Capitolo 11: -2.250, -2.333, -2.416

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Novembre

Toc

Tre settimane di attesa scivolarono via prima che Lucius convocasse finalmente Draco nel suo ufficio. Draco se lo in sorpresa, non fu una sorpresa, dal momento in cui sua madre aveva alzato la mano in piena furia e delusione. Tre settimane di conversazioni stentate e quasi inesistenti a colazione ea cena. Tre settimane di irritazioni della Granger mentre la guardava si ritrova in una persona libera e normale in sua presenza. Sapeva, ma non si era reso pienamente conto, di quanto sforzo gli fosse servito per occludere la maggior parte delle sue giornate d'assenza, o dire di non pensare la metà dei pensieri che aveva. L'assenza di quello sforzo lasciava spazio per vivere molto di più.

Tre settimane di perfezionamento dei suoi esperimenti, cercando di legare le sue pozioni alla teoria che aveva imparato dalla Granger sui suoi incantesimi diagnostici. Tre settimane in cui le cicatrici sul suo petto bruciavano sempre meno, combattendo sempre meno contro i suoi tentativi di guarirle.

Accade così:

Draco bussò alla pesante porta a pannelli un attimo prima che la voce di suo padre la attraversasse con un secco "Entra".

Entra nell'ufficio con poche aspettative. Si tratta di una lezione. Si prevede una delusione. Oltre a questo, si tratta poco altro.

Lucius non alzò lo sguardo dalle pergamene di fronte a lui, e quell'immagine risuonò con un boom, riverberando nella memoria di Draco. Era già stato qui. L'aveva già fatto prima. Prese posto di fronte alla scrivania di Lucius, senza aspettare né direzione né permesso.

Il silenzio si estendeva sul filo del rasoio della pazienza di un uomo e dell'ira di un altro. Draco lo sentì, considerò l'equilibrio, traballante, e lasciò uscire un respiro, abbastanza da traballare.

"Sei scontento" disse Draco.

Lucius fece una pausa, con la penna contro la pergamena. Draco fissò l'orologio del nonno dietro la scrivania, proprio sopra la testa di suo padre. Guardò il ticchettio della lancetta, contando il tempo tra le sue parole e la risposta del padre.

Un'altra eco lo attraversò, quella della sabbia in una clessidra, contando un diverso tipo di tempo.

Lucius posò la penna d'oca sulla scrivania e offrì a Draco la pergamena, un ghigno che gli torceva il labbro in qualcosa di acido.

"Lo scioglimento del vostro accordo di fidanzamento. Richiede la tua firma".

Draco non guardò la pergamena. Guardò invece il volto di suo padre, cercando di non rimpicciolire sotto il malumore che vi trovava. Alla fine abbassò lo sguardo sulla pergamena che aveva in mano.

"Questo è stato iniziato dal Greengrass Estate".

"Certo che lo è stato".

"Non avevi intenzione di... dopo che Astoria e io..."

"Non avevo intenzione di sabotare un anno di negoziati perché lei ha detto qualcosa di idiota. Ma la ragazza ha chiaramente convinto suo padre..."

"-Perché nessuno di noi due lo voleva-" Draco si interruppe, sbollendo. Trattenne un respiro profondo nei polmoni, inorridito da se stesso per aver interrotto, sapendo che avrebbe solo peggiorato l'umore di suo padre.

"I Greengrass sono una bella e rispettabile famiglia".

Un battito. Draco prese il silenzio a significare che doveva rispondere.

"Non voleva sposare neanche me, padre".

"Il senso di un fidanzamento è che non è una scelta. È una collaborazione strategica tra famiglie".

Inizio e fine - Traduzione ItalianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora