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⚝

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Dal momento in cui Jimin mise il libro di Abramelin tra le mani di Jungkook, quest'ulimo corse dal comandante per richiedere un permesso di riposo speciale. Tre giorni. Si era prefissato che in tre semplici giorni, avrebbe spulciato così a fondo quelle pagine da trovare per forza una soluzione. E così si era messo seduto sul letto, notte e giorno, ogni singola ora, saltando oltretutto i pasti ma non dimenticandosi di sgattaiolare fuori per accettarsi delle condizioni di Taehyung.
Sentiva di essere vicino ad una soluzione, o almeno lo sperava. L'argomento appropriato lo aveva trovato, il fatto era che avrebbe dovuto plasmare un incantesimo adattandolo alle sue esigenze.
Però ci stava riuscendo e tra i miliardi di tentativi, continuava ad avvicinarsi sempre più al risultato sperato. Il lato negativo? Aveva una paura tremenda. Li aveva incominciati a vedere, erano da tutte le parti.

Spiriti, anime, fantasmi. Vagavano ovunque, senza meta. Alcuni sembravano persone perfettamente normali, altri erano raccapriccianti. Faceva finta di non vederli e passava oltre, ma quando per sbaglio incrociava lo sguardo con uno di essi, percepiva il gelo farsi strada nel suo corpo e le loro voci ammassate nella sua mente, senza dargli tregua.

Fu per quello che per arrivare nella cella di Taehyung, camminò a testa bassa, fissando solamente la punta dei suoi stivali, ma dovette immediatamente rialzarla quando alle sue orecchie arrivarono i lamenti soffusi di Taehyung. I suoi piedi allora si mossero ancora più velocemente ed entrò nella stanza contenente la cella, in modo fin troppo dirompente  «Ufficiale Jeon»

«Che diavolo state facendo??» chiese immediatamente alzando la voce, osservando Taehyung disteso a terra, rannicchiato in posizione fetale e alcuni uomini a colpirlo con calci ripetuti.

«È uno sbruffone, un giullare» disse uno, sembrava altamente arrabbiato ma di certo Taehyung non era intenzionato a farli smettere per evitarsi quel trattamento antiestetico fatto di lividi e ferite. Infatti sorrise sbeffeggiante ed alzò il volto per guardarli «Avete solamente un ego troppo grande e poi... È così divertente vedervi frustrati a causa delle mie parole»

«Demonio, non sai altro che uno sciagurato!» ma quel calcio pronto a partire nuovamente venne stoppato dall'ordine di Jungkook «Va bene! Adesso basta, è abbastanza» li fulminò con lo sguardo e forse per la prima volta fu contento di aver ricevuto quell'innalzamento di carica. Avrebbe potuto comandare su tutti quegli imbecilli.

«Ma- ufficiale non vede come si atteggia, come ci parla?»

«Le mie orecchie funzionano perfettamente» asserì immediatamente entrando nella cella ed interponendosi fra Tae ed i soldati «Ma ciò che veramente si merita accadrà tra qualche giorno» ovviamente mentì, sperò che per quando sarebbe dovuto salire sul rogo,  lui lo avesse già liberato «Adesso lasciateci da soli per favore»

Si rimisero dritto, schiena perpendicolare al pavimento, mento alto e petto in fuori «Agli ordini, Ufficiale» e lasciarono subito la stanza, così come era stato ordinato loro. 

Rimasero loro due, Taehyung messosi seduto per terra e Jungkook che non perse tempo nell'inginocchiarsi davanti lui per controllare le sue condizioni «Ti hanno anche salito di grado» osservò lo stregone che non aveva fatto caso finora alla fascia che Jungkook portava attorno il suo bicipite.

𝘿𝙍𝘼𝙒𝙄𝙉𝙂 𝘿𝙊𝙒𝙉 𝙏𝙃𝙀 𝙈𝙊𝙊𝙉 // ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏDove le storie prendono vita. Scoprilo ora