32.

507 32 11
                                    

Sono passati alcuni giorni, ci siamo sentiti per messaggio e stasera usciamo.

Non riesco a starle lontano, è come un magnete ed io sono la calamita... sono attratto dal mio magnete.

A mezzanotte scendo di casa e vado al bar, mi siedo nella panchina e la aspetto.
A mezzanotte e mezza esce.

-"Ethan."esclama sorridendo.
-"Ehi."dico sorridendo mentre mi alzo da dove ero seduto.

Mi abbraccia e rimango sorpreso, però ricambio e la stringo a me.

-"Che ci fai qui?"chiede confusa ma con il sorriso sulle labbra.
-"Volevo vederti, andiamo a fare un giro?"
-"Certo!"dice sorridendo.

Le metto un braccio intorno alle spalle e andiamo in giro.

-"Allora: cosa vuoi fare?"
-"Non so, cosa si può fare di martedì, a mezzanotte, a Roma?"
-"Mh, non ne ho la più pallida idea."ammetto ridendo.
-"Bene, gireremo a vuoto per tutta la sera?"chiede ridendo.
-"Se per te non è un problema."dico ridendo.

Sorride e continuiamo a camminare.
Ci fermiamo appena arriviamo al Giardino degli Aranci e ci sediamo in una panchina.

-"Bel bracciale."dice mentre guarda il mio polso.
-"Sì, l'ho trovato sullo zerbino di casa mia la sera del mio compleanno, non so chi lo abbia lasciato a dire il vero."ammetto mentre guardo il bracciale.

Sorride enigmatica.
Non capisco.

-"Che mi racconti?"chiedo curioso.
-"Mh, vediamo un po'... sto cercando una casa tutta mia, vorrei andare all'università e basta. E tu?"dice sorridendo.
-"Anch'io sto cercando una casa tutta per me e nient'altro."

Sorride leggermente imbarazzata, forse per il silenzio creato e non riesco a staccare lo sguardo dalle sue labbra... la voglia di prenderla e baciarla inizia a crescere dentro di me e si fa sempre più forte.

-"Ti accompagno a casa?"chiedo distogliendo l'attenzione dalle sue labbra.
-"Sì, grazie."dice sorridendo.

La accompagno a casa e una volta sotto, molto timidamente, mi invita ad entrare.
Entriamo e andiamo in camera sua.

-"Allora... che vuoi fare?"chiede in imbarazzo.

Sto per parlare ma qualcuno bussa alla porta.

-"Ciao piccola, mi sei mancata."dice questa voce maschile sconosciuta per poi scoccarle un bacio sulla guancia.

La gelosia mi attanaglia, chi è questo?
Perché la chiama piccola?
Perché gli è mancata?
Dopo qualche minuto la lascia libera e chiude la porta.

-"Chi era quello?"chiedo nervoso.
-"Un ragazzo che si è trasferito da poco."
-"Si è trasferito da poco e già ti chiama in quel modo e gli manchi?"

Se mi guardassi penserei di essere una furia, perché è quello che sento dentro.

-"Siamo amici, non capisco..."sussurra confusa.
-"Anche noi siamo amici, ma, non ti chiamo in quel modo."
-"Ethan, calmati. Che ti prende?"dice mentre cerca di farmi calmare.

L'effetto che ottengo è l'effetto contrario, non mi calmo, mi altero di più.

-"Ti chiama come chiamano tutte le altre... tu non sei come tutte le altre."sbotto arrabbiato.
-"Ethan, calmati... mi stai spaventando."sussurra.

Non mi sono accorto di averla incastrata al muro con il mio corpo e che l'ho rinchiusa con le braccia.

-"Ethan..."sussurra mentre mi guarda.
-"Perché?"sussurro mentre la guardo negli occhi.
-"Cosa perché?"sussurra mentre respira profondamente, le ho messo paura.
-"Perché lui può chiamarti così e dirti che gli sei mancata dopo poco che ti conosce?"
-"Non lo so."sussurra.

Mette le mani fra i miei capelli e mi accarezza la testa lentamente.
Il suo tocco è delicato, mi fa calmare.
Mi avvicino leggermente di più a lei e la osservo.
Poggio la fronte sulla sua e faccio strusciare i nostri nasi.

-"Lui però questo non può averlo."sussurro mentre le accarezzo la guancia.
-"Questo, cosa?"sussurra nervosa.
-"Questo."sussurro per poi poggiare le mia labbra sulle sue.

Inizialmente è presa alla sprovvista, penserà di non essere brava a baciare perché non l'ha mai fatto, ma, non sa che con il bacio dell'altra sera, ha creato dentro di me una dipendenza dalle sue labbra tremenda, ai limiti dell'incredibile.

Si stacca, ma rimane a qualche millimetro dalle mie labbra.
Sento che ha il respiro affannato, si infrange caldo contro le mie labbra.

-"Ethan..."sussurra.

Basta questo per farmi catapultare in un'altra dimensione e mandarmi ai matti.
La bacio un'altra volta e questa volta sembra ricambiare.
Porta le mani fra i miei capelli e li stringe, facendomi perdere il controllo delle mie emozioni.

Metto le mani sui suoi fianchi e li stringo, sentendola sospirare ed emettere quei piccoli sussulti che si infrangono sulle mie labbra.

Dalla porta la conduco con me sul letto, mi siedo e la porto a sedersi a cavalcioni su di me.
Si stacca dopo essersi resa conto e diventa letteralmente bordeaux e si allontana bruscamente da me.

-"Ethan, no."sussurra nervosa mentre si mette le mani in bocca.
-"Co-cosa no?"dico con il respiro irregolare.
-"È stato tutto uno sbaglio, ti prego perdonami. Tu... fai finta che non sia mai successo nulla, per favore. Adesso... adesso va' dalla tua ragazza."dice con lo sguardo basso
-"Ma-"sussurro inizio per poi essere interrotto.
-"Ti prego."sussurra con lo sguardo basso e la voce tremante.

Sospiro e mi alzo per poi andare via.
Sono uno stupido.
Un grandissimo stupido.

Ho rovinato tutto, non mi parlerà più, non mi guarderà più... non vorrà più avere nulla a che fare con me.

Cammino e sento le guance farsi calde e umide, il pensiero che da qui a pochi minuti potrebbe mandarmi un messaggio dicendomi che non vuole più vedere mi logora l'anima.

Ho sbagliato, ho sbagliato a baciarla... dovevo accontentarmi di quella sera, ma la voglia di farlo era tanta.
Quelle che ha baciato non erano le mie labbra, ma la mia anima.

Mi sento male, vorrei solo tornare indietro e non ripetere più quell'episodio... ma sono certo che lo rifarei nonostante mi prometta e riprometta che anche se tornassi indietro non lo farei.

Perché non c'è sensazione migliore di baciare
qualcuno dopo che hai desiderato
di baciarlo per molto tempo.




•cosa succederà?🤔

-vorrei vedere con i tuoi occhi- ||Ethan Torchio||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora