- 29 | LIKE YOUR EYES

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"GENTE, È ORA! Ci stiamo dirigendo verso la sala di registrazione. Avete un numero di posto a sedere sul vostro biglietto. Per favore, seguite il membro della troupe con il numero della vostra area fino al vostro posto".
La porta si aprì e una decina di uomini e donne con giacche appariscenti si sparsero.

"È così eccitante, Eve. Grazie per essere qui con me".
Non mi resi nemmeno conto di quello che aveva detto finché non ha afferrò la mia mano per un secondo stringendola.
"Sono io che dovrei ringraziarti, Chandler!" Dissi sorridendo.
E così seguimmo una signora, la quale ci indirizzò ai nostri posti.

"Ed eccoci qui. Fila due, posti quattordici e quindici. Godetevi lo spettacolo!"
Ringraziammo la signora e ci sedemmo accanto a due ragazze che guardavano Chandler con sospetto.
"Non avrei mai dovuto vestirmi così. Avrei dovuto scegliere un modo più semplice per far colpo su di te".
Sbuffai: "Per fare colpo su di me? Pensavi che quella cravatta avrebbe funzionato?"
Questo fu tutto quello che riuscii a far uscire. Il mio cuore stava correndo.

Impressionarmi. Voleva davvero impressionarmi? Ma perché avrebbe voluto? Non potevo credergli. Stava facendo così tante battute su quell' argomento. Avrebbe finito per farmi prendere un infarto.

"Ehi, ho visto i tuoi occhi illuminarsi, non puoi dire di non esserti impressionata neanche un po'!" rispose scherzosamente arrabbiato.
Perfetto, se voleva giocare, avremmo giocato.

"Sì, scusa. Non riuscivo a respirare nel momento in cui ti ho visto. Sono rimasta impressionata - virgolettai - dalla tua bellezza naturale"
Era difficile non scoppiare a ridere. Era anche difficile non piangere, perché in parte quelle cose erano vere.
E faceva male. Avrei dovuto dirglielo...
No. Sei pazza. Non puoi semplicemente dirgli che lo ami. Evelyn, respira. Ogni cosa ha il suo tempo.

"E' quello che pensavo. Perché sono nel complesso super impressionante". Lui annuì incredulo.
"M-magari puoi impressionarmi con la scelta della cena più tardi, giusto?" sorrisi timidamente.
"Giusto!" Anche lui sorrise.

Attorno a noi era pieno di gente.
"Gente, lo spettacolo inizia tra cinque minuti. Per favore, tornate ai vostri posti. Per un'esperienza visiva ottimale, vi chiediamo di rimanere in silenzio, a meno che uno di quei tabelloni con la scritta 'applausi' si illumini".

Il tizio con il megafono continuò a parlare, ma Chandler si girò verso di me e sussurrò: "Luminoso. Come i tuoi occhi".
Prima ancora che potesse accorgersi del mio arrossire, si era già girato di nuovo, per guardare il tipo del megafono.
Mi distrassi per qualche minuto. Chandler era più dolce del solito. Non era facile progredire in quel senso.
"Registriamo tra CINQUE..." uscii dal mio stato di trance.
"TRE, DUE, UNO E..."
Indicò le telecamere, le quali puntarono su una porta che si stava aprendo.

"E QUANDO CARLA HALL fece letteralmente una magia creando quel budino al cioccolato in pochi secondi-", Chandler stava ancora fantasticando su ogni dettaglio delle ultime due ore.
"E la telecamera si è avvicinata a noi solo tre o quattro volte!". Sembrava così felice di questo.

"Chandler, non vorrei smorzare il tuo entusiasmo, ma c'erano altre due telecamere. Una di quelle era praticamente di fronte a noi. Sono proprio curiosa di vedere come monteranno le inquadrature. O magari è stata sfocata per tutto il tempo".
Risi notando lo sguardo scioccato sulla sua faccia.
"C'era una seconda telecamera?" Il che mi fece ridere ancora di più. Sorrisi di nuovo.
"Sono così affamata ora, è incredibile-" dissi dopo essermi tenuta la pancia per le troppe risate.

"Allora, da quale cibo potresti essere impressionata...?" pensò Chandler ad alta voce, il che mi fece già sorridere.
"Forse dal cibo italiano". Dissi abbassando lo sguardo.
"Anch'io ho pensato all'italiano. Se ora stiamo pensando allo stesso ristorante potrei urlare".
Alzai le sopracciglia, ma lui ne ha alzò solo una.
"Odio il fatto di non poter alzare un solo sopracciglio. Come fai?" Finii di lamentarmi.
"Un giorno", disse, "te lo mostrerò. Ma per ora Evelyn, è molto più importante scoprire se siamo davvero compagni di cibo".

Smisi di camminare ed aspettai che anche lui si fermasse dopo pochi metri, si girasse e mi guardasse. "Compagni di cibo?" Chiesi mentre si avvicinava di nuovo a me.
"Sai, come le anime gemelle, ma con i gusti in fatto di cibo".
Scossi la testa
"Te l'ha per caso insegnato Joey".
Lui fece una smorfia, "Colpevole".

Sorrisi. Era pazzesco come sembrava che ci conoscessimo da anni. Come se potessimo fare battute l'uno sull'altro, sapendo che non ci sarebbero state conseguenze. Come se ci fidassimo completamente l'uno dell'altro. Come se non avessi questo segreto. Questa indescrivibile quantità di affetto. Il mio sorriso si indebolì. Notai che Chandler si era avvicinato ancora di più di prima. Doveva aver notato l'espressione del mio viso.
Eravamo così vicini, come il giorno in cui gli chiesi di accompagnarmi a The Chew. E quel giorno era arrivato.

Tutto stava accadendo così in fretta, anche se in origine era iniziato anni fa.
"Eve? Stai bene?"
Alzai lo sguardo e vidi i suoi occhi blu proprio di fronte a me.
"I Sodi"  sussurrai "*Tu cosa*?" mi chiese Chandler con una voce molto calma, il che mi fece sorridere di nuovo.

"NO CHANDLER, I SODI!"

Ed fu allora che iniziò a sorridere.
"Assurdo. Quello su Christopher Street?"
Il che mi fece ridere un po'.
"Davvero avevi in mente quel posto?" Risi di gusto.
"Sì, è a due minuti dal nostro appartamento e ha delle lasagne fantastiche. Come fai a conoscere il posto? Non ci siamo mai stati, né abbiamo ordinato lì da quando ti sei trasferita".

Trovai affascinante il fatto che potesse ricordarsi di cose del genere.
Io non avrei potuto dire un solo ristorante da cui avessimo ordinato.
"Uno o due anni fa venni a trovare Ross e Mon e dato che mamma non voleva mangiare da Monica, scelse uno dei ristoranti più vicini. Ricordo che mi piaceva l'atmosfera del posto, pensavo fosse un po' romantico. E il cibo, oh mio Dio, era così delizioso".

Solo in quel momento notai quanto Chandler si fosse effettivamente avvicinato.
Me lo immaginai e basta o la sua impressione era semplicemente cambiata quando menzionai la parte romantica?

SPAZIO AUTRICE
Vi spiego la battuta presente nei **. Il ristorante si chiama "I sodi". In inglese I è la prima persona singolare, quindi Chandler, sentendo Eve pronunciare "Ai sodi" le chiede "tu cosa?", confondendo l'articolo con il soggetto.

Grazie prego ciaoo

soulmates. - Chandler Bing (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora