Capitolo 33: -.416, -.500, -.583

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Settembre


Tic Toc Tic Toc


"Non ricordo se abbiamo detto che ci saremmo incontrati in piazza o dentro il museo".

Draco sapeva che Hermione parlava per lo più da sola, ma non poté resistere all'impulso di rispondere, un tentativo di risolvere il problema. Qualsiasi cosa, in realtà, per accelerare la sua partenza dalla piazza estremamente affollata nel mezzo della Londra babbana dove si trovavano, potenzialmente in attesa nel posto sbagliato per incontrare i genitori di Hermione.

"Non l'hai scritto nella tua agenda?"

Lei sbuffò un respiro seccato, chiaramente un no.

Lui tentò un approccio diverso.

"Be', se non li vediamo qui, forse potremmo provare al museo? Qui è molto affollato".

"È un po' una meta turistica e noi siamo" - lei emise un respiro, spostando il suo peso mentre girava la testa - "beh, siamo in una zona molto centrale. Oh, li vedo dall'altra parte, sì, sono diretti al museo".

Lei gli prese la mano e lo tirò attraverso la folla, attraverso le strisce pedonali - che sembrava un po' come scampare per un pelo alla morte - e verso il museo d'arte dove Hermione voleva passare il pomeriggio del suo compleanno con i suoi genitori.

Gli spazi babbani non disorientavano più Draco come una volta, ma c'erano occasioni, come questa, in cui la quantità di persone stipate in uno spazio pubblico sembrava impossibile, o almeno improbabile. Gli ricordava i suoi primi giorni a Hogwarts; nessuna conoscenza che avesse avuto prima di andare a scuola poteva davvero prepararlo a tutte le complessità di scale mobili, porte a trabocchetto e scelte architettoniche labirintiche.

Navigare attraverso l'enorme numero di corpi nella Londra babbana era un po' così. Metti Draco in una sala da ballo affollata in una tenuta del Sacro Ventotto e lui sapeva quali scale potevano avere un falso fondo, quali ritratti nascondevano passaggi segreti. Non conosceva simili segreti su come funzionava il mondo babbano.

Sistemato il mistero di dove incontrare i genitori di Hermione, e con il frastuono della piazza che svaniva alle loro spalle, Draco poteva ammettere che la scelta di Hermione per l'intrattenimento pomeridiano non era priva di meriti.

L'arte gli piaceva abbastanza. Malfoy Manor ne aveva in abbondanza a decorare le pareti e i corridoi. Tuttavia, decise che gli piaceva più guardare Hermione godere dell'arte che l'arte stessa. Lei faceva un sacco di rantoli, piccoli rumori che le sfuggivano dalle labbra mentre qualcosa le rubava letteralmente il respiro. Non si rendeva nemmeno conto di farlo; la prima volta che lui aveva tirato fuori l'argomento lei gli aveva semplicemente dato un colpetto sul braccio e gli aveva detto che non gli era permesso prendersi gioco di lei il giorno del suo compleanno.

Draco passò buona parte del pomeriggio passeggiando con la signora Granger mentre seguivano Hermione e suo padre.

"L'arte non è quella che preferisci?" Chiese Draco mentre guardavano le rispettive Granger che osservavano un'installazione particolarmente vivace.

"Mi piace tanto quanto la persona media, presumo". Fece un cenno verso Hermione e il signor Granger. "Quei due, però, tutto li interessa. Non hanno ancora trovato il limite a quello che vogliono imparare o a quanto possono amare".

La signora Granger lanciò un'occhiata a una statua che incombeva lì vicino. Draco suppose che fosse stata scolpita con eccezionale maestria, che avesse qualità d'arte, oggettivamente parlando. Solo che non vedeva molto che valesse la pena di meravigliarsi al di là di un'occhiata iniziale.

Inizio e fine - Traduzione ItalianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora