𝚌𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚎𝚒𝚐𝚝𝚑𝚎𝚎𝚗

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Midoriya's POV

"Midoriya, ci sei?"

"Midoriya!"

La voce di Uraraka mi risveglia dai miei pensieri, mentre gli sguardi dei miei compagni sembrano essere tutti rivolti a me.

"Stavamo pensando di andare al Luna Park, questo pomeriggio" spiega la castana.

"Abbiamo avuto il consenso da parte dei professori" continua Jiro.

"Verrai?" domanda infine Yaoyorozu, la quale scruto per qualche secondo, per poi rispondere, senza pensarci due volte.

"Verrò"

La campanella suona, così prendiamo posto, in attesa che il docente di inglese arrivi. Nel mentre, tiro fuori dallo zaino il materiale scolastico, con la stessa espressione cupa della sera precedente. Uraraka se ne rende conto, e mima con le labbra un 'tutto bene?' che di proposito ignoro; torno a guardare avanti, e i miei pensieri si soffermano su quella domanda, alla quale, in questo momento, non saprei come rispondere.

Sto bene?

Si, perché non dovrei?

Il professore, entrato in classe da qualche minuto, ha appena cominciato a spiegare, perciò cerco di prendere appunti, sperando di distrarre la mia mente da ogni tipo di pensiero negativo. Nonostante la sua velocità nel parlare, riesco a prendere nota di tutte le parti fondamentali. A fine lezione, seppur disordinati, i miei appunti sono abbastanza comprensibili, ma cercherò comunque di sistemarli non appena avrò un po' di tempo.

"Midoriya!" mi chiama.

Lo guardo senza dire nulla. Sorride, ma la sua espressione cambia quando vede la mia.

"C'è qualcosa che non va?" domanda.

Scuoto la testa negando, nonostante non sappia se sia realmente così e la risposta tanto attesa ancora non arriva.

"Ti ho visto ieri sera"

Mi guarda interrogativo, come se non capisse ciò che intendo.

"Yaoyorozu"

In quel momento il suo volto assume un colore rossastro, e il suo sguardo si sposta su qualcosa che è dietro di me. Non mi volto, ma sono certo che si tratti della ragazza in questione, che guarda con occhi felici, sognanti.

Si gratta la nuca, prima di proferire parola.

"Quindi eri tu? Yaoyorozu aveva sentito qualcosa"

"Si" rispondo.

Mi sorride, ma non ricambio. Al contrario, tronco quella conversazione e tiro fuori dalla cartella il materiale di spagnolo.

Ogni ora passa in fretta, e come al solito, in pomeriggio, torniamo in dormitorio. Anche oggi, Todoroki si è seduto con la sua ragazza piuttosto che con me, ma ho cercato di non dargli troppa importanza.

"Prima non mi hai risposto" esclama una voce femminile.

È Uraraka, che, da essere dietro di me, ora è al mio fianco.

"Tutto bene?" domanda nuovamente.

"Si" rispondo, cercando di rassicurarla, seppur consapevole di aver detto una bugia bella e buona.

"Se dovessi averne bisogno, io ci sono. Siamo amici, no?"

Siamo amici, no?

"Certo, si"

Lentamente vado nella mia stanza, scelgo cosa indossare e successivamente mi vesto, con una maglietta gialla, un jeans nero e una giacca del medesimo colore. I miei capelli sono in disordine, ma ci sono abituato, perciò li lascio così.

𝐆𝐥𝐢 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐬𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐠𝐠𝐨𝐧𝐨 | 𝖳𝗈𝖽𝗈𝖽𝖾𝗄𝗎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora