Marzo
Tic Toc Tic Toc Tic Toc Tic Toc
Esattamente sei mesi dopo l'attacco di Lucius, Draco si preparava a tornare a quella notte e a riviverla con risultati completamente diversi. Nemmeno gli impulsi più dispettosi e furiosi di Draco potevano assaporare il fatto che suo padre sarebbe stato di nuovo in pericolo. Non riusciva a sfuggire alla sua eterna esistenza di ragazzo che voleva che suo padre vivesse, che vivesse in pace e che vivesse una vita separata da lui.
La stessa notte in cui Lucius fu attaccato, Draco aveva in programma una chiave inglese al mattino per portare lui e Hermione in Italia, per festeggiare il compleanno in ritardo dopo aver perso l'occasione il mese prima a causa della nascita intempestiva di James Potter. Draco aveva programmato di portarla a cena nella campagna italiana, di scoparla nei più grandi e morbidi letti disponibili nelle suite più oscenamente lussuose che lei avrebbe odiato e che lui aveva pagato, e di farle la proposta di matrimonio tra la cena e il dessert. Avrebbero festeggiato con champagne e altro sesso.
Era stato un buon piano finché la paura per suo padre e la preoccupazione per sua madre non glielo avevano rubato.
Sapeva che Lucius sarebbe sopravvissuto questa volta. E sapeva come sarebbe stata la troppa preoccupazione mesi dopo. Una strisciante, piccola reintroduzione di simpatia che cresceva da una piantina nel suo stomaco a un ritrovato senso di colpa che non sapeva come sradicare. Draco scoprì che non gli importava molto di quel risultato finale.
Questa volta non permise a Theo di restare.
Theo apparve nell'appartamento di Draco due settimane al giorno dopo il suo tentativo fallito di usare il timer per cambiare il corso della cena di Natale. O, supponeva, non si poteva proprio definire un tentativo fallito; aveva raggiunto il suo obiettivo primario non permettendo a Lucius di calpestarlo. Aveva chiesto la diseredazione, che da allora aveva appreso essere già ben avviata, legalmente parlando. Ma non era riuscito a salvare contemporaneamente la sua relazione con Hermione. La sua vita era ancora disfatta. Stracciati, sfilacciati fili tirati via e lasciati a srotolarsi, disfatti.
Theo consegnò il giradischi con un po' meno apprensione della prima volta. Ma i nervi marginalmente distesi non fermarono i suoi continui richiami alle frazioni di giro - invertire lo spin .500 per arrivare a settembre 2004 - il che includeva scriverlo su un pezzo di pergamena e usare un incantesimo per appenderlo alla colonna del letto di Draco come ultimo promemoria.
Almeno mezzo giro sembrava più facile da realizzare dello 0,166 di uno che aveva dovuto fare la prima volta, anche con gli indicatori incisi sulla cornice dorata.
Ora, Draco stava fissando la pergamena attaccata alla colonna del letto, a pochi minuti dallo sdraiarsi sulla sua metà del letto, usare il timer e trovare il lato di Hermione non più così distrattamente vuoto. Lei sarebbe stata lì, nel letto con lui. Non riusciva a decidere se lo rendeva patetico o romantico, riconoscendo quanto forte gli batteva il cuore in previsione di quell'eventualità.
Quando aveva ricevuto il gufo da sua madre nel cuore della notte, Hermione aveva lanciato un tempus che gli aveva detto che erano le due e mezza del mattino. Aveva deciso di darsi una finestra di dieci minuti prima, sinceramente incerto su quanto tempo avesse impiegato per uscire dal sonno, raccogliere l'ingegno e arrivare finalmente alla finestra.
Guardò l'orologio da tasca: era quasi ora. Lo mise sul comodino, incapace di giustificare il motivo per cui avrebbe potuto dormire con un orologio nei pantaloni del pigiama. Non osava rischiare nemmeno una complicazione, niente che confondesse la continuità. Tanto per cominciare, ne aveva a malapena la padronanza.
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Inizio e fine - Traduzione Italiana
Fiksi PenggemarAnni. Spezzati in mesi, in settimane, in giorni, in ore, in minuti, in secondi, in momenti. Semplici da un lato, complessi dall'altro. Nell'esperienza di Draco, i momenti, anche se semplici, avevano l'abitudine di diventare irrecuperabili. I momenti...