21.

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Sono passati molti mesi, siamo a settembre.
Non vedo i ragazzi da molto, il lavoro va bene, però mi manca Ethan.
Mi manca la sua presenza e anche un suo piccolo ciao o un suo sorriso.

Sto camminando per andare a lavoro e nel mentre che ascolto la musica con le cuffie la sento interrompersi.
Prendo il cellulare e vedo che mi sta chiamando Vic.
Rispondo.

-"Ehi, bellissima! So che non ci sentiamo da tempo, però il lavo-"la interrompo.
-"Tranquilla, Vic. È tutto apposto, non c'è bisogno che ti giustifichi."dico ridendo.
-"Oh, sia ringraziato il cielo, ho bisogno del tuo aiuto."dice mentre sospira.
-"Dimmi tutto."
-"Posso venire a lavoro da te? Te lo spiego di persona."
-"Certo, ci vediamo lì. A dopo."
-"A dopo."dice per poi attaccare.

Arrivo a lavoro e inizio a lavorare nel mentre che aspetto Vic.
Dopo mezz'ora la vedo arrivare.

-"Ho bisogno di te."dice mentre si siede.
Ha il fiatone, le dò un bicchiere d'acqua che scola in mezzo secondo e inizia a parlare.
-"Oggi abbiamo annunciato su Instagram che il ventotto settembre uscirà il nostro nuovo singolo che ci servirà per annunciare poi l'album."dice mentre respira.
-"Continua."dico mentre la ascolto attenta.
-"Dobbiamo registrare il videoclip del nuovo singolo, Torna a Casa... voglio che tu sia accanto a me quel giorno."
-"Perché?"chiedo confusa.
-"Sei una persona importante per me e anche il significato del singolo è importante per me. Voglio che tu ci sia."dice con gli occhioni.
-"Va bene, va bene.-dico ridendo.-Dovrò solo chiedere il permesso."
-"Grazie, grazie! Ci sei sempre stata per me e voglio che tu continui a farlo."
-"Sei sicura che non recherò disturbo o ti creerò problemi?"
-"Certo. L'ho chiesto a tutti e mi hanno detto che va bene se serve a farmi stare tranquilla e se tu avessi detto no ti avremmo trascinata di forza."dice ridendo.
-"Ok, allora non mi rifiuterò."dico ridendo.
-"Adesso vado, dobbiamo fare moltissime cose, stasera fammi sapere se è sì."dice sorridendo mentre scappa.

Sospiro e vado da Mirko, busso alla porta del suo ufficio e quando mi dà il permesso entro.

-"Greta, dimmi."dice mentre continua a fare ciò che stava facendo.
-"Volevo chiederti se... potevo prendermi alcuni giorni, però se non si può fa nulla."dico mentre spero con tutta me stessa che dica sì.
-"Va bene."
-"Se non sarà- aspetta, cosa?"dico incredula.
-"Certo che puoi, lavori sempre e regolarmente, non c'è nulla che sbagli e fai tutto correttamente, perché non dovrei?"dice ridendo mentre mi guarda.
-"Grazie, grazie. Giuro che lavorerò il doppio, il triplo se sarà necessario."dico sorridendo.
-"Non c'è bisogno di lavorare il doppio, ogni tanto bisogna prendersi una pausa."
-"Grazie."dico sorridendo mentre esco e chiudo la porta.
Mando un messaggio a Vic.

"Quindi che porto?"

Sorrido e tolgo il telefono per poi tornare a lavorare.

La sera quando finisco di lavorare, esco e nel mentre controllo il telefono, niente.
Lo metto in tasca e inizio a camminare verso casa.

-"Non si saluta più?"chiede una voce alle mie spalle.

Riconoscerei quella voce in mezzo ad altre milioni di voci.
Mi giro e lo vedo lì, a braccia incrociate, che cerca di trattenere un sorriso.

-"Allora, mi saluti sì o no?"dice ridendo.

Gli vado incontro e lo abbraccio.
Mi era mancato.
Mi era mancato più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Lo sento stringermi e questo mi fa sorridere immensamente.
Il mio cuore inizia una corsa che non faceva più da troppi mesi.
Mi sento finalmente a casa.

-"Che ci fai qui? A quest'ora?"chiedo mentre sto ancora con la testa sul suo petto e non accenno a staccarmi.
-"È troppo che non ti vedevo, non ce la facevo più."dice sospirando.
-"Davvero?"sussurro.
-"Sì, davvero."sussurra

Rimaniamo abbracciati per qualche minuto e poi è il primo lui a rompere il silenzio.

-"Dai, ti accompagno a casa."dice sorridendo mentre mette un braccio intorno alle mie spalle.
-"Che mi racconti?"chiedo sorridendo.
-"Le cose vanno a gonfie vele e..."dice mentre si blocca.
-"E?"chiedo curiosa e sorridente.
-"Mi sono fidanzato."dice sospirando.

Mi cade il mondo addosso e mi si spezza il cuore.
Abbozzo un sorriso anche se vorrei solo scappare e andare a chiudermi in camera mia.

-"Sono felicissima per te!"dico sorridendo.

Di sorrisi falsi ne ho fatti tanti in vita mia, ma questo... questo è il più falso che io abbia mai fatto.

-"Grazie, sono molto felice."dice sorridendo.

Per un attimo il suo sorriso sembra falso come il mio, però poi mi ricordo che è soltanto la mia mente che vuole ingannarmi.
Gli squilla il telefono.
Risponde.
Penso sia lei... gli mimo che sto andando a casa da sola, sta per obiettare ancora al telefono con la sua ragazza però lo blocco, gli sorrido e vado via.

Nel tragitto comincio a piangere, non riesco a contenere le lacrime... vorrei solo urlare e strapparmi il cuore dal petto per poi abbandonarlo chissà dove senza mai più riaverlo.

So per certo che starò male se continuerò ad avere il cuore nel petto, morirò senza, però meglio morire così che morire soffrendo.

Arrivata a casa mi chiudo a chiave in camera e mi accascio contro la porta con le gambe al petto.
Continuo a piangere.
Senza ritegno.
Senza contegno.
Senza alcun accenno a cessare il mio pianto isterico.
Guardo il bracciale che tiene fasciato il mio polso e inizio ad accarezzarlo.

"ma non saprai mai veramente quello che potresti essere."

Quello che potrò essere... una stupida che si è innamorata pur sapendo che non sarebbe mai stata ricambiata.
Ecco cosa sarei potuta essere, perché è quello che sono veramente.
Tolgo il bracciale e lo chiudo dentro al cassetto.
Vedo il telefono illuminarsi, lo guardo.

"Ethan.<3"

"Sei arrivata a casa? Scusami se non sono più riuscito ad accompagnarti."

Mi scendono altre innumerevoli lacrime e decido di spegnere il telefono senza rispondere.
Mi metto a letto e continuo a piangere mentre stringo uno dei due cuscini presenti sul mio letto.
Riesco ad addormentarmi dopo due minuti, stanca e sfinita dai pianti.
Lo sogno.
Ancora.
Non smetterò mai di sognarlo, probabilmente.

-vorrei vedere con i tuoi occhi- ||Ethan Torchio||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora