19.

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Tra due giorni è il mio compleanno, oggi parto e torno a casa... di quel posto mi mancano soltanto i miei genitori e mia sorella.

Sono appena arrivata a casa, ogni volta che torno il solito odore, di pulito e vaniglia, come d'abitudine mi invade le narici.

-"Amore, come stai? Sarai stanca e affamata."dice mia madre mentre mi abbraccia.
-"No, tranquilla.-dico sorrido.-Vado a salutare Emma."dico mentre salgo in camera da mia sorella.

Busso ma non ottengo risposta, allora entro.

A parte l'immenso caos di vestiti e libri scolastici sparsi ovunque, riesco a intravedere mia sorella con le cuffie alle orecchie in quello che dovrebbe essere il suo letto, che altro non è che un appoggio per i suoi vestiti.

-"Sorellona, che ci fai qui?"dice mentre mi salta addosso dopo essersi accorta di me e aver tolto le cuffie.
-"Tra due giorni faccio diciotto anni e volevo stare con voi.-dico sorridendo mentre ricambio l'abbraccio.-Cosa ascoltavi?"chiedo curiosa mentre le rubo una cuffia.
-"Una band che è praticamente diventata la mia preferita, sono usciti da X Factor a dicembre."

Oh, no.
Quando intendo che quel ragazzo me lo ritrovo ovunque, intendo ovunque ovunque.

-"Fammi indovinare: i Måneskin?"chiedo mentre la guardo.
-"Sì! Mi sono presa una cotta per il chitarrista, Thomas si chiama."dice con uno sguardo che vaga tra nuvole e capelli biondi.

Scoppio a ridere a vederla così, beccandomi un rimprovero da parte sua.

-Sono venuti in città, ma quel giorno mamma era a lavoro."dice sbuffando.

Non riesco a non ridere, mi è inevitabile.
A fermare la mia risata è il mio telefono che squilla.

"Ethan.<3"

Nemmeno il tempo di prendere il telefono dalla tasca dei pantaloni che mia sorella me lo strappa dalle mani.

-"Ethan? Chi è Ethan? Ha lo stesso nome del batterista dei Måneskin."dice in modo perverso.
-"Emma, dammi quel telefono, adesso!"
-"Uh, è il tuo ragazzo?-dice in modo perverso.-Pronto?"dice mentre risponde alla telefonata.
-"Dammi quel telefono!"dico mentre vado vicino a lei, che prontamente inizia a correre.

Quando riesco ad acchiapparla le tolgo il mio telefono dalle mani e la caccio via.
Controllo se il ragazzo che non vedevo l'ora di sentire è ancora in linea e così mi porto il telefono all'orecchio.

-"Per un attimo mi sono sentito al Luna Park."dice il ragazzo ridendo.
-"Mi dispiace, mia sorella è un po'..."
-"Un po' stronza?"dice mentre scoppia a ridere più forte.
-"Mi hai tolto le parole di bocca."dico ridendo insieme a lui.
-"Ti avevo chiamata per sapere se fossi arrivata, ma a quanto ho potuto capire sei arrivata."dice ridendo.
-"Sì."dico sorridendo mentre mi mordo il labbro per la felicità.
-"Ti lascio in buone mani.-dice ridendo.-A dopo."
-"A dopo."dico sorridendo per poi attaccare.

Torno in casa e trovo mia sorella ad aspettarmi a braccia conserte.

-"Allora? Chi è Ethan? È lo stesso Ethan dei Måneskin?"chiede curiosa.
-"Anche se?"chiedo confusa mentre prendo un bicchiere d'acqua.
-"Anche se? Sei stupida o cosa? Cioè mio cognato sarebbe quel fregnone di Ethan e poi magari così potrei conoscere Thomas e si accorgerebbe di me, ci togliamo pochissimi mesi."

Scoppio a ridere come una matta a vederla fantasticare così tanto.

-"No, non è quel fregnone di Ethan dei Måneskin.-dico ridendo mentre mento spudoratamente.-È solo un mio amico di Roma."
-"Anche Ethan è di Roma."dice in modo sospetto.
-"Ma non è lo stesso Ethan."dico ridendo.
-"Uffa, se vengo a scoprire che è Ethan e tu cerchi di ostacolare il mio amore con Thomas, giuro che non apparecchio più per te."dice a braccia conserte.
-"Come vuoi."Dico ridendo.

-vorrei vedere con i tuoi occhi- ||Ethan Torchio||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora