24.

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Stanotte non sono riuscito a chiudere occhio, ho passato tutto il tempo a guardarla e accarezzarla.

Dopo di oggi non so quando riusciremo a rivederci dato che da novembre saremmo impegnati con il tour e così sarà anche per i mesi dell'anno che verrà.

Sospiro e continuo ad accarezzarle i capelli e le spalle.
Dorme beatamente e tranquilla sul mio petto.

Non mi sono mai sentito così tranquillo e in pace con una ragazza accanto, o sul mio petto, prima d'ora.
Ma con lei è tutto diverso.
Lei... lei è semplicemente lei.
So che è una frase fatta, ma è la verità.
Riesce a farmi impazzire con tutta la sua semplicità.

Non è una ragazza trasgressiva, a parte ieri sera, anzi, è molto calma ed educata.
Già, ieri sera.
Sospiro al pensiero.

La sento muoversi e per fortuna mi risveglia dai miei pensieri, chissà come sarebbe finita se non mi fossi risvegliato dal ricordo, sta soltanto cambiando posizione del corpo, sempre fra le mie braccia.
Sorrido istintivamente.

Sento il telefono che vibra leggermente sul comodino, allungo il braccio e afferro il telefono, lo controllo e poi spengo la connessione.

Non ho voglia di sentire quella che dovrebbe essere la mia ragazza, almeno non adesso che sono qui, nel buio di una camera d'hotel di Milano, con lei sul mio petto che si fa stringere e accarezzare.
Non voglio che si rovini questo momento.
Non subito.

Ho come l'impressione che quando si sveglierà darà di matto, dicendo che non sarebbe dovuto accadere nulla, che non avrebbe dovuto dormire così tanto stretta a me e che non avrebbe dovuto godersi le mie carezze e le mie attenzioni.

Inizierebbe a scusarsi in qualsiasi lingua e si sentirebbe mortificata e terribilmente in colpa per la mia ragazza che è a Roma, convinta che il suo ragazzo le sia rimasto fedele, anche se non è nulla di peccaminoso.

E so che scoppierei a ridere a vederla così in panico e mi verrebbe soltanto voglia di abbracciarla e dirle che è tutto apposto e che la sera prima se non l'avessi fermata probabilmente saremmo finiti anche peggio di un semplice abbraccio e delle carezze sotto le coperte, però non posso.

Non ora che sono fidanzato e che lei lo sa, non mi guarderebbe più in faccia e non mi parlerebbe più.

Sospiro e la stringo di più a me e le bacio la testa, per poi affondare il naso fra i suoi capelli, profumano tantissimo così come il resto del suo corpo.
Il suo corpo... me lo sognerò in continuazione.

In realtà in particolare sognerò questa sera.

Scendo le mani e le accarezzo la schiena per poi passarle sui suoi fianchi e stringerli, sentendola sussultare.
Non capisco perché sussulti, se perché le faccio male o perché le piace.
Però so che mi piace da morire sentire quel piccolo verso, da qualunque sentimento sia dato, mi piace da morire.

La sento muoversi e sento freddo nella parte in cui c'era lei, mi risveglio dai miei pensieri e la guardo.

-"Buongiorno."dico sorridendo.
-"Buongiorno."sussurra con la voce impastata dal sonno mentre si struscia i palmi delle mani sugli occhi.
-"Come stai?"chiedo mentre mi metto seduto sul letto.
-"Ho un mal di testa.-sussurra.-Spero di non aver combinato danni."
-"No, no, nulla di compromettente."dico ridendo e mentendo.

L'unico danno che sei riuscita a combinare è stato farmelo venire duro soltanto con una frase.

Annuisce e si alza per poi andare in bagno.
Sospiro e metto la testa sul cuscino.

Mi dà fastidio sentirla così distante.
Mi fa male.

Esce dal bagno, vestita con una camicia bianca con sopra un maglione smanicato nero e paio di pantaloni neri, truccata leggermente per confondere il gonfiore degli occhi dato dall'alcol e con un profumo che mi invade le narici e non riesco a smettere di guardarla.

Non mi guarda nemmeno, la cosa mi fa stare male e mi dà uno strano fastidio al petto, capisco perché fa così: perché sa che sono fidanzato e non vuole che la mia ragazza soffra, soprattutto per mano sua.

Ma io non voglio starle lontano, non ci riesco.
Se ci riesco mi sento male, quando non l'ho vista per tutti quei mesi pensavo di poter impazzire.

Durante la stesura dell'album che uscirà a breve ci siamo chiusi in una casa abbastanza lontano da Roma, non ho avuto tempo per poter parlare con nessuno.
Poi ci sarà il tour che partirà a dicembre... un tour europeo e moltissime date in Italia, prolungato fino all'estate.

Mi risveglio dai miei pensieri quando sento la porta chiudersi... come pensavo non mi rivolge la parola.
Vado a lavarmi e vestirmi anch'io e poi scendo giù dai ragazzi.
Saliamo in auto e torniamo a Roma.

-vorrei vedere con i tuoi occhi- ||Ethan Torchio||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora