
Vedi "One More Chance:Onlus"
Attraversò i corridoi alla ricerca delle aule. Gli interni sembravano un po' più accoglienti, valutò con sollievo.
Chiese indicazioni ad un inserviente, che gli confermò di essere nel posto giusto.
Dette un'occhiata al programma: primo soccorso e sicurezza.
Erano argomenti che affrontavano ed aggiornavano periodicamente in radio, ma sui quali continuava a non considerarsi ferrato. Si augurava di non dover mai mettere in pratica nessuna di quelle nozioni.
Poco per volta arrivarono anche gli altri partecipanti.
Furono due ore nelle quali cercò di mantenere la concentrazione e non addormentarsi.
A fine serata, mentre usciva dall'edificio, un signore di mezza età gli si accostò.
"E mò, che avrò combinato?", pensò tra sé e sé il chitarrista.
"Scusi, lei è Thomas Raggi, vero? E' uno speaker a Radio Iperbole?", gli domandò il suo interlocutore.
"Sì, sono io", rispose con un pizzico di stupore Thomas.
"Sono un maestro di chitarra. Volevo farle i complimenti per la rubrica Storia della musica in pillole. Per essere così giovane è preparatissimo e competente. Mi stavo chiedendo se ci saranno altre puntate. Ho consigliato il suo podcast pure ai miei studenti", si complimentò l'uomo.
Il ragazzo rimase piacevolmente colpito.
"La ringrazio per l'apprezzamento. Ci stiamo lavorando: la fase di stesura non è sempre facile!", esclamò Thomas.
"Lo immagino! Mi terrò aggiornato, perché le sue lezioni mi coinvolgono davvero tanto!".
Si sentì in dovere di lasciare l'indirizzo e mail privato all'uomo: non gli era mai capitato che addirittura un insegnante manifestasse interesse per il programma che lo faceva penare sopra tutti.
La difficoltà nella stesura del testo non era una scusa: i superiori consideravano l'idea geniale, ma mettere nero su bianco ciò che conosceva in modo che potesse risultare accattivante e fruibile lo sfiancava. Ecco perché si era ripromesso di migliorare: si impegnava a leggere, a scrivere con costanza, ad ascoltare con attenzione gli interventi dei giornalisti in radio.
I complimenti ricevuti quella sera furono uno sprone ulteriore.
Tornato nel suo monolocale, decise di buttarsi subito a letto per riposare la mente. Ne sentiva proprio il bisogno.
Note: Sono consapevole che questi primi capitoli siano un po' lenti e noiosi, ma servono per creare le basi alla continuazione della storia.
Grazie per la vostra attenzione e la pazienza!
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One more Chance - Sh*t Boulevard
FanfictionSecondo capitolo del racconto "One more Chance". I Maneskin, nati come gruppo Rock, sono ormai dei professionisti affermati anche in altri campi. Conoscono i valori del sacrificio e della dedizione, ma soprattutto l'importanza dell'amicizia e degli...