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⚝

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Jimin sedeva sul davanzale della finestra. Guardava fuori ed osservava le punte degli alberi muoversi piuttosto animatamente. Anche i fili d'erba più alti veniva piegati di lato da quelle raffiche congelate. Storse il naso quando vide Jungkook seduto contro la parete esterna della loro casa, tutto rannicchiato mentre cercava di scaldarsi, sfregandosi le mani lungo le braccia. Probabilmente stava congelando. Ed allora volse il suo sguardo a Taehyung, seduto sul letto a gambe incrociate, schiena ben dritta ed occhi chiusi. Due ore prima aveva annunciato che avrebbe meditato, ma di solito le sue meditazioni -cosa che Jimin sapeva bene- non duravano per più di un'ora. Ciò voleva dire una cosa, il suo maghetto preferito stava fingendo per evitare quel problemino che aveva fuori casa «Dovresti farlo entrare. Si prenderà di freddo là fuori»

Taehyung aprì un occhio, osservò il suo famiglio sperando non fosse serio, ma quando non lo vide accennare a nessun sorriso divertito si ricredette «Scherzi? Quello mi vuole morto» indicò verso il portone d'ingresso, certo delle sue parole «Chi ti dice che appena io lo faccia entrare, lui non mi accoltellerà?»

Jimin roteò gli occhi al cielo davanti quel comportamento irragionevole «Dio, quanto sei tragico. Hai mai provato a pensare che forse quello che ha detto potrebbe avere un senso? Anzi, sono sicuro che tu ne sia rimasto colpito» ed in fondo Taehyung non poteva contraddirlo, quel discorso che gli era stato rivolto lo aveva gradito particolarmente, soprattutto la parte del "Sono attratto da te", ma non riusciva a fidarsi ancora del tutto «Hai perfettamente ragione» ammise alzandosi e rimettendosi le scarpe, lasciate precedentemente davanti il caminetto a scaldare «Ma c'è comunque qualcosa che mi puzza. È impossibile che abbia cambiato idea nel giro, di quanto? Quattro, cinque ore? Ma dai, sii realista»

Jimin ci pensò su per un attimo e poi annuì lanciando al soldatino un'altra occhiata «Okay, non posso darti torto ma resta comunque il fatto che non schioderà da davanti la porta fino alla sua morte per ibernazione. La scelta sta a te» fece una pausa provando a giocarsi un'altra carta «E poi, potrebbe essere un segno dell'universo»

Taehyung lo guardò con la faccia più disperata di sempre, stufo che ci fossero spesso cause di forza maggiore a guidare la sua vita «Si fottesse l'universo»

«Taehyung!» Jimin lo rimproverò e lui alzò le spalle come se non avesse fatto niente «Cosa c'è?» certo che -pensava Jimin- per quanto il suo padrone fosse uno dei più potenti maghi in circolazione, riusciva ad essere ben poco disciplinato in alcuni momenti «Evita di accumulare negatività, non ti fa bene» gli fece un cenno col capo verso l'entrata e l'altro sospirò arreso, dicendogli velocemente di tornare alle sue sembianze naturali, così da non spaventare l'ospitato.

Il cigolio della porta, palesò la figura di Taehyung sulla sua soglia, che guardava Jungkook dall'alto e con l'espressione più severa di sempre «Non ti avevo detto di andartene?» il ragazzo chiamato in causa girò appena il volto nella sua direzione. Aveva le labbra viola, il naso estremamente rosso ed i denti battevano tra di loro. Taehyung quasi si pentì nel vedere quel bel faccino combinato in quel modo ed un piccolo senso di colpa si fece notare per averlo lasciato fuori in quel modo «Entra, forza»

𝘿𝙍𝘼𝙒𝙄𝙉𝙂 𝘿𝙊𝙒𝙉 𝙏𝙃𝙀 𝙈𝙊𝙊𝙉 // ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora