- 28 | CAMERA, LIGHTS, ACTION

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RACHEL STRINSE LE MANI: "Sono quasi le tre, Evelyn. Io e te dovremmo andarcene presto".
Avevamo deciso di fare un brunch tardivo e di guardare un film fino a quando non saremmo dovute partire, visto che il tempo era tutto nuvoloso e ventoso.

Sbadigliai: "Le ultime ore mi sono sembrate giorni. Avevo già dimenticato che sarei andata a The Chew oggi".
Rachel sbuffò. "Sì, certo. Questa è una bugia". Arrossii.
"Forse ho solo cercato di eliminarlo dal mio cervello. E se pensasse che sono fastidiosa? E se si pentisse di essere andato lì con me? Rachel, è stata una cattiva idea."
La bionda mi fulminò.
"Non lo farà". Alzò le sopracciglia.
Io sorrisi. "Ok, non lo farà".

Andai verso il guardaroba per prendere la giacca. Per motivi di sicurezza presi quella nera, visto che indossavo ancora quella camicia gialla brillante. Rubai anche uno di quei cappelli da panettiere che Monica amava tanto.
"Pronta?" ma mentre lo dicevo, Rachel chiuse la porta del bagno dietro di sé.
"Trucco, tesoro!".
Diceva sul serio? Pensavo che ce ne saremmo andati insieme. Lo stava facendo apposta. Di sicuro.
Dio, odiavo il fatto volesse che fossi più sicura di me.
Che tipo di amico avrebbe voluto ciò?
Ridacchiai dei miei stessi pensieri.

"Ok, io devo andare però. Divertiti con Joey. È il tuo primo appuntamento. Fai tutte le cose che io non farei-" dissi ridendo, aprendo la porta senza aspettare la sua risposta.
Mentre chiudevo la porta, Chandler era già in piedi davanti a me.
"Ciao!" sorrise brillantemente.
Sicuramente aveva sentito come avevo salutato Rachel. Un ottimo inizio.

"Ciao" ricambiai.
I miei occhi iniziarono a scrutarlo.
Non ci credevo... l'aveva fatto davvero. No. Non avrebbe potuto.
Mi ero appena resa conto di cosa stesse indossando.

"Non l'hai fatto". Deve aver visto i miei occhi illuminarsi, perché iniziò a sorridere ancora di più.
"Certo che l'ho fatto".

Stava lì, con una camicia nera ed una tuta da ginnastica. Anche la disgustosa cravatta rossa di Joey.
"Sei consapevole del fatto che sarai in televisione?"
Il suo sorriso divenne ancora più grande.
"Mi nasconderò dietro di te se la telecamera punterà nella mia direzione".
Risi leggermente, "Per me va bene!"

Ci guardammo per qualche altro secondo, prima che Chandler si schiarisse la voce indicando le scale. "Pronta ad andare?"
Lasciai cadere lo sguardo ed annuii.

Prendemmo la metropolitana ed arrivammo un po' in anticipo allo studio.
Gruppi di persone erano già in piedi davanti ad una grande porta chiusa con la scritta Audience Entrance.

"Non posso credere che siamo qui" sussurrò Chandler.
"È surreale, vero?". Lui annuì.
"Sai, io recito..." Chandler fu interrotto da un tizio con un megafono che entrò dalla porta.
"Benvenuti a tutti. Assicuratevi di avere i vostri biglietti e di aver già aperto le vostre borse per il controllo di sicurezza. Seguitemi attraverso la porta. Avrete tutte le informazioni di cui avete bisogno all'interno".

Tutti iniziarono a chiacchierare eccitati e il livello del volume salì molto.
"Sei pronto ad entrare?" chiesi sorridendo.

"SONO NATO PRONTO!".

Ed è così che entrammo, pronti a passare una giornata piena di sorprese.
Io e Chandler seguimmo le altre persone attraverso la porta per il controllo di sicurezza. Tutto si risolse facilmente.

"Evelyn, ti viene sempre il batticuore quando devi effettuare un controllo di sicurezza?" Mi chiese proprio quando lo raggiunsi dopo che una donna ebbe controllato la mia borsa.
"Sì! Anche a te?".
Lui sorrise: "Ogni volta!".

La stanza successiva era la sala d'attesa.
"Ciao a tutti!"
Chandler si girò alla velocità della luce.
"Conosco questa voce..."
Seguii il suono della voce e lui era lì. Clinton Kelly.
"Lo spettacolo inizierà tra 30 minuti. Sarete portati ai vostri posti tra 20 minuti. Troverete un piccolo buffet alla vostra sinistra. Ci vediamo tra poco".
Mentre guardavo Clinton Kelly andarsene, Chandler si era già girato per cercare il buffet.

"Andiamo, Eve. È cibo gratis!". Mi afferrò il braccio e mi tirò dietro di lui.
Il mio cuore si fermò proprio in quel momento. Mi sembrava di non accorgermi di innamorarmi di lui sempre di più.
Eve, fermati. Concentrati. Non rovinare questo giorno.

Al piccolo buffet c'erano alcune ciotole piene di patatine e bastoncini di pretzel salati. C'erano alcuni tavoli e posti a sedere, così non dovevamo stare in piedi tutto il tempo. Entrando ricevemmo un braccialetto di carta e un bicchiere di plastica, sul quale una donna scrisse i nostri nomi con un pennarello.
"Questo sì che sembra altamente professionale" disse Chandler dopo aver preso delle patatine.
"Ehi, riempio la mia tazza di succo d'arancia laggiù... ne vuoi un po'?"
Mi alzai porgendogli la mano, così da poter prendere il suo bicchiere.
"Sì, certo, grazie!"
Mentre me lo porse, la sua mano sfiorò la mia. Quel contatto mi causò la pelle d'oca dappertutto.

Quando tornai, mi stava già guardando con uno sguardo come se non vedesse l'ora di dirmi qualcosa.
E mentre mi sedevo: "Pensi che mi butteranno fuori a causa del mio vestito? La donna che ci ha dato queste tazze meravigliose mi ha guardato come se indossassi un costume da coniglio rosa"

Gli passai la tazza.
"Scusa? Come faccio a non sapere dell'esistenza di un costume da coniglio rosa?".
I suoi occhi si fissarono di nuovo su di me, dopo aver bevuto un sorso di succo.
"Non avrei mai dovuto dire niente".
Ridacchiai.
"Possiamo cambiare argomento? Ho un aspetto orribile. Come hai potuto lasciarmi uscire di casa così?".

"Oh, dai, prima di tutto, non sono la tua ragazza né tua madre. Chi sono io per giudicare le tue scelte di abbigliamento. E secondo, non è così male. Nel peggiore dei casi, potrai coprirti con la mia giacca. Possiamo solo sperare che nessuno che conosciamo veda questo episodio".
Chandler si schiarì la gola dopo aver mangiato una manciata di patatine.
"Dio, sono felice che tu non sia mia madre".

soulmates. - Chandler Bing (traduzione italiana)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora