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⚝

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Jungkook si asciugò e rivestì così velocemente che non seppe neanche lui come fece. Ma aveva bisogno di sentirsi protetto, e nudo non lo era per niente. Taehyung si era andato a sedere nella sua scrivania, gli dava le spalle e restava chino col capo a leggere alcuni antichi e polverosi libri. Il corvino uscì piano dalla stanza come per non farsi notare ma fu ovvio come lo stregone aveva tutti i sensi in allerta ed al minimo scricchiolio, riconosceva ogni movimento dell'altro «Hai fatto?» gli chiese continuando la sua lettura e spostando pian piano la candela per illuminare meglio quelle scritte. 

«Mh, sì» Jungkook continuava a guardarsi attorno, incuriosito. Era tutto così infinitamente semplice lì dentro eppure al contempo dava esattamente l'aria di essere una casa legata alla magia. Il calderone, i cesti di erbe, il piccolo altarino ad un angolo della stanza, le strambe collane. Taehyung percepì la sua presenza ferma alle sue spalle ed allora si girò, trovandolo con la testa per aria. Lo guardò stranito con un sopracciglio alzato «Che fai lì in piedi?»

Jungkook sentendosi richiamato, incrociò lo sguardo con Taehyung e sollevò le spalle per poi riabbassarle «Non so che fare» ed allora il padrone di casa gli fece un cenno con la testa, indicandogli il letto «È notte, vai a dormire» e lì Jungkook si stupì immensamente di quella grande concessione. Lo stava seriamente lasciando dormire sul suo letto? Pensava che gli sarebbe toccato il pavimento o peggio ancora il giardino. Gli passarono, come un flash, per la mente gli avvenimenti di qualche giorno prima: lui legato sul letto, incapace di liberarsi e Taehyung che frugava nei suoi pantaloni. Cavolo, quel gemito. Il fuoco esplose sulle sue guance per la vergogna di quella realizzazione. Boccheggiò in cerca di parole, incamminandosi verso di esso «D-dormiamo nello stesso letto?»

Taehyung emise uno sbuffo divertito «Io non dormo, devo sorvegliarti, zuccherino» anche volendo sarebbe stato impossibile abbassare la guardia così velocemente. Non lo conosceva per niente, lo aveva più volte pugnalato alle spalle nel giro di neanche una settimana. Lo aveva fatto finire in carcere, lo voleva morto ed in tutto questo era riuscito a convincerlo ad ospitarlo in casa sua. Qualcosa puzzava, ne era certo. Ma quel visetto d'angelo sembrava tradire ogni male intenzione.

Jungkook nel frattempo si era coricato, neanche aveva spostato la coperta, anche lui si trovava abbastanza sulla difensiva aveva paura che gli potesse saltare al collo da un momento all'altro. Passò un braccio sotto la testa e si rannicchiò appena in posizione fetale, puntando lo sguardo sullo stregone, studiandolo più che altro. Vestiva come un normale cittadino anche se i suoi vestiti erano un po', come dire, tristi «Perché vesti sempre di nero?» 

Gli occhi di Taehyung si fermarono dalla lettura, ma rimasero fissi sulla parola che stava leggendo: "nero". Lui aveva appena letto la parola "nero", Jungkook aveva appena pronunciato la parola "nero". No, cavolo, le coincidenze no, una volta iniziate non sarebbero più finite, lo avrebbero tormentato, le avrebbe notate ovunque. E l'universo doveva smetterla di farsi beffe di lui. Sospirò pesantemente prima di rispondergli «Il nero assorbe la luce. Il nero è un colore protettivo e respingente» 

Jungkook aggrottò la fronte, avendo capito poco e niente di quelle frasi, però in parte collegò anche la presenza della matita nera a decorargli gli occhi e le unghie, un po' più lunghe del normale, dello stesso colore «Domani cosa faremo?»

Taehyung sospirò e si girò a lanciargli un'occhiata arrabbiata «Lo vedrai, adesso dormi» lo esortò severo ed inaspettatamente, Jungkook riuscì veramente a dormire quella notte.

Jimin sotto richiesta di Taehyung, era salito sul letto per andare a svegliare il nuovo arrivato. Non poteva fare vedere la sua forma umana al momento. Non per chissà quale ragione, ma pensarono bene che Jungkook sarebbe potuto svenire a causa di un attacco di cuore se solo lo avesse visto mutar forma. Ed allora l'unica cosa che poté fare, fu strusciarsi su di lui. Inavvertitamente la coda finì nella bocca semi aperta del corvino. Era stagione di muta, i peli li perdeva piuttosto facilmente «Uh» emise un verso disgustato il soldato quando cercò di recuperare la salivazione ma sentì una strana presenza in bocca. Mosse la lingua ed andò sempre peggio, aveva una strana sensazione. Così avvicinò una mano alla lingua ed aprì un'occhio per capire che cosa avesse preso. Peli. Di. Gatto «Ma che cavolo!»

Jimin saltò immediatamente giù, ridendosela sotto i baffi per quanto fosse riuscito a farlo diventar vigile in meno di un secondo. Mentre Jungkook, beh lui, corse verso la grande vasca, e si ritenne immensamente fortunato quando trovò al suo interno l'acqua della sera precedente. Si era lavato con quella? Sì. Ma se ne fregò altamente, aveva solo urgente bisogno di sciacquarsi la bocca.

Prese l'acqua e la sputò più volte, fino a quando non si sentì pulito. Si rialzò stanco, buttando uno sguardo al di fuori della finestra. Era l'alba, beh, poteva ancora dormire un altro po', giusto? Si buttò a peso morto sul letto, ma la porta venne spalancata improvvisamente «Svegliati, il sole sta sorgendo» Taehyung rientrò leggermente infreddolito, con un accenno di occhiaie sotto gli occhi. Forse era vero, non aveva dormito tutta la notte.

«Di già?» Jungkook lo guardò con gli occhi semi chiusi, con la faccia impastata dal sonno. Taehyung se la rise, vedendo quella buffa espressione «Zuccherino, devi incominciare ad allineare il tuo ritmo fisiologico con quello della natura» lo vide girare gli occhi e ributtarsi sul cuscino «Sul tavolo ti ho lasciato qualche mestolo di zuppa di lenticchie, fai colazione e poi raggiungimi fuori, hai del lavoro da fare» lo avrebbe fatto faticare tutto il giorno, cavolo aveva proprio voglia di vendicarsi per tutte le volte che si era comportato in modo disonesto con lui. Aveva il piano perfetto. Non solo si sarebbe sentito più gratificato nel vederlo scontare la sua punizione ma anzi, il tutto sarebbe risultato altamente produttivo.

Meno di mezz'ora dopo anche Jungkook fu fuori, mentre si strofinava le braccia per cercare di scaldarsi «Cosa devo-» Taehyung fu pronto a spiegare «Vedi quei secchi? Ad un chilometro da qui, andando verso est, vi è una pozza d'acqua. Riempili e riportali» disse tranquillamente ma ghignando internamente.

Gli occhi si Jungkook si spalancarono, così come la bocca, dalla quale uscì una nuvoletta di condensa. Pensava lo stesse prendendo in giro «Ma sono quindici secchi»

«Sì e allora?»

Perfetto, il suo comandante lo aveva letteralmente mandato ad essere il servo di uno stregone, pensò. Eppure il secondo dopo si trovava già in cammino verso la fonte.

«Sta lavorando sodo» Jimin aveva preso per un attimo sembianze umane, giusto per poter dire la sua a Taehyung «insomma, sembra che debba svenire da un momento all'altro, però lo sta facendo senza lamentarsi troppo» lo osservavano la lontano, mentre tornava arrancando con gli ultimi secchi. Aveva la faccia di uno che sarebbe potuto morire di fatica da un momento all'altro.

Taehyung incrociò le braccia al petto, sorridendo divertito «È vero, pensavo rinunciasse già al secondo viaggio ed invece sta tornando dall'ultimo. Non demorde facilmente»

Jimin annuì. Scaricò il peso da una gamba all'altra «Anche questa notte, non ha combinato casini, ha fatto il bravo...Dopotutto non sembra così male» azzardò il ragazzo, sentendo subito dopo il sospiro dell'altro «È ancora presto per dirlo»

Jimin si ritrasformò e lui gli andò incontro, lo intercettò proprio nell'esatto momento in cui poggiò l'ultimo secchio che gli sarebbe servito per fare l'acqua di luna «Notevole» osservò e Jungkook lo guardò stanco, le mani posate sulle ginocchia ed il fiatone a movimentargli il petto «Notevole un corno, sto morendo, mi serve ossigeno»

Taehyung gli diede una pacca sulla spalla e gli disse di alzarsi «Adesso voglio che tu vada nel bosco e che ti sieda ai piedi di un albero» posò la mano sui suoi occhi, facendoglieli chiudere «Spegni la vista per un po', rilassati e poi» scostò le dita, sorrise, ritrovandosi faccia a faccia con il corvino «Ammira ciò che ti circonda. Ti sentirai subito meglio»

Jungkook avrebbe voluto dirgli che quel sorriso lo aveva già fatto rigenerare totalmente.

𝘿𝙍𝘼𝙒𝙄𝙉𝙂 𝘿𝙊𝙒𝙉 𝙏𝙃𝙀 𝙈𝙊𝙊𝙉 // ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora