14.

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Sono di ritorno a Roma, in questi giorni non ho fatto altro che pensare a quel ragazzo, mi è scoppiato dentro e non vuole più andarsene dai miei pensieri.

Arrivata a Roma, la prima cosa che faccio è tornare alla pensione, mi è mancata perfino la mia stanza.

Quando entro sorrido vedendo che è tutto come l'avevo lasciato prima di partire.

Mi avvicino al letto e accarezzo il cuscino, sentendolo fresco al tatto.
Accarezzando il cuscino è come se riuscissi a sentire la sua pelle calda e morbida sotto la mia mano.

Mentre ero a casa mia, in tutte le notti che sono stata lontana da questa stanza non ho fatto altro che pensare a quella sera.
A lui che mi stringe fra le sue braccia facendomi scomparire, facendomi sentire protetta, le sue gambe intrecciate con le mie, i nostri corpi così vicini e i nostri respiri che si scontravano, segno che avevamo il viso ad un palmo di mano l'una da quello dell'altro.

Vorrei riaverlo qui al mio fianco, per poterlo abbracciare e potermi sentire protetta.
Vorrei poter sentire quel profumo che tanto mi piace e mi sembra di sentirlo ovunque.
Vorrei potermene stare da sola, soltanto con lui, lontani da tutti e da tutto.
Solo noi due, in silenzio... un silenzio che potrebbe dire mille cose, un silenzio non imbarazzante e nemmeno assordante, un silenzio di comprensione, un silenzio fatto di scambi.
È così bello poter comunicare con una persona senza l'uso delle parole.
È bello capirsi con uno sguardo o un gesto.
In questo istante vorrei soltanto potermene stare tranquilla, accanto e abbracciata a lui, sotto le coperte, nel buio della notte.

Però non posso, devo andare a lavorare.
Torno alla realtà grazie a questo, avrei voluto continuare a fantasticare, però il dovere mi chiama.

Mi dirigo al bar mentre penso cosa potrei mettermi a capodanno, ma non so proprio cosa mettere, che guaio!
Non sono mai stata tipo da feste, infatti non ho nemmeno un vestito nel mio armadio... e adesso come faccio?
Ho bisogno dell'aiuto di Vic.
Le scrivo un messaggio:"Emergenza: non ho nulla da mettermi per la festa di capodanno, cosa faccio?"

Poso il cellulare ed entro nel bar, iniziando a lavorare.

Nel tardo pomeriggio vedo una chioma bionda fare capolino dalla porta del bar: Vic.
-"Sei un miraggio."dico in tutta onestà.
-"Ho letto il messaggio, questa è una vera e propria emergenza."
-"Lo so."dico sospirando mentre asciugo i bicchieri.
-"Ehi, greta."mi chiama Mirko.
-"Dimmi, Mirko."
-"Se vuoi puoi andare, per oggi hai finito."
-"Sul serio?"dico incredula.
-"Si."dice ridendo.
Esulto, mi cambio e insieme a Vic esco dal bar.
-"Adesso, si va a fare shopping finché non trovi il vestito che farà girare la testa a tutti i maschi che ci saranno."dice ridendo mentre mi trascina con lei.

Un vestito che faccia girare la testa a tutti i maschi lì presenti? Il pensiero mi fa arrossire.
Entriamo in un negozio e Vic sceglie alcuni vestiti e me li dà tra le mani.
-"Vai a provarli."dice mentre mi spinge in camerino.

Entro nel camerino ed inizio a spogliarmi, mettendo il primo vestito che non mi convince molto.
Esco e guardo Vic.
-"Non mi convince, prova gli altri."
-"Vic, ma oggi non dovevate provare?"chiedo curiosa mentre entro nel camerino e mi cambio.
-"Sì, però Ethan aveva la testa da tutt'altra parte e quindi abbiamo deciso di finire prima."
A sentire il suo nome inizia a battermi forte il cuore mentre metto l'altro vestito... e se avesse avuto la testa a me? Al pensiero il mio battito aumenta, però ricordo che non ci sono solo io e quindi scaccio via quell'idea.

Esco dal camerino e faccio vedere l'altro vestito a Vic, che scuote la testa e allora torno a cambiarmi.

Indosso il terzo vestito e quando alzo la lampo e mi guardo allo specchio arrossisco, l'abito è molto bello nonostante lasci poco all'immaginazione. (giù vi lascio una foto.)
È molto corto, nero, con il tessuto delle maniche a palloncino, abbastanza stretto.
Esco dal camerino e Vic rimane a bocca aperta.
-"Sei stupenda!"dice con gli occhi spalancati.
Arrossisco pesantemente.
-"Quindi l'ho trovato?"
-"L'hai trovato? Tesoro tu mi hai conquistata!"
Rido e torno a cambiarmi, per poi prendere lo zaino ed il vestito e uscire dal camerino.
Paghiamo e usciamo.

Tornata a casa mi metto a letto e guardo il soffitto cercando di pensare a qualcosa che non sia lui.
Sono giorni che non penso ad altri che a lui, la sua immagine mi vive nella mente, lo vedo ovunque.
Sotto la doccia, quando mangio, quando leggo, quando lavoro, e nel mio momento preferito, quando dormo.
Lo sogno ogni notte, ogni notte succede qualcosa di diverso nei miei sogni.
Però c'è sempre lui.










Però c'è sempre lui

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-vorrei vedere con i tuoi occhi- ||Ethan Torchio||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora