Aprile
Tic
Infastidire la Granger era divertente. Be', divertente nella misura in cui forniva uno sfogo per le frustrazioni di Draco che non fosse del tutto sgradevole. Gli permetteva di abbassare la sua Occlumanità. Gli permetteva di esercitarsi ad avere conversazioni relativamente civili durante le infinite ore che passavano insieme, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese.
Lei arrivò in un lampo di verde, alle nove del mattino esatte, sempre perfettamente in orario. Lui fece un cenno di saluto. Lei indossava un cardigan, con le maniche abbassate. Non si occludeva.
"Granger."
"Malfoy."
"Mi chiedevo se potevo chiederti di lavorare su una stanza specifica oggi".
Granger fece una pausa a metà dell'incantesimo, le rune diagnostiche ritardate dalla sua richiesta. Si bloccò, guardandolo con evidente confusione.
"Ma... ho quasi finito tutto quello che tuo padre aveva mandato qui. Vorrei essere sistematico e completare questa stanza prima di iniziare..."
"Granger" disse lui, facendo un piccolo passo avanti. Si fermò; non aveva idea del perché l'avesse fatto. Non era che potesse avvicinarsi a lei e scuoterla dalle sue chiacchiere. "Lo so. Andremo stanza per stanza per tutto il resto. Ho solo un piccolo ufficio che vorrei assicurarmi che sia completamente smantellato".
Granger guardò la sua bacchetta, ancora pronta a iniziare la diagnostica nel salotto. Lasciò cadere il braccio della bacchetta.
"Perché?" Aveva quell'espressione che faceva spesso, quella in cui sembrava che non riuscisse a capirlo bene, come se non si fidasse che lui non fosse un completo idiota.
"Spero di poterlo usare presto".
La sua bocca si arricciò, poi si fermò a metà dell'azione, come se non potesse impegnarsi nel sorriso.
"Finalmente hai deciso di trovarti un lavoro, Malfoy?"
"Avrei potuto averne uno tempo fa, se molti posti fossero stati interessati ad assumere ex Mangiamorte" disse lui. Poteva sentire il bordo duro nel suo tono, il disgusto. "Mi dica, il suo Ministero sta assumendo personale altamente istruito..."
"Ci sono misure antidiscriminatorie in atto per prevenire..."
Rise, passandosi una mano tra i capelli. Spostò il suo peso, guardandosi intorno nella stanza come se lo spazio stesso potesse fornire un accordo sul fatto che la Granger fosse davvero così ingenua.
"Già. Giusto", disse. "Ci ho provato. Sono molto più qualificato di un buon numero di persone che ho visto entrare nel loro libro paga".
Hermione incrociò le braccia, accigliandosi.
"E cosa ti fa pensare di essere più qualificato?"
Le sue sopracciglia si alzarono. Oh. Sarebbe stato divertente. Non lo sapeva.
"Quante maestrie hai, Granger?"
La sua bocca si spalancò, solo un po'. Ma lui vide la sorpresa.
"Beh, ho iniziato con il Ministero subito dopo il mio NEWTs-"
"Quindi nessuno, allora".
Lei lo guardò male e lui lo adorò, ridacchiando mentre un piccolo brivido gli attraversava il petto. Infastidire la Granger era davvero divertente.
"Quanti ne hai?" Lei si spostò, il braccio tirato più stretto sul petto. Poteva vederla lottare contro il cipiglio sul suo viso, ed era fottutamente adorabile, il che non era un pensiero che si permetteva di avere sulla Granger con leggerezza. Ma per gli dei, arrivare a dirle che era più istruito di lei, avrebbe dovuto segnare la data sul calendario, festeggiarla ogni anno.
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Inizio e fine - Traduzione Italiana
FanficAnni. Spezzati in mesi, in settimane, in giorni, in ore, in minuti, in secondi, in momenti. Semplici da un lato, complessi dall'altro. Nell'esperienza di Draco, i momenti, anche se semplici, avevano l'abitudine di diventare irrecuperabili. I momenti...