𝚌𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝚏𝚒𝚏𝚝𝚢 𝚝𝚠𝚘

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Todoroki's POV

"Senti, bastardo a metà, tu adesso alzi il culo e ti dai una mossa. Credi che startene qui, chiuso in camera tua, sistemerà le cose? Deku non tornerà magicamente da te se continui così. Insomma, lo ami o no? E non serve rispondere, chiunque sa che diresti. E a maggior ragione ti chiedo che intenzioni hai. Vuoi davvero che il ragazzo che ami viva un amore finto? O vuoi dargli quell'amore che può ricevere solo da te? Quel nerd è cambiato da quando ci sei tu, non l'ho mai visto così felice. Se vuoi che faccia ancora parte della tua vita, che tornate ad essere quelli di prima, esci da qua dentro e vattelo a riprendere"

Le parole che Bakugo mi ha letteralmente urlato ieri sera non fanno che rimbombare nella mia mente. Lui e Kirishima tentavano, per l'ennesima volta, di trasmettermi positiva, con scarsi, se non inesistenti, risultati. Ero steso a pancia in giù sul letto quando hanno fatto irruzione in camera mia. Il biondo era furioso, uno dei motivi per cui mi ha urlato quelle parole, mentre il rosso tentava di calmarlo, anche se invano.

Nonostante tutto, però, non posso che dar ragione al primo. Probabilmente avevo bisogno che qualcuno me lo dicesse, o urlasse contro come lui ha fatto.

Oggi cominciano i preparativi per il ballo di fine anno, ed è stata chiesta collaborazione da parte di tutte le classi. Dobbiamo recarci in palestra e, una volta lì, ci verrà assegnato un compito da svolgere.

Verremo divisi in gruppi, ma nessuno sa ancora in base a quale criterio questi verranno formati. Ciò che sappiamo, però, è che ci saranno addetti alle pulizie, decorazioni, musica, cibo, animazioni e tanto altro che ci verrà spiegato a breve.

La cosa mi incuriosisce particolarmente, e in cuor mio spero di avere occasione per avvicinarmi al broccolo senza Shinso tra i piedi. Il che sarà impossibile, poiché anche lui darà una mano, ma posso pregare tutti i santi possibili ed immaginabili che finisca in un gruppo differente dal mio.

Giunti a destinazione, attaccati al muro con dei chiodi ci sono dei fogli con differenti elenchi. Sono almeno quindici, e ognuno di essi riguarda un ruolo da ricoprire, proprio come era stato spiegato.

Una calca di studenti si precipita lì, perciò aspetto un po' prima di avvicinarmi. Non amo la confusione, per questo non intendo buttarmi nella mischia. Aspettare, in questo caso, è la scelta giusta.

"Che palle, questi credono davvero che mi metterò a scopare per terra? - sbraita Bakugo, uscendo dalla massa - Non l'ho mai fatto in quindici anni, e dovrei farlo ora? Non se ne parla. E, per la cronaca, siamo nello stesso gruppo, perciò non perdere altro tempo qua"

Anniusco all'affermazione del biondo, ma decido comunque di restare lì. La curiosità di sapere cosa farà Izuku, e specialmente con chi, è tanta, per cui, appena il numero di studenti si riduce, mi avvicino alla parete.

Scorro il dito sui nomi dei diversi alunni, finché non trovo quello del verde. Sfortunatamente non siamo in gruppo insieme: io, come anticipato dal porcospino, mi occuperò delle pulizie, lui delle decorazioni.

Raggiungo il mio compagno di classe, avente due scope in mano, e appena mi vede me ne porge una. Izuku è a qualche metro da me, in piedi su una scala, alle perse con vari striscioni da appendere al muro.

Mi lascio scappare qualche sorriso, specialmente quando, nonostante sia sorretto, a volte è costretto a mettersi in punta di piedi per arrivare dove stabilito. A momenti ho paura possa cascare in terra, ma saprebbe comunque cavarsela, perciò mi tranquillizzo.

Mi fermo un attimo, mi guardo intorno e osservo i miei compagni di classe mischiati alle altre sezioni. Siamo davvero tanti, a tratti facilmente confondibili, a causa di caratteristiche fisiche comuni.

Tra i tanti sguardi che potrei incontrare, però, l'unico che incrocio è quello del viola, che mi sorride ma scruta in malomodo allo stesso tempo. Non mi incute timore, non l'ha mai fatto, ma provo un odio incondizionato nei suoi confronti, che potrei saltargli addosso da un momento all'altro, vendicandomi di tutto ciò che mi ha fatto.

"Accidenti, non ci arrivo!" borbotta il verde, facendosi sentire, attirando così la mia attenzione.

Sospiro, desideroso di andare lì e aiutarlo. Ma la paura che il viola possa fargli del male ha la meglio, e mi spinge a restare fermo, quasi indifferente.

"Deku, vieni qua" lo richiama inaspettatamente il biondo, facendomi sobbalzare dallo spavento, provocato dall'alto tono di voce usato.

"Prendi il mio posto, farò lo stesso con il tuo" continua poi.

"K-kacchan, sei sicuro?" balbetta il verde con espressione confusa e, contemporaneamente, sbalordita dal gesto di Bakugo.

"Si, sbrigati - afferma per poi voltarsi a guardarmi -. Poi mi ringrazi" sussurra la seconda frase.

Detto ciò, il più basso afferra la scopa, mentre il porcospino prende a sistemare il lavoro che Izuku ha lasciato incompleto.

"Ciao Todoroki!" mi saluta allegramente il ragazzo, al quale rispondo con un semplice e sincero sorriso.

"Vorrei essere alto anch'io" continua imbarazzato, facendomi ridacchiare.

"Stai bene così" rispondo puntando i miei occhi nei suoi, per poi distogliere lo sguardo un attimo dopo e riportando quasi del tutto la concentrazione su ciò che stavo facendo per il ballo.

Midoriya's POV

"Stai bene così" risponde alla mia affermazione.

"Ma se fossi un po' più alto, probabilmente sarei riuscito a sistemarlo" replico a mia volta, indicando lo striscione tra le mani di Kacchan.

Di quest'ultimo ricordo tutto. Da quando eravamo piccoli, a quando mi ha spiegato perché avesse sviluppato un certo odio nei miei confronti.

Eppure, tutto il resto, sembra non essere mai esistito. Non ricordo cosa è accaduto prima dell'incidente, e gli sforzi che faccio sono vani. L'unica persona in grado di smuovermi è il bicolore, del quale ricordo qualche frammento man mano che passiamo del tempo insieme.

Ancora non ho capito se si tratta davvero di pezzi della mia memoria, o se sono solo fantasie presenti nella mia testa.

Più volte ho pensato di avvicinarmi e chiedergli cosa fossimo, ma la paura mi ha sempre devastato. Ma la domanda giusta da pormi è: cosa vorrei che fossimo noi?

Non stiamo insieme, siamo amici, eppure con lui mi sento al sicuro. Il mio stomaco va in completo subbuglio quando mi sfiora, o quando è semplicemente con me. In sua presenza ho sempre voglia di parlargli, ma mi spaventa ciò che potrebbe pensare di me. Potrei apparire strano ai suoi occhi. I brividi mi percorrono quando mi sorride, o quando mi dimostra affetto, utilizzando anche solo le parole. Questo cos'è? Come si chiama? E soprattutto, queste sensazioni non dovrei provare con Hitoshi?

Quando sono con lui continuo a non provare nulla. Non sento la presenza di un filo invisibile che ci lega, come la sento con Todoroki. Non sento niente, neanche di essere innamorato di lui. Per questo, forse, dovrei parlargliene. Non vorrei mai illudere una persona che tiene a me.

E poi, ora come ora, nella mia testa c'è una sola persona, e tanto pensieri collegati ad essa. Voglia di sapere cosa siamo stati, voglia di ricordare ogni cosa. Voglia di tornare alla mia vita di prima.

Vorrei tornare indietro e non salire su quella macchina. Vorrei poter continuare a vivere la mia vita basandomi su ciò che vivo, e non su ciò che gli altri mi raccontano.

Mi manca vivere davvero, e spero di tornare presto a farlo. Ma come si fa a ricordare?

ANGOLO DI UNA PERSONA BASSA

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𝐆𝐥𝐢 𝐨𝐩𝐩𝐨𝐬𝐭𝐢 𝐬𝐢 𝐚𝐭𝐭𝐫𝐚𝐠𝐠𝐨𝐧𝐨 | 𝖳𝗈𝖽𝗈𝖽𝖾𝗄𝗎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora