[𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀] ⛔18+
1500. I roghi per condannare presunti streghe e stregoni incendiano in tutto il paese. Ma sempre e solo persone comuni vengono colpevolizzate. I veri protagonisti sono fin troppo potenti per essere acciuffati. Purtroppo Taehy...
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⚝
«Signori, attenzione» il capitano dello squadrone dell'inquisizione, in sella al suo cavallo, fece un giro attorno i suoi soldati. Obbligandoli così a mettersi in riga ed ascoltarlo «Quest'oggi voglio dilungarmi il giusto necessario, per spiegare per bene, alle nuove reclute, le motivazioni che spingono le nostre azioni» tirò le briglie dell'animale, facendolo così fermare. Dalla terra si alzò un velo di polvere prodotto dagli zoccoli pesanti «La caccia alle streghe; molti lo fanno sembrare quasi dispregiativo. Sappiate solo che stiamo facendo la cosa giusta, questi figli di satana devono essere eliminati...»
I novelli ovviamente ammaliati da quel nuovo discorso, da quell'incitamento, lo ascoltarono con gli occhi carichi di aspettative, eccitati da quella situazione così nuova. Al contrario, i veterani, se ne stavano in ultima fila, con le braccia incrociate al petto e sbuffanti di noia «È sempre la solita storia» disse uno, catturando l'attenzione dell'amico di fianco «Esatto, non lo sopporto più, sembra un disco rotto. Pensavo che almeno questa volta ci esonerasse»
«Non lo farebbe neanche se lo supplicassimo» giocò con una pietruzza, tirandole un calcio e facendola rotolare fino vicino i piedi di una figura ben conosciuta «Eppure guarda Jeon, non si stanca mai»
In effetti, nonostante fossero passati ben tre anni dal suo arrivo in squadra, Jungkook non si risparmiava mai quella predica, anzi lo incitava maggiormente eppure quella volta c'era qualcosa che non lo convinceva, qualcosa che stonava, probabilmente rapportato agli avvenimenti recenti «La strega è un essere umano legato al diavolo da un patto o da un contratto che lo renda suo servitore» già il sentirgli dire ciò, gli faceva nascere un grande dubbio nella mente.
Insomma, quello stregone glielo aveva detto ed anzi gli era parso anche molto contrariato quando gli chiese se onorasse satana, allora chi stava mentendo? «A intervalli regolari le streghe devono recarsi a convegni orgiastici, conosciuti col nome di sabba. Il sabba è il luogo dell'incontro con Satana, il luogo in cui viene stipulato il patto solo dopo aver rinnegato totalmente la fede cristiana, sbeffeggiando i suoi riti: il patto è suggellato da una ritualità ben precisa e dall'unione sessuale. In cambio di fedeltà la strega otterrà denaro ricchezza e protezione»
«Sono pericolose, fanno del male al popolo. Contraddicono i nostri valori! Per questo è importante liberarci da questa piaga!» beh pericolose o no, lo aveva lasciato andare con in aggiunta un amuleto a proteggerlo. Amuleto che ancora portava al collo, nascosto al di sotto delle sue vesti. Se veramente gli avesse voluto far del male, lo avrebbe ucciso, no?
«Chiunque conosca, chiunque sappia, parli. Potete essere parte integrante di questa gloriosa azione! Verrete ricordati per sempre, come nostri salvatori!» però il poter fare soldi, il poter crearsi un nome tra i piani alti, era ancora più allettante come idea e non resistette dall'alzare una mano in aria per richiedere parola «Jeon! Dimmi caro mio»
Non ci pensò due volte e lo disse «Ho trovato uno stregone. So dove abita»
Gli occhi di quell'uomo bruciarono con il fuoco riflesso del rogo che già la sua mente proiettava nella piazza «Perfetto! È così che vi voglio! Attivi, determinati, vincenti!» gli andò incontro con il cavallo «Sapresti accompagnarci presso la sua dimora?»
«Certamente»
«Procediamo subito allora»
Nel frattempo ignaro di tutto, ignaro delle truppe che guidate dal soldato Jeon si stavano dirigendo a casa sua, Taehyung passeggiava per il bosco alla ricerca di erbe pregiate da usare duranti i suoi riti cerimoniali e le sue pozioni «L'importante è che abbia recuperato l'amuleto, del resto non mi importa»
Lo aveva come ogni volta accompagnato Jimin. Questa volta sotto forma di umano, gli camminava di fianco per tenergli compagnia e chiacchierare nel frattempo «Sarà, ma Taehyung, secondo me avresti dovuto trattenerlo a casa un po' di più, per conoscerlo sai»
Il nominato girò gli occhi al cielo e si abbassò a raccogliere un rametto di rosmarino «Certo come no e magari gli avrei dovuto offrire anche qualche biscottino alle noci, ma per piacere» sventolò una mano come per allontanare quella malsana idea, ma Jimin non demorse «So che questa situazione ti turba abbastanza, è stata improvvisa e soprattutto il suo non è un lavoro molto, come dire...» cercò le parole giuste ma Taehyung lo interruppe all'improvviso «Mi vuole uccidere, è un lavoro di merda, Jimin»
«Sei troppo negativo, tragico. Le persone cambiano, i pianeti cambiano» gli avrebbe voluto dire di risparmiarseli i discorsi filosofici, soprattutto di fronte alla scena che si ritrovò davanti «Allora spiegami il perché è fuori casa mia, con un esercito a seguito»
Si bloccarono nella penombra del bosco e Jimin sbuffò divertito «Okay, questo c'era da aspettarselo, l'hai lasciato andare così» beccandosi di ricambio un'occhiataccia dal suo padrone «Pensavo fosse fin troppo spaventato per spifferare tutto»
«Ma l'hai visto? Quello mira a gloria, fama e soldi. Gliel'hai servita su un piatto d'argento» lo sbeffeggiò il suo famiglio e a Taehyung venne solamente voglia di tirargli quella coda nera che si ritrovava «Jimin, fattelo dire, sei piuttosto incoerente. Nasconditi, cerchiamo di risolverla velocemente»
Conscio che l'incantesimo per mimetizzare il suo aspetto agli occhi altrui fosse ancora in vigore, con tra le braccia il suo caro cestino, uscì allo scoperto. Il gattino fece invece il giro della casa, guardando la scena da lontano «Signori, salve»
Il comandante virò il corpo del cavallo verso quella voce «Fermati ed identificati»
Quel tono di voce non gli piacque per niente, voleva dire solo una cosa, che erano veramente lì per lui «Come lei desidera. Il mio nome è Kim Taehyung, ho ventisei anni, orfano di madre e padre e vivo da solo in questa umile dimora» indicò la piccola casa vicino a sé e subito dopo quel ragazzino impertinente fece un passo avanti «Conosci questo mio soldato? Jeon Jungkook»
Avrebbe voluto rispondere di sì, lamentandosi anche del suo pessimo comportamento, ma evitò, sapendo bene che avrebbe solamente complicato le cose «Mai visto»
«Lui afferma il contrario»
«Si vede che il vostro soldato è alquanto bugiardo»
«Senti, tu!» Jungkook offeso, scattò sull'attenti, quasi partendo alla carica ma venendo bloccato poco dopo dal suo comandante «Jeon, buono» sapeva che aizzare uno stregone non avrebbe giovato a nessuno. Finché non gli avessero messo le mani addosso, sarebbero rimasti in svantaggio «Signor Kim, è pregato di venire con noi, è accusato di stregoneria»
Lo guardò con un sopracciglio alzato «Cosa? C'è un errore, sono soltanto un semplice cittadino. Mi sfamo con quello che trovo. Che prove avete?» quasi non gli rise in faccia nel momento in cui Jungkook ed un altro soldato lo presero dalle braccia e gli tennero i polsi dietro la schiena. Sì, avrebbe potuto liberarsi in ogni momento, ma di farsi rincorrere non gli andava poi molto. Sarebbe scappato direttamente dalle celle, senza essere visto.
Così ne approfittò, e girò la testa solo per poter guardare il suo bel soldato predestinato. Fece in modo che solo lui potesse vedere i suoi occhi azzurri «Jeon, eh. È un piacere conoscere il tuo nome»
«Stai zitto e cammina» lo spintonò il corvino, cercando di eliminare il loro contatto visivo ma la sua voce gli entrò penetrante nel cervello e rimbombò in esso «Tranquillo, il mio ti rimarrà ancora più impresso» Jungkook rabbrividì.