12.

484 28 0
                                    

Il giorno dopo arriva e con lui anche la mattina.

Stanotte avrò dormito sì e no tre ore: il mio inconscio mi faceva svegliare automaticamente per permettermi di controllare il ragazzo che ritrovavo accanto a me, che dormiva beatamente, ad ogni mio risveglio.
Mi dispiace tanto vederlo stare così male, non lo merita, non lui.
È un ragazzo speciale, così buono... non merita di stare male.

Mentre penso a tutto ciò, non smetto di accarezzargli una guancia che al tatto sento calda.
Le sue mani stringono i miei fianchi, probabilmente è un modo per sentire una presenza accanto a lui.

Dopo mezz'ora passata ad accarezzarlo vedo che apre lentamente gli occhi, li strofina come un bimbo piccolo e poi prende ad osservarmi mentre mette la testa sul cuscino.
-"Buongiorno."sussurro sorridendo.
Sorride di rimando mentre io gli accarezzo il viso.
-"Che ore sono?"sussurra un po' imbarazzato quando si rende conto che non c'è la barriera di cuscini e che ha le gambe letteralmente intrecciate con le mie ed il suo corpo è attaccato al mio.
-"Le sette."sussurro.
-"Mi dispiace per ieri sera..."sussurra mentre abbassa lo sguardo probabilmente sentendosi in colpa.
-"Ethan, ma cosa ti dispiace?"chiedo confusa mentre gli accarezzo la testa e lo costringo a guardarmi, alzandogli lo sguardo.
-"Mi dispiace perché sono piombato qui all'improvviso, io non sapevo se tu stessi dormendo e ti ho disturbata. Non voglio essere un peso per te."sussurra con le lacrime che iniziano a scendergli lentamente.
-"Ethan, guardami e ascoltami.-sussurro mentre gli tengo la faccia indirizzata verso di me.-tu non sei assolutamente un peso per me, mi fa piacere che tu ti fidi di me e che trovi conforto in me.
Per me non è assolutamente un disturbo svegliarmi alle due del mattino per consolarti, per starti vicino e per dirti che io sono accanto a te, che non devi sentirti solo perché io sono sempre con te."dico mentre gli asciugo le lacrime dalle guance.

Mi sorride e mi abbraccia, è un gesto così semplice che però mi riempie il cuore di una gioia immensa, con lui... con lui mi sento forte, non ho paura del mondo con lui al mio fianco, probabilmente siamo l'una la forza dell'altro.
-"Io vado, oggi dobbiamo andare a Milano."dice sospirando mentre si stacca dall'abbraccio e si alza.
Va per togliersi i vestiti ma lo blocco subito.
-"Lascia stare, tienili... fa molto freddo e tu ieri eri vestito abbastanza leggero."
Sorride imbarazzato e si mette le scarpe.
Si guarda intorno e nota la mia valigia.
-"Parti?"chiede con un cenno di tristezza.
-"Sì, vado dai miei genitori per Natale."
-"Ritorni, vero?"chiede speranzoso e con un pizzico di paura nelle sue parole.
-"Certo."dico sorridendo.
Sorride e sembra tirare un sospiro di sollievo.
-"Io vado."dice sorridendo mentre molto timidamente si avvicina a me e mi lascia un bacio sulla guancia, per poi andare via tutto rosso.

Mi stendo e affondo la testa nel cuscino mentre sorrido come una stupida, cosa mi succede?
Mi giro verso l'altro lato del letto e guardo il mio cuscino, lo prendo e me lo porto al petto stringendolo.
È ancora caldo e profuma... sa di lui.
Respiro a fondo quel profumo e lascio che mi invada le narici e inebri il mio cervello, probabilmente voglio riuscire a portare con me il suo profumo così da sentirlo anche quando non è con me, farlo stare con me anche quando non c'è.
Metto la testa sul mio cuscino e ci affondo il naso, respirando profondamente.
Potrei drogarmi di questo odore.
Potrei drogarmi del suo profumo, ma lo farei di Ethan in generale.

-vorrei vedere con i tuoi occhi- ||Ethan Torchio||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora