Sono passati due mesi, dopo aver portato tutti i nostri rispettivi oggetti siamo andati a vivere insieme.
Non ci siamo visti molto in questi ultimi due giorni perché lei ha lavorato la sera ed io ho lavorato dalla mattina al pomeriggio, speriamo che questa sera ci sia.
È mattina, mi alzo dal letto, dopo aver passato questi minuti a pensare, per poi dirigermi in cucina.
Trovo la colazione pronta ed un post-it."good morning my beloved flatmate, stasera non ci sono :(. Buona giornata, ti ho lasciato la colazione per farmi perdonare. <3"
Sorrido anche se c'è scritto che nemmeno oggi la vedrò, purtroppo... però sorrido mentre stringo il post-it tra le mani.
Faccio colazione e poi vado a preparami per uscire e andare dai ragazzi.La sera torno a casa più che distrutto, sono uno straccio.
Voglio solo andare a dormire, tengo gli occhi aperti a fatica.
Probabilmente mangerò qualcosa al volo e andrò subito a dormire.Tolgo la giacca e le scarpe per poi slacciare la cinta dei pantaloni e uscire la camicia e lasciarla aperta.
Dato che sono solo mi scompongo.
Entro in cucina.-"Ciao!"urla la ragazza.
Sobbalzo e tiro un urlo di spavento.
Mi guardo e arrossisco per poi sistemarmi, ci avevo sperato di poter rimanere così.-"Mi hai fatto venire un infarto."dico mentre mi metto una mano sul petto.
Scoppia a ridere e mi abbraccia, ricambio e sul mio volto si dipinge un sorriso timido e pieno di felicità.
In queste settimane è più affettuosa nei miei confronti: mi abbraccia più spesso, si preoccupa molto di più per me, se ho i vestiti puliti e già preparati per il giorno dopo, se sono stirati, in caso contrario me li stira, rifà il mio letto la mattina, si premura di lasciarmi un pasto pronto e mi chiede sempre e comunque come sto, tramite post-it.
-"Che ci fai qui? Avevi detto che non ci saresti stata per questa sera?"chiedo confuso mentre imito la ragazza che si è appena seduta al tavolo.
La cena è già pronta e fumante servita sui piatti.
-"Stai per caso dicendo che avresti preferito che non ci fossi?"chiede con aria da persona ferita.
-"No.-dico ridendo.-Ho letto il post-it stamattina e non capivo."finisco sorridendo.Mio caro amore, non sai che muoio senza vederti neanche per un secondo e non averti proprio vista in questi ultimi giorni, nonostante la nostra convivenza, mi ha ucciso nel profondo.
-"Ti ho fatto una sorpresa, ultimamente non sono presente e mi sono sentita in colpa."dice sorridendo.
Le sorrido, con questo sorriso la ringrazio per tutto, per la sua premura e la sua preoccupazione verso di me.
-"Come stai?"chiede curiosa.
-"Bene, sono soltanto un po' stanco. Tu?"chiedo sorridendo.
-"Bene."dice sorridendo, ma non sembra del tutto convinta.
-"Sei sicura?"chiedo confuso e con un accenno di preoccupazione.
-"Certo!"dice sicura per poi sorridere.Finiamo di cenare e le faccio compagnia mentre sistema la cucina, le dò una mano.
-"Buonanotte."le dico sorridendo.
-"Notte."dice sorridendo anche lei.Vado in camera mia e dopo essermi spogliato mi metto sotto le coperte.
Sento l'acqua della doccia del bagno vicino a camera mia scorrere, sospiro.
Ogni volta è sempre la stessa storia: sento l'acqua scorrere ed inizio a fantasticare.
Mi partono di quei pensieri raccapriccianti che mi vergogno solo a ripensarci ogni volta.
Sono proprio indecenti.Il sonno che mi impediva di tenere gli occhi aperti fino a qualche momento fa sembra essere svanito... non ho più sonno, non riesco a chiudere questi dannati occhi e sprofondare nei miei dolci sogni.
È l'una di notte passata, dannazione!Mi alzo ed esco dalla mia stanza per poi andare in soggiorno e sedermi sul divano per poi accendere la televisione.
Dopo mezz'ora mi alzo e, annoiato, spengo la televisione per poi avviarmi verso camera mia.
Devio.
Devio appena noto la porta di camera sua socchiusa, so che non dovrei perché infrangerei la sua privacy, ma la voglia di guardarla dormire si fa più forte nel profondo.
Entro e mi avvicino al letto.Dorme beata, stretta al suo cuscino e ha dipinto in volto un'espressione tranquilla e riposata.
Sorrido e passo leggermente una mano fra i suoi capelli, le accarezzo la guancia e il braccio e sorrido come un bambino.
È una creatura meravigliosa, devo proteggerla a qualsiasi costo.Nessuno dovrà mai farle del male, sarei capace di ucciderlo con le mie stesse mani.
Mi alzo dalla posizione accovacciata vicino al suo letto assunta in precedenza e mentre sto per uscire, sulla scrivania noto dei fogli.
Mi avvicino e li scruto meglio.
Sono dei pezzi tratti dai testi di alcune canzoni, come: "Sognami" di Biagio Antonacci e "la canzone dei vecchi amanti" di Franco Battiato o addirittura "le parole lontane".Li leggo meglio e cerco di capire a chi potrebbero essere dedicati e per un attimo mi assale uno strano senso di gelosia e di angoscia che si presenta ogni volta che la penso accanto ad un uomo che non sarò io, felice accanto a qualcuno che non sono io.
Al pensiero sento gli occhi pizzicarmi, penso che se un giorno succederà il mio mondo smetterà di esistere e il mio cuore smetterà di battere insieme al suo.
Il pensiero che lei non ricambi i miei sentimenti mi fa automaticamente pensare ad un suo ipotetico futuro con accanto un uomo bello e più sicuro di sé, dei bambini di cui il padre di questi non sono io e una bella casa, una casa che non è questa, una casa in cui non viviamo insieme, una casa in cui lei ha smesso di preoccuparsi e premurarsi per me.
•angolo autrice: si accettano consigli e pareri sul continuo.😵💫
STAI LEGGENDO
-vorrei vedere con i tuoi occhi- ||Ethan Torchio||
Fanfiction"vorrei vedere dai tuoi occhi, sentire dalle tue orecchie, sentire con la tua pelle, baciare con la tua bocca." -Frida Kahlo