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•POV'S Gre•

È passato un altro anno.
Un anno in cui lui è ancora fidanzato.
Un anno in cui l'ho visto praticamente poco e niente e non sono in grado di spiegare a parole quanto mi manchi.
Da domani saremo a settembre... settembre 2019.
Sembra ieri che compivo diciotto anni.

Sono in terrazza nella casa a mare della mia famiglia, è sera, ci sono le stelle e c'è un fresco piacevole.
Il rumore del mare mi rilassa e l'odore mi fa sentire a casa.
A proposito di casa: sono alla ricerca di una tutta mia.

Mi squilla il telefono, lo prendo e rispondo.
È  Vic.

-"Amore, come stai?"urla.
-"Stavo bene prima che mi perforassi un timpano."dico ridendo.
-"Mh, quanto sei filosofa... sei peggio di Ethan.
Posso iniziare a pensare che siete fratelli separati alla nascita?"dice ridendo.

Rido insieme a lei.

-"Certo, certo."
-"Ok, ti chiamavo per chiederti una cosa."
-"Dimmi tutto."
-"Hai programmi per il tre settembre?"
-"No, penso di no.
Perché?"chiedo confusa
-"Perché... hai presente quando ti ho chiesto di farmi da supporto morale?"
-"Sì."dico ancora più confusa di prima.
-"Beh... mi serviresti di nuovo il tre settembre."
-"Vic, ma dovevi pensarci a dirmelo proprio tre giorni prima?"dico mentre mi sbatto una mano in faccia.
-"Lo so, lo so.
Quindi?"dice speranzosa.
-"Ah! E va bene."
-"Ah, grazie!
Questa volta abbiamo cambiato la modella che interpreta Marlena, quindi stai tranquilla."dice ridendo.

Rido insieme a lei.

-"Va bene, vado.
Notte bellissima."
-"Notte, Vic."

Attacca.
Sospiro e decido di andare a dormire, domani tornerò a Roma e quindi dovrò svegliarmi presto.

Oggi è il tre settembre, come al solito aspetto Vic.
La sto sospettando seduta sul gradino di casa.
La vedo arrivare.

-"Buongiorno, mon amour.
Che faccia sbattuta."
-"Non riesco a dormire con il caldo."dico mentre sbadiglio e mi copro la bocca.
-"Andiamo, ti faccio riposare io."dice per poi ridere.

Andiamo dai ragazzi che stavano controllando le altre cose.
Ed eccolo lì che inizia a fissarmi, mi mette in soggezione.
Però è bellissimo, davvero molto bello.

-"Sento di star vivendo un déjà-vu."confessa Thomas.
-"No, stavolta abbiamo chiesto ad una persona con più serietà."dice sicuro Damiano.
-"E menomale."aggiungo io facendo ridere il ragazzo con i capelli che si posano sulla spalla.

Saliamo in auto e sono le quattro del mattino, ci sono sette ore di viaggio.

Non mi ha rivolta la parola.
Nemmeno un:"ehi, è da molto che non ci sentiamo."
Sento di esser morta per lui.
Al pensiero abbasso lo sguardo e sospiro.

Arriviamo a Pontestura, in Piemonte, alle undici.
Come di consuetudine vado con Vic, dove le iniziano ad acconciare i capelli e truccarla.

-"Non ci credo, di nuovo no!"urla qualcuno da fuori.

Sia io che Vic usciamo fuori preoccupate e troviamo Thomas ed Ethan che cercano di calmare Damiano.

-"Dam, cosa è successo?"chiede Vic confusa e preoccupata.

Damiano alza lo sguardo e lo posa su di me, stessa cosa fanno il ragazzo biondo e quello con i capelli lunghi al suo fianco.

-"Non dirmi che-"inizia Vic.

Abbassa lo sguardo e sospira.

-"Ok, voi comunicate con la forza del pensiero.
Io non ho ancora acquisito questo strabiliante potere... non è che potete spiegarmi a parole?"dico mentre mi gratto la nuca in imbarazzo.
-"Se te lo dico te ne scappi."dice Damiano.
-"Ve lo dicevo io sentivo di star vivendo un déjà-vu."ammette Thomas.

-vorrei vedere con i tuoi occhi- ||Ethan Torchio||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora