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⚝

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«Dovresti dormire»  Jimin rimproverò severo Taehyung. Se ne stava seduto sulla scrivania a gambe accavallate mentre lo guardava con preoccupazione. Erano tre giorni che non chiudeva occhio. In parte lo capiva, non poteva fidarsi subito del soldatino, però sapeva anche perfettamente che non avrebbe retto quella situazione ancora per molto «No, non posso, devo tenerlo d'occhio» gli rispose mentre purificava alcuni cristalli che Jungkook aveva "infettato" con le sue vibrazioni. Il fumo dell'incenso li avvolgeva portando via ogni altro tipo di influsso che non fosse stato quello di Taehyung.

«Sì lo so, ma così non puoi andare avanti. Non riesci neanche a meditare come si deve» Jimin aveva ragione e Taehyung lo sapeva bene, si sentiva veramente senza forze. Senza radicamento e meditazione non riusciva a rilassarsi, a caricarsi positivamente. Ma per farlo avrebbe dovuto abbassare la guardia e non poteva permetterselo ed in più con poca forza in corpo a causa del poco sonno non riusciva a mantenere la concentrazione «Sì stancherà presto ed andrà via, non terrà su questi ritmi ancora per molto» proprio per quello lo aveva messo sotto con i valori più duri. Aggiustare il tetto per riparare i buchi prima che la stagione delle piogge si avvicinasse, zappare l'orto, riempire l'acqua. La sera crollava esausto ma continuava a fare tutto in silenzio, senza lamentarsi.

«Sempre se non crollerai prima tu» asserì Jimin vedendolo spegnere la stecchetta di incenso nervosamente «Non sottovalutarmi, Jimin» Taehyung uscì fuori, richiamando Jungkook «Hey tu, andiamo. Prendi quel cesto e seguimi» il corvino lasciò la zappa in mezzo al campo, con accanto il sacco pieno di patate da piantare «Dove andiamo?» domandò curioso, seguendolo.

«Vedrai...Hai fatto quello che ti ho detto?» continuò a camminare, inoltrandosi nel bosco.

Quale tra le tante cose? Gli avrebbe voluto domandare Jungkook, ma provò con quella a cui Taehyung sembrava tenesse di più «Sedermi sotto un albero e ascoltare la natura?»

«Esatto»

«Sì, più o meno, poi mi sono addormentato» il suono della natura era cullante, gli uccellini che cinguettavano, il rumore della cicala in lontananza, il calore che filtrava tra la chioma dell'albero. Era perfetto per schiacciare un pisolino.

«Ma come si fa» si passò una mano sul volto sconsolato lo stregone «Eh scusami, ma ero piuttosto stanco» ribatté Jungkook prima di vederlo abbassarsi ed essere trascinato anche lui. Taehyung gli indicò un cespuglietto non molto grande «Guarda qui. Sai dirmi come si chiama?»

Lui lo fissò per un attimo e si avvicinò ad annusarlo «È il rosmarino o sbaglio?» Taehyung annuì felice che una cosa almeno la sapesse «Esatto, tu per cosa lo usi?» Jungkook si girò a guardarlo con un sopracciglio alzato «Per speziare la carne, penso. Perché tu no?»

«I tuoi nonni o vecchie zie non ti hanno mai detto di farti una tisana al rosmarino? Quando avevi dolore in qualche muscolo o allo stomaco» provò a chiedere, sperando che gli tornasse in mente, perché okay, quell'usanza si stava un po' perdendo con l'avvento della medicina però ancora gli anziani dei villaggi portavano avanti quelle tradizioni «In effetti, adesso che mi ci fai pensare, sì, è vero»

𝘿𝙍𝘼𝙒𝙄𝙉𝙂 𝘿𝙊𝙒𝙉 𝙏𝙃𝙀 𝙈𝙊𝙊𝙉 // ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora