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•POV'S Ethan•

"Ethan"

Mi tiene la mano e la stringe.

"Ho paura, io non ho mai... non ho mai-"sussurra mentre una lacrima solitaria le solca la guancia.
"Shh, non avere paura... sono qui con te."sussurro mentre le accarezzo la testa.

I capelli lunghi e ricci sono sparsi ovunque sul cuscino, gli occhi brillano di più per la paura, la forte emozione, l'eccitazione.

Il suo corpo nudo sotto di me sparisce.
La sua pelle bianca e morbida è illuminata dalla luce della luna che proietta su di lei dalla mia finestra.
Si stringe a me, svanisce e cerca protezione fra le mia braccia.

"Perché mi fissi?"sussurra in imbarazzo.
"Perché sei lo spettacolo più bello al quale io abbia mai assistito. Sei un miraggio."sussurro.

Diventa rossa e sorride.
Faccio scendere una mano lungo tutto il suo fianco e la sua coscia, la stringo e la attiro più a me.
Sussulta e rabbrividisce.

"Non mi hai mai detto perché sussulti ogni volta che ti sfioro o ti stringo più possentemente."
"Perché mi fai sentire desiderata."sussurra.

Sorrido e la bacio dolcemente.
Le sue labbra sono soffici e delicate.
Calde.
Ricambia il mio bacio e poggia le sue mani sulle mie spalle.

"Sei pronta?"sussurro al suo orecchio per poi strusciare il naso contro questo.
Annuisce e mi stringe di più.
"Non farmi male, fammi sognare."sussurra per poi lasciarmi un bacio leggero e delicato sulla guancia.
"Dovrai sognare ad occhi aperti."sussurro.

Il buio mi invade.
Mi sveglio di soprassalto, sudato e con il respiro irregolare.

Le lenzuola di raso blu che mi avvolgono sono strette nei miei pugni.
Respiro profondamente per cercare di regolarizzare il mio respiro irregolare ed il battito del mio cuore che non smette di scalpitarmi dentro.

Mi guardo intorno e accanto a me vedo l'unica persona che non riesce a farsi spazio dentro di me.
Che non riesce a prendermi.
Che non riesce a farmi innamorare e provare qualcosa di forte quando sono in sua compagnia.

È soltanto un'impostora.

Una persona che ruba il posto di colei che vorrei veramente.
L'unica che mi tormenta e che mi perseguita.
L'unica che mi dà sollievo soltanto quando la sogno o la penso.
L'unica con la quale vorrei passare le notti sveglio ad accarezzarle il viso sfinito dalla nottata di pura passione passata insieme.
Una passione dolce e travolgente, nulla di costretto o non voluto.
L'unica con la quale vorrei fare l'amore fino allo stremo.
L'unica che vorrei stringere fra le mie braccia sussurrandole di non volerla lasciare andare.
L'unica della quale vorrei portare i segni, risultato di una notte insieme, sulla schiena, non curandomi del dolore della profondità.
Vorrei solo prendermi cura del suo cuore e dei suoi sentimenti.
Vorrei poter ripetere il suo nome senza paura di sbagliare persona a cui dirlo.
Vorrei poterle sentire dire il mio nome fra gli ansiti e la voglia di avermi sempre di più, la voglia di sentirsi mia fino al midollo, la voglia di non lasciarmi andare e tenermi stretto dentro di lei, la voglia di accasciarmi stanco fra le sue braccia.
L'unica stanchezza della quale non mi curerei per tornare a stuzzicarla voglioso di lei e del suo corpo nudo contro il mio.
Vorrei solo cullarla fra le mie braccia per farla addormentare serena e tranquilla, accarezzando il suo viso per scacciare via ogni traccia di stanchezza.
Vorrei solo averla con me.

Sospiro e mi alzo dal letto.
Esco in balcone non curandomi di avere addosso soltanto un paio di boxer a fine settembre.
Accendo una sigaretta e faccio il primo tiro mentre osservo il cielo.
Sospiro ed entro un attimo a prendere il telefono.
Vado sulla rubrica e compongo il suo numero.
Squilla.
Sono le quattro del mattino, starà dormendo.

-"Pronto?"risponde una voce assonnata dall'altro capo del telefono.
-"Ehi, ti ho svegliata?"Chiedo un po' mortificato ma felice di sentire la sua voce.
-"Sì, ma non fa nulla.
È successo qualcosa?"chiede preoccupata.
-"Mi mancavi, volevo sentirti."ammetto in tutta onestà.

Non posso dirle che mi sono svegliato in seguito ad un sogno proprio su di lei.
Un sogno in cui era nel mio letto, insieme a me, ma, non stavamo dormendo.

-"Ethan, sono le quattro del mattino."dice ridacchiando.
-"Lo so, ma non c'è un istante in cui tu non mi manchi."dico sorridendo mentre mi mordo il labbro.
-"E decidi di chiamarmi proprio alle quattro del mattino?"dice ridendo.
-"Sai che sono strano."dico ridendo.
-"Puoi dirlo forte."dice ridendo.

La sua risata mi riempie il cuore, lo fa battere forte, mi manda in estasi.
Peggio del fumo, del vino, dell'erba.

-"Dopo questa confessione posso andare a dormire?"dice mentre la sento sbadigliare, il che mi fa ridacchiare.
-"Sì, notte."dico sorridendo.
-"Notte, Eth."dice per poi attaccare.

"Eth" perché deve farmi impazzire?
Sono abituato a sentirmi chiamare per nome, ma perché proprio quando lo sento pronunciare da lei mi arriva questa scossa che parte dal basso ventre?
Perché devo eccitarmi con così poco?

Da quando la conosco non riesco a non darmi piacere senza pensare a lei.
Mi prometti sempre di non ripetere quelle vicende, ma ogni volta che la penso finisce così.
Parto da un sogno felice e tranquillo e la mia fantasia diventa erotica e a sfondo sessuale.
Mi tornano sempre in mente i suoi sussulti ad ogni mia stretta possente intorno ai suoi fianchi.
E quella sera in hotel... se non l'avessi fermata, probabilmente sarebbe andata oltre.
Quella sera in hotel mi tormenta, fa nascere vicende ogni volta diverse.

Il telefono si illumina.
"Gre.<3"

"Mi raccomando, va' a dormire. <3"

Sorrido e finisco la sigaretta per poi tornare a letto.
Mi addormento e stringo il cuscino fra le mie braccia, come se fosse lei.

-vorrei vedere con i tuoi occhi- ||Ethan Torchio||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora