- 02 | SMELLY CAT

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MI ERO APPENA ALZATA, dirigendomi verso la cucina, quando Rachel uscì dalla sua stanza per informarmi che qualcuno avrebbe preso il suo turno.
"Stai dicendo che andremo a fare shopping non appena mi sarò vestita completamente?". Lei annuì, mentre dava un'occhiata al suo orologio.
Ero seduta al tavolo della cucina a sorseggiare il mio tè, quando Joey entrò nell'appartamento per andare dritto al frigorifero.
"Buongiorno Joe!", lo salutai. La sua testa era già sparita nel frigo, quindi si limitò a salutarmi verbalmente. La porta si aprì di nuovo e Chandler entrò. "Bel vestito, Chandler-" Non finii la frase con la stessa sicurezza con cui l'avevo iniziata. Rapidamente i miei occhi slittarono dal suo vestito alla mia tazza di tè. Ma con la coda dell'occhio vidi che, anche se aggrottò la fronte per un secondo, sorrise, rivolgendomi un lieve "Grazie!"

Ho davvero detto a Chandler che era carino? Perché l'ho detto? Eve, potresti non rovinare tutto il secondo giorno? Probabilmente vede ancora l'adolescente fastidiosa in me. Se si ricorda ancora di me da allora.

In quel momento sentii qualcuno chiudere la porta del bagno. Pochi secondi dopo individuai mia sorella in accappatoio. "Buongiorno Mon!" feci una pausa e girai la testa verso la tavola della cucina.
"C'è ancora dell'acqua calda...qualcuno vuole una tazza di tè?". Tutti mi guardarono abbastanza scioccati. Anche Joey si era alzato dal frigorifero.
"Cosa? Cosa c'è?" mi guardai intorno confusa.
Si scambiarono sguardi preoccupati.
"Qualcuno può dirmi per favore qual sia il problema?". Quei ragazzi erano così esagerati in qualsiasi cosa.
"È solo che... da quando ci siamo trasferiti, facciamo raramente colazione qui. La caffetteria al piano di sotto è davvero buona, sai...".
Non riuscii a trattenermi e risi.
"Il mio tè è davvero così cattivo? Non sapevo che si potesse fallire nel fare il tè!" continuai sarcastica.
Il frigorifero sbuffò, era Joe, ovviamente. Con voce beffarda ripeté: "...non sapevo che qualcuno potesse fallire nel preparare il tè. Sì, come no".

Non so con chi avesse parlato. Se con se stesso o con il panino che aveva in mano.
"Quindi pensate davvero di ferire i miei sentimenti perché nessuno vuole bere il tè? Che carini, ma non ho più cinque anni. Lasciatemi finire questa tazza. Monica si deve anche vestire. Poi andiamo al piano di sotto!".
Tutti annuirono, tranne Chandler che disse: "Perché non mangiamo qui? Sono secoli che non lo facciamo".
Lo squillo del telefono accanto a Rachel lo interruppe. "Sì?", aveva risposto Rach.
"È Phoebe. È seduta al Central Perk con Ross e chiede dove siamo".
Risi: "Ragazzi, credo proprio che sia arrivata l'ora di scendere".

Mentre ci stavamo dirigendo al piano di sotto, pensai a Chandler che aveva tentato di prendere le mie parti. Anche se era stato solo per la colazione, pensai che fosse stato carino che cercasse di cambiare l'opinione degli altri per me.
Anche se volevo, non riuscivo a ringraziarlo. Parlare con lui era una sfida.

Appena arrivati al Central Perk, Ross se ne andò.
Baciò Rachel, fece un cenno al resto di noi e corse via.
"È stato strano", balbettai.
"Oh, non preoccuparti. È stato piuttosto stressato negli ultimi giorni. Non so davvero perché ... deve essere per della roba sui dinosauri".
Rachel tenne la porta aperta in modo che tutti noi potessimo entrare comodamente.
Sentii Joe ridacchiare dietro di me, sussurrando: roba sui dinosauri.
Mentre entravamo, Phoebe si voltò. Ci salutò eccitata: "Eccovi! Pensavo che vi sareste persi la mia esibizione!".

Ci sedemmo tutti sul divano vuoto, in quanto Pheebs si era spostata su uno sgabello su un piccolo palco. Ordinai un altro tè e credo che pure Chandler lo fece, prendendone uno freddo.

Sono una stalker, se non si fosse ancora notato.

Avrei potuto fissarlo per un altro secondo, se Phoebe non mi avesse spaventato a morte.
Il microfono era a tutto volume.
"Buongiorno, ragazzi!" urlò lei, abbassando il volume del microfono. "Come sapete, è lunedì e sapete cosa significa, vero?". Sorrise al pubblico, che consisteva in alcune persone che si sarebbero comunque affrettate ad andare a lavorare di li a pochi secondi e in noi.
Ma cos'altro ci si poteva aspettare di lunedì, alle nove e un quarto?
Alla fine nessuno rispose alla sua domanda.

"Corretto. È il meraviglioso concerto di inizio settimana! Ho scritto un paio di nuove canzoni e sono assolutamente sicura che voi ragazzi le amerete tutte". Iniziò a cantare, ma io mi distrassi un po' perdendomi nei miei pensieri.
Scusa, Pheebs, ma quelle canzoni parlavano di suicidio... e credo di un gatto rognoso?

Durante la sua performance, iniziai a pensare al mio futuro.
Stavo andando a vivere lì. A New York City con mia sorella e i suoi amici. Era proprio come l'avevo sempre immaginato. Anche Chandler aveva ritrovato un posto nella mia vita. Il mio unico desiderio era di non rovinare tutto.

"- tu puzzi come un caprone. Uno, due, cos'è questo odore?" Smise di cantare bruscamente.
La sua espressione cambiò da concentrata a sorridente.
"Grazie mille!"
Tutto il pubblico applaudì, beh, noi applaudimmo. Mentre Phoebe si sedeva accanto a me, Chandler beveva il resto del suo tè freddo.
Guardò per un momento la quantità di gente che lasciava la caffetteria, prima di dire: "Il lavoro non aspetta che me". Sbadigliò. "Merda! Sono già le nove e mezza! Devo proprio andare".
Mi fissò il polso, più che altro l'orologio.
L'osservai per un momento, mentre cominciavo a pensare.

Rachel lavorava alla Fortunata Fashions. Ross al museo a fare cose sui dinosauri. Mon cucinava, Joey era un "attore barra modello" e Phoebe si esibiva cantando, apparentemente. Che lavoro faceva, comunque?

"Ci vediamo dopo ragazzi!". Si alzò e cominciò a camminare verso l'uscita.
"Aspetta, Chandler! Che lavoro fai?" esclamai con mia grande sorpresa.
Come aveva fatto il mio cervello a non fermare la mia bocca dall' urlargli contro?
Lui si voltò, rispondendo: "Scusa, dovrei già essere fuori, Evelyn! Ma possono dirtelo loro!".
Chandler si girò di nuovo per guardarmi mentre parlava, per questo si scontrò con più persone mentre usciva.

Aspettai che la porta si chiudesse dietro di lui. Phoebe aveva appena finito la sua tazza di caffè, così domandai prima nella sua direzione: "Allora? Cosa fa?"
Con la coda dell'occhio vidi Monica che scosse la testa. "Non ne ho idea!"
Joey bevve un sorso del suo caffè "Nemmeno io, mi dispiace!"
Mi girai di nuovo verso Phoebe. "Non guardare me. Non te lo direi nemmeno, se lo sapessi".
Mi ci volle un secondo per realizzare che quello era stato un insulto. Ma prima che potessi dire qualcosa, Rachel mi prese la mano: "È ora di fare shopping, tesoro!"

PERCORREMMO TUTTE le strade preferite da Rach per lo shopping...ovvero due.
Proprio quando uscimmo da un'altra stazione della metropolitana, Rachel indicò un negozio.
"Guarda, c'è quella gioielleria di cui ti ho parlato!" disse correndo verso il negozio alla nostra sinistra, fino alla vetrina. Io la seguii lentamente e mi fermai tra lei e un uomo in giacca e cravatta.
Guardai la collana davanti a me. Era davvero bella e molto costosa. Ma tutto quello che potevo vedere dopo qualche secondo fu il mio riflesso nel vetro. Il sole mi lasciò intravedere Rachel accanto a me e il tizio in abito, che si rivelò essere ... "Chandler?"

L'uomo con l'abito accanto a me, che ovviamente era Chandler, si voltò.
"Ragazze, ciao. Ehm, avevo solo ... una pausa ... e beh, sono passato davanti a questo negozio mentre passeggiavo per la città ... come faccio di solito". Rachel iniziò a ridere dietro di me. Tipo molto forte e molto bruscamente.
"Oh Chandler. Come farai a tirarti fuori da questa situazione? Credo di aver già capito il vero motivo del perché tu sia qui".
Io, confusa e sommersa nei miei pensieri, guardai il mio nuovo vicino, il quale era arrossito come un pomodoro. Chandler sospirò.
"Non è-" iniziò la frase, ma Rach lo interruppe.
"Vuoi dire che non è quello che penso che sia? Chandler, ripensaci! Questa frase da sola conferma ciò che penso. Voglio dire, potresti anche fregare Joey, ma non me. Quindi..." sorrise consapevolmente.

"Chi è?". Iniziai a capire di cosa stesse parlando.         

No. Non può essere. Per favore, no. Perché ora. Perché?
Il mio cuore stava battendo all' impazzata.
Era innamorato. Il problema? Sicuramente non di me.
Va bene, devi calmarti, Eve. Calmati. Fai finta di niente, stai calma.

Alzai un sopracciglio.
"Allora, chi è?" ridacchiai voltandomi verso Chandler.
Beh, non Chandler. Il posto dove era stato in piedi era vuoto e potevo vederlo correre via da noi.

"Promettimi che scopriremo a chi ha comprato quella collana" sussurrò Rach accanto a me. Annuii con una strana e preoccupata eccitazione.
Dopo altre tre ore di corsa in giro per la città di New York, mi sentivo come se conoscessi davvero i posti più importanti.
Eppure tutta la giornata non poteva superare quell' incontro con Chandler.

soulmates. - Chandler Bing (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora