- 27 | USE EVERY OPPORTUNITY

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A QUEL PUNTO SAREI DOVUTA ESSERE IN GRADO DI BUSSARE, giusto? Sbagliato.
Ero lì, ancora una volta nel corridoio.
Bussare, chiedere quale fosse il piano ed uscire di nuovo.
Non era così difficile, vero?
Tre, due, uno.
Bussai.
Ok, era stato più facile del previsto.
Pochi secondi dopo Joey era di fronte a me, indossando non solo una camicia, ma anche una cravatta.

"Beh, ma guardati!" Risi e lui mi sorrise brillantemente.
"Ma ti prego, dimmi che non la indosserai più tardi".
Il suo sorriso svanì ed incrocio le braccia davanti al petto. "Scusa?" disse in parte imbronciato.
"Questa è la mia camicia migliore!".
Joey abbassò lo sguardo. Il rosso della cravatta su quella camicia nera saltava davvero all'occhio.

Mi fece entrare e mi sedetti in una delle poltrone. Tuttavia, Joey non si mosse, così mi girai per guardarlo.
"Questo è esattamente quello che voglio dire. Non hai bisogno di indossare la tua camicia migliore. È Rachel. Le piaci già. Non hai bisogno che lei si innamori di te da capo. Sei fantastico, Joe" gli dissi sorridendo.
"Però tu non stai indossando il tuo vestito migliore" sussurrò Joey.

Grazie per avermi ricordato che sto cercando di fare l'impossibile.

Ma prima che potessi rispondere, una voce dietro di me parlò.
"Stai ancora indossando quella camicia? Andiamo, Joey. Metti qualcosa di comodo, non hai bisogno di impressionarla. La conquisteresti anche con dei pantaloni della tuta ed una felpa".

Quella frase mi fece fare qualcosa di parzialmente impossibile.
"No, non farlo. Prima di indossare i pantaloni della tuta, ti prego, indossa quella maglietta".
Ci fu silenzio. Credo che Chandler non si fosse accorto della mia presenza fino a quel momento. Non mi voltai a guardarlo. Continuai semplicemente a guardare Joey, che ora alzava il dito, cosa che faceva sempre quando aveva un'idea.
Prima che aprisse bocca capii quale fosse la sua idea. E lo stesso fece Chandler.

"JOEY, NO-"

Guardò Chandler, con il dito ancora in aria.
"Come hai..."
Quello fu il momento in cui mi girai con la sedia per sorridere a Chandler.
I momenti in cui dimenticavo che lui difficilmente avrebbe mai provato le stesse cose che provavo io erano i miei preferiti.
Mi sorrise di rimando, prima di rispondere a Joey.

"Sappiamo entrambi come funziona il tuo cervello, Joe. E per quanto io voglia vederti con quella camicia nera, la cravatta ed i pantaloni della tuta...ti prego, non farlo".

Mi girai di nuovo verso Joey.
"Non puoi fare questo a Rach. La conosci. Si vestirà bene. Quindi lascia che lei sia Rachel e tu sia Joey" gli dissi sorridendo.
"Ok, sarò Joey, Sarò Joey".
Mentre borbottava tra sé e sé, cominciò a sbottonarsi la camicia.
Per fortuna entrò anche lui nella sua stanza, lentamente, ma lo fece.

"Quella era troppa pelle nuda per i miei occhi" sussurrai voltandomi lentamente di nuovo verso Chandler.
A differenza mia, lui non aveva fissato Joey negli ultimi secondi.
Quando alzai lo sguardo verso di lui, stava già guardando dritto verso di me.
"Oh, succede ogni giorno. Ormai ci sono abituato".
Ci fu una pausa. Eccoci qui, ancora una volta. In silenzio. Da soli.

Si schiarì la gola: "Allora... non per essere scortese, ma perché sei venuta qui?" Disse guardando per terra. Strano.
"Giusto, in realtà sono venuta solo per fissare un orario. Sai, lo spettacolo inizia alle quattro ma gli annunci dicono che dovremmo essere lì mezz'ora prima. E se prima vuoi fermarti a mangiare qualcosa dovremmo pensare anche a quello"

Perché non penso mai prima di parlare. Gli ho appena chiesto VERAMENTE se vogliamo prendere qualcosa da mangiare.
Almeno sarebbe PRIMA dello spettacolo. Una cena sarebbe stata molto da appuntamento.
Non gli sto chiedendo di andare a cena. Sarebbe-

"E dopo lo spettacolo?" chiese Chandler, mandandomi in tilt il cervello.
"Evelyn?" Lo guardai direttamente. E se avessi davvero una possibilità? Cosa...
"Ehi, Evelyn!" schioccò le dita.
"Dio, mi dispiace. Mi sono distratta. Che cosa hai detto? Giusto, la cena! Certo! Mi piacerebbe molto cenare" Sorrisi insicura.

Cosa avrei dovuto dire? Dove dovevo guardare? Cosa stavo pensando?
Lui mi rispose con un sorriso molto luminoso.
"Grande! Probabilmente ci verrà fame dopo aver visto Clinton Kelly e Carla Hall fare tutte quelle cose incredibili. Qualunque cosa faranno, sono sicuro che sarà incredibile".

"Sei proprio un fan boy?" ridacchiai.
La domanda lo prese alla sprovvista e cominciò a balbettare di nuovo.
"Io...". Ridacchiai molto divertita.
"Chandler, non hai idea di quanto tutto questo sia stupendo. Dai pure di matto quanto vuoi. Saremo su The Chew, letteralmente".

Quelle parole sembravano averlo calmato.
Aveva davvero paura di essere giudicato male.
Forse quella sera l'avrei fatto aprire un po'.
"Allora, Evelyn. Ora sono le undici e mezza. Diciamo che ci incontriamo alle tre o qualcosa del genere?".
Annuii per mostrare la mia approvazione.
In quel momento, Joey ci passò davanti come una furia. Dalla sua stanza, dritto in bagno.

"Bene, dresscode. C'è qualcosa di speciale che dovremmo o non dovremmo indossare?" Buttò lì Chandler.
Anch'io abbassai lo sguardo sul mio top giallo brillante.
"Questa è davvero una buona domanda. Non ne hanno parlato sui volantini".

Non ci avevo pensato. Sarei stata in televisione. Quello sì che era strano.
"Dresscode o no, stai benissimo. Sono più io il problema qui. Forse verrò in camicia nera e pantaloni della tuta".
Non riuscii a trattenermi dal ridere.
"Se lo fai ti pago la cena stasera!"

Prima che qualcuno potesse aggiungere qualcosa, Joey corse fuori dal bagno in soli boxer, il che mi fece capire che dovevo assolutamente andarmene.
Chandler dovette aver visto il mio sguardo perché ridacchiò e mi salutò.
"Ci vediamo tra poco, Eve".

soulmates. - Chandler Bing (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora