- 09 | CINNAMON PUMPKIN

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CHANDLER'S POV

Ero nella mia stanza, quando sentii qualcuno entrare nel nostro appartamento.
"G'orno R'ss!" sentii a malapena la voce di Joe attraverso la mia porta. Sembrava che stesse mangiando. Beh, quando non lo faceva.
Decisi di alzarmi lentamente dal letto per salutare il mio amico. Era stato un bel viaggio, voglio dire, dovetti anche aprire la porta.
"Ross, per quanto tempo ancora dovremmo scegliere tra te e Rach? Mi sta facendo impazzire!", gridò Joe, dando un altro morso alla sua ciambella.

Chi fa colazione con una ciambella alla zucca e cannella? Come fa lo stomaco a non morire dopo una cosa del genere alle otto del mattino?

Mi guardai intorno per un momento.
Due.
Aveva mangiato due ciambelle di zucca alla cannella. Stava diventando impressionante.

"Sì, ha ragione. Non potete cercare di non litigare quando vi vedete? Ho paura che il gruppo si divida se continuate così". Ross sospirò.
Io e Joey aspettammo una risposta o almeno un segno di vita, ma Ross si limitò a fissare il muro.

Feci un cenno davanti ai suoi occhi. "Uhm... Ross?" Senza nemmeno guardarci, Joey ed io applaudimmo simultaneamente più forte che potevamo. Se fossimo stati in qualsiasi altra situazione, probabilmente avremmo riso come idioti.
Io e Joey avevamo questa cosa secondo la quale a volte facevamo qualcosa nello stesso momento, perdendo la testa.

Scambiai uno sguardo con il mio migliore amico, ma Joe alzò semplicemente le spalle.
"Ok, Ross, non so cosa...", Joey agitò Ross con le braccia, più aggressivamente questa volta
"...cosa stia succedendo. Ma onestamente, penso che voi due dovreste fare pace in qualche modo. Non so, almeno smettere di urlarvi addosso. Cercate di ignorarvi o che so io. So che può essere difficile. Probabilmente è molto difficile. Ma voi siete in una situazione molto particolare. Non troverete una soluzione adeguata per tutto questo nei prossimi giorni. Ma ci sono altri modi, okay Ross? Puoi almeno evitare di urlarle contro appena dice qualcosa? Perché quello sicuramente non è il modo giusto. Se non lo fai per te stesso, non puoi farlo per noi? I tuoi amici?" Joe finì il suo monologo, anche perché non si poteva definire dialogo una conversazione con una persona che non risponde.

Comunque, mostrai a Joey tutto il mio rispetto per quel discorsetto, che effettivamente era stato piuttosto buono.

Notai solo molto tempo dopo che era più un discorso di difesa nei confronti di Rachel.
Ma dopo tutto, mi avrebbe convinto lo stesso, così gli mostrai entrambi i pollici in su.

Ross sospirò di nuovo cercando di parlare, ma non ci riuscì. "Ok" sospirò nuovamente.

Woah, non si sta divertendo per niente in questo momento.

"Parleremo e basta. Non le urlerò contro, ok? Lo prometto, ci proverò".
Ci guardò.
Notai quanto sembrasse stanco, davvero stanco.
"Grazie Ross, lo apprezziamo molto".
Joey gli diede una pacca sulla schiena, di nuovo un po' più forte di quanto mi sarei aspettato da Joey.
Si era comportato in modo molto diverso con Ross da quando era successa tutta quella storia.
Forse anche prima.
Probabilmente non molto diversamente.
Però forse era solo una mia sensazione.
Il mio sguardo vagava da uno all'altro e siccome non sapevo cosa fare in quella situazione, feci una visita alle ragazze.

"Ehi belle!" Entrai nel loro appartamento molto più forte di quanto avessi previsto.
Rachel ed Eve erano sedute sul divano, mentre Monica stava semplicemente bevendo qualcosa al tavolo della cucina. Anche se teneva una rivista in mano, non so se la stesse leggendo o solo fissando.
I secondi che passavano sembravano minuti. "Hey Chandler!"
Saltai, e Monica mi guardò confusa per un secondo mentre la porta si chiudeva. Cercai il contatto visivo con Eve, in modo che potesse indicarmi cosa ci fosse che non andava.
L'intero gruppo non aveva davvero parlato nell'ultima settimana. Certo, eravamo usciti insieme, ma era difficile godersi il tempo quando due persone iniziavano sempre a litigare dopo cinque minuti.

Così divenimmo meno loquaci, ma in compenso trovammo un modo per evitare i litigi. Ci facevamo semplicemente dei segni, se c'era qualcosa che non dovevamo menzionare. Avevo la sensazione che la maggior parte di quelle conversazioni con i segni fossero tenute con me, a causa delle mie battute. Non so se avrei dovuto esserne orgoglioso o offeso.

Ma Eve non mi guardava nemmeno più, doveva essere successo qualcosa di importante. Mi sedetti accanto a Monica, che sembrava piuttosto esausta.
"Stai bene, Mon?" Lei sospirò e bevve un sorso del suo drink. "Belle chiacchiere, belle chiacchiere".
I suoi occhi saltarono verso sua sorella e Rachel. Dopo la nostra conversazione con Ross, capii che le ragazze probabilmente avevano avuto la stessa idea. E per quanto Monica sembrasse stanca, immaginai che Rachel fosse molto più loquace del suo ex-ragazzo.
Come risposta comprensiva, annuii solamente.
"Mon, sai Phoebe a che ora finiva l'appuntamento con il suo cliente?"

La porta si chiuse di nuovo, ancora più forte di prima. "Quindici minuti fa, ora è arrivata all'appartamento Geller-Green!" si presentò come un'annunciatrice di calcio.
Saltai in piedi in pochi millisecondi.
"Ehi Pheebs, posso parlarti un attimo?".
Appese la giacca all'armadio e mise la borsa sul tavolo della cucina, con una velocità assurda.

"Sì, certo!", rispose finalmente alla mia domanda. Phoebe si mise di fronte a me e mi guardò in modo piuttosto neutrale. "Da soli" Sussurrai.
I suoi occhi si spalancarono per un secondo, ma si limitò ad annuire.

Quando ci trovammo fuori dall'appartamento delle ragazze sembrò curiosa.
"Allora, che succede?"
Phoebe aveva letteralmente sputato quelle parole, però poi si incuriosì.

"Ok Phoebe, prima devi promettermi che non parlerai di questo con nessuno, tranne che con me, capito?" Lei annuì velocemente.
"Specialmente non con Monica, Rachel ed Evelyn, va bene?" Lei annuì di nuovo.

soulmates. - Chandler Bing (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora