One more Chance - Sh*t Boulevard

5 - Everything I Do

"Victoria, meravigliosa creatura!", esordì Ethan.

 La bassista sorrise. Udire l'amico pronunciare parole con più "erre" e "vu" consecutive era al contempo comico e dolcissimo.

Lo abbracciò stretto.

"Ehi, piano, così mi rompi!", esclamò il batterista.

"Ah, no, questo mai, altrimenti chi la sente la tua fidanzata!", replicò Vic.

"Pronta per mangiare come Roma comanda?", domandò Ethan.

"Quello sempre!", disse entusiasta l'amica.

Le trattorie scelte da Ethan erano senza dubbio una garanzia.

Chiacchierarono a lungo.

"Non ci hai ancora detto com'è andata la rimpatriata...", disse lui con espressione maliziosa.

"Be, è andata bene: al posto delle amiche c'era un uomo...", gli confidò la bassista.

"L'avevamo intuito, stella, ti conosciamo. Vi frequentate? Se non sono troppo indiscreto...", si sbilanciò l'uomo.

"Sì, è diventata più di una frequentazione! Ma non dire nulla a Thomas e Damiano, voglio dare loro la notizia di persona!", si raccomandò la giovane.

"Promesso. Comunque, si nota che sei felice. Alla fine, è ciò che conta!", affermò lui.

"Hai già pensato alla griffe dell'anello?", gli domandò a bruciapelo Victoria.

"Bo, Tiffany, Bulgari, Cartier, non ho idea...", rispose il batterista.

"Mi devo ricredere, non sei affatto tirchio!", si complimentò l'amica.

"Per la mia fidanzata non bado a spese! In tutti questi anni ho messo da parte parecchio. Se non la vizio adesso, quando?", le confidò Ethan.

"Potremmo fare così: prima chiediamo i cataloghi, vediamo quello che ci piace, o riteniamo più adatto alla fortunata, e poi torniamo a prenderlo!", suggerì Victoria.

"Perfetto!", replicò Ethan.

"C'è un problema: come facciamo per la misura?", domandò l'amica.

"Don't worry: tempo fa, ha dimenticato una veretta in bagno. Io l'ho nascosta, e le ho lasciato credere che l'avesse persa...", affermò il batterista.

"Jacob, ma tu sei un genio!", esclamò Victoria.

"Bisogna sapersi aggiustare...", rispose serafico Ethan.

Cominciarono da Cartier.

Il negozio si trovava in Via dei Condotti, e distava qualche minuto a piedi dalla zona in cui avevano iniziato ad esibirsi prima di X Factor.

"L'avresti mai detto che un giorno saremmo entrati qui nelle vesti di clienti?", domandò Victoria.

"Sinceramente no. Ma ricordo come ci guardavano i commessi, quando passavamo davanti alle vetrine carichi dei nostri strumenti", affermò Ethan con una punta di amarezza.

"Già, ci squadravano alla stregua della peggiore razza di pulciosi. Allora Damiano ed io ci divertivamo a fare le boccacce, o a fantasticare sulle cose che avremmo comprato se fossimo diventati famosi", rammentò la bassista.

"Quel gioco è stato di buon auspicio", fu la considerazione dell'uomo.

"Per Tiffany cammineremo un bel po' . Sei sicuro di non stancarti?", gli chiese premurosa l'amica.

 Vic temeva che il fisico del batterista fosse provato per via del ferimento e dell'operazione.

[ Vedi "One More Chance: Arpia" e  "One More Chance: Speranza"].

"No, mi fa bene. Se sarò davvero stremato chiameremo un taxi", suggerì Ethan.

"Ho letto che hanno anche articoli per la casa. Che non ti venga in mente di fare lì la lista nozze!", scherzò Vic.

Ethan scoppiò a ridere: "Toccherà alla mia signora e padrona decidere!".

"Scaricabarile!", lo canzonò la bassista.

Cominciarono a sfogliare i cataloghi che si erano procurati.

"Ecco, Vic, se tu dovessi scegliere?", le domandò.

"Dovrei essere nella testa di Carlotta! Magari quello che piace a me lei non lo gradirebbe!", considerò la ragazza.

"Mi fido del tuo giudizio...", ribadì Ethan.

"Ok", Victoria si concentrò sui cataloghi, ma impallidì.

"Che succede?", le chiese con un pizzico di apprensione il batterista.

"Ho visto il prezzo del classico di Tiffany. Due volte la mia auto...", affermò la giovane.

"Te l'ho detto, ho risparmiato. La felicità di Carli li vale", ribadì lui.

"Allora andando sul classico non si sbaglia... Spero che dimenticare gli anelli non sia un'abitudine: se lo lascia in giro sono guai!", esclamò l'amica.

In effetti, la fedina in platino era una meraviglia: aveva un diamante centrale, e altre gemme montate tutto attorno.

"Vediamo pure il catalogo di Cartier, anche se ci stanno antipatici?", domandò Victoria.

"Ma sì, gli diamo uno schiaffo morale!", ironizzò Ethan.

"Qua però non c'è una cifra. Si può chiedere sul sito, ed in ogni caso fissare un appuntamento!", precisò la bassista.

"Valutiamo ancora Bulgari, poi basta, altrimenti rischiamo di confonderci troppo", disse ancora l'uomo.

"Che sciocchi, ci tocca tornare indietro!", esclamò la ragazza quando si accorse che l'indirizzo era in Via dei Condotti.

"Ed è qui che entra in gioco il taxi! Ma prima andiamo a berci una cioccolata calda, ce la siamo meritata!", suggerì Ethan.

Mentre aspettavano, continuarono a scherzare sulle gioiellerie.

"Ti ricordi se da Bulgari ci guardavano come dei clochard?", gli chiese l'amica.

"Probabile! Ma se c'è un articolo interessante, li perdoniamo!", affermò Ethan.

"E quando dovrai acquistare le fedi, che farai? Accenderai un mutuo?", lo canzonò Vic.

"Magari rifiuta, che ne sai...", rispose ironico il batterista.

"Lo dici solo perché sai che è matematicamente impossibile. Nella mia vita ho visto poche donne così innamorate!", esclamò la ragazza.

"Va be, nel caso l'anello lo riciclo, o lo uso per comprarmi una lunga vacanza ed andare ad escort!", disse esagerando volontariamente Ethan.

"Torchio, mi stupisco di te!", lo bacchettò Victoria.

Risero divertiti.

"Ecco, guarda questo: che te ne pare?", l'amica indicò l'immagine di un diamante con taglio ovale incastonato sul platino.

"Sono tutti belli, sono parecchio confuso", dovette ammettere il batterista.

"Carlotta domani rientra?", chiese Vic.

"No, è in giro per lavoro".

"Oggi potremmo fissare appuntamenti con i negozi, giusto per farci un'idea, e poi torneremo a prenotare l'anello", suggerì la donna.

"Aggiudicato! Io comunque, ad istinto, sarei per Tiffany. Ricominciamo da loro!", esclamò Ethan.

"Se scegli il modello classico, illuminerà l'intera provincia!", disse entusiasta Vic.