𝚌𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚏𝚘𝚛𝚝𝚢 𝚎𝚒𝚐𝚑𝚝

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Todoroki's POV

Tiro con violenza le coperte e me le levo di dosso, mi alzo, infilo disordinatamente e frettolosamente le ciabatte ai piedi e inizio a correre con la poca forza che mi è rimasta.

Corro fino a raggiungere lo stesso vetro di prima, ma portandomi al fianco di esso, dove si trova la porta. La apro, e Izuku mi scruta con occhi semi-aperti. Poso una mano sul muro e respiro affannosamente, mentre cerco di riprendere fiato.

Tra i dottori, qualcuno mi guarda silenzioso e con sguardo severo, probabilmente per quanto appena fatto, mentre altri neanche si sono accorti di me. Ognuno di loro sta studiando il verde, che resta in silenzio e si limita a guardarmi.

Che si ricordi di me? Che le mie preghiere siano state ascoltate ed esaudite?

Il dottore estrae dalla tasca del camice un cellulare. Apre un'applicazione non ben visibile dalla mia posizione e comincia a scorrere il dito sullo schermo.

Successivamente, porta l'oggetto davanti agli occhi del ragazzo steso sul letto, cominciando a fargli delle domande. In quel momento capisco che si trattava della galleria, e che sta mostrando lui delle foto.

"Hai idea di chi lei possa essere?" chiede, indicando con un dito una figura femminile a me ignota, nella foto. La osserva per un po' e, dopo pochi secondi, debolmente scuote la testa negando.

I miei occhi cominciano ad inumidirsi, consapevole del fatto che a momenti potrei realmente scoppiare a causa delle emozioni che sto provando.

Vengono indicate altre persone, raffigurate sempre nella stessa immagine, e la risposta è sempre la stessa.

"Lui?"

"K-kacchan?" tenta. "P-penso si chiami B-bakugo K-Katsuki"

Il dottore annuisce, mostrando poi al giovane altre persone, ma le sole che riesce a riconoscere sono All Might, del quale ha raccontato qualcosa riguardare il suo quirk, che non ho ben capito, e sua madre.

La figura medica, infine, si volta a guardare e mi punta un dito contro.

"È l'ultimo. Lui chi è?"

Il mio corpo trema, spaventato dalla risposta che spero non giunga mai alle mie orecchie. Perché, in quel caso, cosa succederà? Cosa dovrei fare se non dovesse ricordarsi di me?

"N-non lo s-so"

Quella risposta secca. Che rimbomba in tutta la stanza. I medici lì presenti che mi osservano in preda alla preoccupazione. Io che finisco in terra, con i gomiti e le ginocchia sulla superficie fresca. Lui che non smette di guardarmi.

Succede tutto in un attimo, e il mondo mi crolla realmente sulle spalle. Un peso che mai riuscirò a portare. La vita mi ha portato via tutto.

Perché per me lui lo era. E continuerà ad esserlo.

Sollevo leggermente il volto, ricoperto di lacrime che fuoriescono dai miei occhi arrossati. Allungo una mano nella sua direzione, mentre non smette per un attimo di guardarmi.

"S-scusa, non mi r-ricordo di t-te" pronuncia debolmente, confermando la frase di poco fa.

"I-izuku" lo richiamo, ormai privo di forze.

"Davvero hai d-dimenticato t-tutto?" domando, ancora incredulo di quanto sta accadendo.

Il ragazzo non risponde. Probabilmente, vedendomi in questo stato, non vuole darmi altri dispiaceri. Ma cosa c'è di più brutto di perdere la persona più importante della tua vita?

𝐆𝐥𝐢 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐬𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐠𝐠𝐨𝐧𝐨 | 𝖳𝗈𝖽𝗈𝖽𝖾𝗄𝗎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora