Capitolo 32: -.500, -.583, -.666

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Agosto


Tic Toc Tic Toc


Draco mise via l'anello. Lo riportò nel caveau, non in un atto di permanenza simbolica, ma soprattutto per evitare che Hermione lo trovasse in uno dei suoi attacchi di riorganizzazione. Aveva la tendenza a riempire i rari spazi bianchi della sua agenda con una produttività persistente, un'irrequieta richiesta di organizzare un cassetto a caso mentre aspettava che il bollitore bollisse, o di smaltire saponi e shampoo scaduti mentre l'acqua della doccia si scaldava. Con il passare del tempo, man mano che si sentiva più a suo agio nella casa che condividevano, si è avventurata fuori dai suoi spazi e ha iniziato a inserirsi anche nei suoi.

I libri sul tuo comodino non erano in nessun ordine. Li ho messi in ordine alfabetico per te.

Molti degli ingredienti delle tue pozioni erano vicini alla data di scadenza. Ho ordinato dei sostituti per te.

E così via: piccole incursioni nel suo stile di vita che avrebbero dovuto irritarlo. Invece, trovò stranamente confortante - e perfino spaventoso - che lei si preoccupasse così tanto dello stato della sua vita da prendere l'iniziativa per migliorarlo. Tuttavia, non gli dava fastidio che i suoi libri non fossero in ordine alfabetico. Li teneva in ordine di data di pubblicazione, dato che i progressi della letteratura tendevano a costruirsi l'un l'altro. Non aveva il cuore di dirle una cosa del genere quando lei lo aveva baciato sulla guancia e gli aveva detto che li aveva messi in ordine alfabetico.

Con un'organizzatrice così implacabile che viveva in mezzo a lui, restituì l'anello alla cassaforte di famiglia e lo mise temporaneamente fuori dalla sua mente. Invece, concentrò i suoi sforzi nel capire quali requisiti mancava alla loro relazione che li avrebbe spinti dal non pronto al pronto per il passo successivo.

"Sei pronto?" Chiese Hermione, uscendo dal bagno mentre si sforzava di stringere una collana.

Lui era stato appoggiato al camino, preparato per la loro cena dai Potter, negli ultimi minuti, mentre lei lottava con i capelli. Lui aveva smesso di offrire il suo aiuto nei mesi di alta umidità - la sua irritazione per il crespo era più profonda della logica, e lei aveva minacciato di mandarlo via una volta quando lui le aveva offerto l'uso delle sue pozioni liscianti se le fosse piaciuto. Lei, a quanto pare, non ne aveva voglia. Così fottutamente testarda.

Lui la incontrò a metà strada tra il bagno e il punto in cui si trovava, assumendo il compito di stringerle la collana. Lei sospirò, permettendogli di aiutarla mentre si girava nel cerchio che le sue braccia avevano creato intorno a lei. Lei tirò la sua massa di riccioli di lato; lui non riuscì a reprimere le sue risatine quando i suoi capelli quasi impedirono alla chiusura di incontrarsi alla base del suo collo. Lui le liberò i riccioli quando ebbe finito, le labbra le sfiorarono il collo esposto mentre l'opportunità si presentava così facilmente, così liberamente, proprio lì.

"Dovremmo andare", disse lei. Lui canticchiò contro la sua pelle. "Non dovremmo far aspettare una donna pesantemente incinta", aggiunse lei, appoggiandosi comunque a lui.

Lui si tirò indietro. "Suppongo che tu abbia ragione. Non vorremmo che tu perdessi il tuo status di madrina per una tale offesa".

Lei si voltò: sorridente, ridendo, felice. Lui la guardò mentre si dirigeva verso il Floo, prendeva un pizzico di polvere dalla mensola del camino e lo gettava nella grata. Per quella breve serie di secondi la sua vita gli sembrò del tutto irreale: un mondo selvaggio, incredibile, in cui il suono della risata di Hermione Granger faceva sbocciare il calore dal centro del suo petto, riempiendolo con una scorta impossibile di pensieri degni di Patronus.

Inizio e fine - Traduzione ItalianaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora