✳️ഉ

880 80 24
                                    

⚝

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Si chiuse prepotentemente la porta alle spalle, facendola sbattere e creando così un forte e duro suono. Il maniglione di ferro rimbalzò sul legno color nocciola. L'aria che si respirava non era delle migliori, pregna di negatività e ad un praticante di magia bianca, non faceva molto comodo, anzi, era piuttosto sconveniente. Il gatto nero lo continuò a seguire e nel mentre prese sembianze umane, camminandogli dietro «No Jimin, non dire niente» Taehyung fu più veloce di lui e lo zittì appena l'altro provò ad aprire bocca, tanto sapeva già cosa gli volesse dire. Si riabbassò il cappuccio, scuotendo la testa per levare il piattume dei capelli «Non può essere lui» 

Jimin si fermò nel mezzo della stanza e lo guardò con un sopracciglio alzato, era da decenni che non lo vedeva così agitato. Notò come frettolosamente prese le bacche di vaniglia e le adagiò nel piattino loro dedicato, per poi incominciare a sistemare tutto il resto freneticamente «Io-» venne di nuovo zittito.

«Anzi, sai che ti dico? Non voglio che sia lui» si bloccò di scatto, appoggiandosi le mani sui fianchi con fare risoluto come se avesse la situazione in mano, quando in realtà tremava al solo pensiero di realizzare che il volere dell'universo non potesse essere surclassato dal suo «Ho sbagliato i calcoli, sicuro» sventolò una mano in aria andando verso la scrivania e Jimin roteò stufo gli occhi al cielo «Ma li hai anche ricontrollati un'infinità di volte» sottolineò infatti, ottenendo solamente una nuova negazione.

«No no, c'è per forza qualcosa che-»

«Taehyung, ho visto la tua aura diventare più luminosa quando vi siete ritrovati faccia a faccia» e lì si bloccò, con le mani fisse sullo schienale della sedia e dovette prendere un respiro profondo per calmarsi, perché sì ne era perfettamente cosciente. Si era ritrovato davanti quegli occhi così scuri che poté specchiarcisi dentro ed il profumo di quei maledetti capelli che gli ricadevano davanti gli occhi e che avrebbe tanto voluto toccare per spostarglieli, gli mandarono in pappa il cervello per un attimo ed in iperattività il cuore «E non sono l'unico ad aver visto l'aura di quel ragazzo, da quella vicinanza avrai percepito anche le sue vibrazioni» 

E fu tutto perfettamente vero quel discorso, dalla prima all'ultima parola. Come poteva negare l'evidenza? «Sono combattuto» rilasciò l'aria dai polmoni e Jimin percependo la sua aria sconsolata, si avvicinò dandogli delle pacche sulla spalla per poi fare un piccolo salto e sedersi a gambe accavallate sulla scrivania «Lo so, lo so»

«Cioè ti rendi conto? L'universo mi sta dicendo che mi innamorerò di uno della santa inquisizione» si passò una mano tra i capelli, rimettendosi dritto «Ma come diavolo gli è saltato in mente!» era il suo nemico su tutti i fronti. Lo voleva morto e per giunta glielo aveva detto in faccia senza un minimo di esitazione. Certo, almeno che quel ragazzo non fosse riuscito in futuro a tappargli la bocca, non permettendogli così di pronunciare gli incantesimi, non lo avrebbe mai preso. Solo quello gli serviva per metterlo effettivamente K.O. Si portò un'unghia tra i denti, mentre pensava «Gli ho pure cancellato la memoria!»

«Ecco a proposito» Jimin che fino a quel momento se ne era restato zitto pensò che forse sarebbe stato il caso di riferirgli, da spettatore passivo quale era stato, cosa in realtà fosse successo. E Taehyung lo guardò con aria confusa «Cosa?»

«Il tuo amuleto...» gli indicò il collo «La mano di Fatima...» cercava le parole giuste per non farlo impanicare ma effettivamente la pillola non poteva essere addolcita più di tanto «Potrebbe avercelo lui in questo momento»

«Eh?!» si tastò le collane e corse verso lo specchio appeso al muro, guardò quegli amuleti ed i talismani uno per uno e non lo trovò. Sgranò gli occhi «Sono fottuto!» 

«Ma dai tranquillo, basta recuperarlo»

«La fai facile tu, devo andarci io» la sua aura vibrò intensamente sapendo che avrebbe dovuto rincontrare quel ragazzino di lì a poco «E poi mica pensi che mi dirà qualcosa del tipo: "Oh scusami, non volevo farlo apposta, ecco a te"» prese un bel respiro cercando di calmarsi. Buttò un'occhiata fuori dalla finestra e vide che il sole aveva intrapreso il suo tramontare, ma mancava ancora tanto tempo prima che potesse scomparire e lui doveva trovarlo prima che succedesse.

«Intanto pensa a ritrovarlo, poi qualche idea ti verrà in mente»

Non poté far altro che tornare al mercato, più o meno nello stesso punto di quella mattina. Sapeva che i membri della squadra dell'inquisizione si dividessero delle aree circoscritte dove sorvegliare quindi sarebbe stato molto probabile rivederlo lì. Ovviamente prese le giuste precauzioni. Il suo aspetto, agli occhi di tutti, sarebbe tornato normale, acquisendo unghie normali, una pelle immacolata senza tatuaggi e iridi marroni. Ed aspettò appoggiato al muro di quel famoso vicolo, stando attento nel riconoscere quella testolina familiare che non tardò a farsi vedere. Camminava fiero, con la mano poggiata sulla spada e petto in fuori. L'essere riuscito a fregare uno stregone lo faceva esaltare e soprattutto gli occhi brillanti del suo capo alla notizia di aver trovato un nuovo accusato. Taehyung lo afferrò dalla casacca color panna, tirandolo verso di sé e sbattendolo contro il muro del vicolo «Ma che- sei tu!» Jungkook si spaventò a morte, non si aspettava di certo di ritrovarselo di fronte dopo appena qualche ora. Eppure era lì, davanti a lui, con un aspetto quasi normale ad intrappolarlo tra le sue braccia «Penso che tu abbia qualcosa che mi appartenga» 

La voce profonda dello stregone lo fece tremare interiormente ma quel che gli disse gli fece sbocciare un sorrisetto in volto. Sapeva che quell'oggettino gli sarebbe tornato utile «Oh, quel ciondolo» Taehyung lo corresse fin da subito, non sopportando l'ignoranza in merito a quelle questioni «È un amuleto e lo rivorrei indietro»

«E tu pensi che io te lo ridarò?» emise una leggera risata il ragazzo buttando le spalle comodamente contro il muro, non gli avrebbe potuto fare niente, la sua magia non funzionava. E lo stregone girò gli occhi al cielo, facendoli tornare celeste zaffiro, per poi fermarsi in quelli dell'altro sentendo una scarica che lasciò senza fiato entrambi per un attimo «Sei piuttosto noioso, sappilo»

Jungkook alzò le spalle con nonchalance, come se non gliene importasse «Me ne faccio poco e niente del tuo pensiero» Taehyung si guardò un attimo attorno per assicurarsi che nessuno stesse facendo caso a loro e si avvicinò di un passo a quel corpo caldo «Dammelo e ti lascerò in pace» e Jungkook fece il suo stesso gioco, avvicinando di qualche centimetro il viso al suo «Piuttosto brucia sul rogo davanti i miei occhi e poi sarò io a lasciarti stare»

Taehyung si passò la lingua sulle labbra per inumidirle e di certo ciò non passò inosservato all'altro «Riderei se solo le tue battute non fossero altamente di pessimo gusto» 

La mano di Jungkook si arpionò al mantello dell'altro, strattonandolo verso di sé «Simpatico» disse per poi afferrare il suo pugnale e puntarlo contro l'addome dello stregone, che sentendo quella nuova presenza pungente contro la pelle, fece riapparire le sue unghie lunghe, interrompendo l'incantesimo di protezione. Il dolore aveva sempre la capacità di bloccare qualsiasi tipo di magia in atto. Sorrise languido, passandole sul viso di Jungkook, graffiandogli appena la guancia «Oh zuccherino, non lo farei se fossi in te» si piegò arrivando all'orecchio di Jungkook, che sfiorò appena con le labbra «Non costringermi ad usare le maniere forti»

E subito dopo dovette digrignare i denti sentendo la punta del pugnale affondare tra la sua pelle, creando un piccolo forellino «Fino a prova contraria ho io il coltello dalla parte del manico, letteralmente» asserì Jungkook, sentendosi più spavaldo di quello che potesse realmente permettersi. La mano di Taehyung tracciò tutta la lunghezza del suo braccio muscoloso, per poi risalire sulla spalla ed ancorarsi delicatamente su quel collo niveo «Non ti sentire al sicuro solo perché hai un amuleto che respinge le magie, posso sconfiggerti anche senza»

«Ah sì? E come pensi di-» Taehyung strinse la presa in un punto cruciale del collo e Jungkook svenne il secondo dopo tra le sue braccia, lasciando il pugnale cadere per terra. Taehyung se lo caricò in spalla, come un sacco di patate e si avviò verso casa «Mi sottovaluti fin troppo zuccherino»

𝘿𝙍𝘼𝙒𝙄𝙉𝙂 𝘿𝙊𝙒𝙉 𝙏𝙃𝙀 𝙈𝙊𝙊𝙉 // ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora