Chapter 11

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Mi sveglio con un forte mal di testa.
Mi giro nel letto e trovo Neymar dormire...è davvero bellissimo.
Penso alla notte scorsa: ho iniziato a piangere, in silenzio, mentre osservavo la luna, fino a quando lui se n'è accorto e mi ha stretta forte al suo petto.
Mi ha portata dentro, e ci siamo seduti insieme, mentre mi stringeva la mano, e poi mi sono addormentata abbracciata a lui.
Forse proprio a causa del pianto, ho un forte mal di testa.
Mi alzo, senza svegliarlo, vado in bagno e inizio a fare la doccia. Indosso un jeans a vita alta e un maglione, e poi mi trucco.
Quando esco dal bagno lo trovo già pronto.
<<mi dici quando ti sei svegliato, alzato, cambiato e tornato?>>
<< in realtà avevo intenzione di entrare nella doccia, ma mi avresti ucciso, quindi sono andato via >>
<< stai imparando a conoscermi >>
Gli dico ridendo.
Si alza, avvicinandosi, e mi lascia un bacio sulla fronte, e io metto le braccia intorno ai suoi fianchi, stringendomi a lui.
<<hey>>
Mi lascia altri baci sulla tempia.
<<scusa>>
Mi stacco prendendo la borsa, e butto dentro varie cose.
<<puoi farlo quando vuoi ok? Anche improvvisamente, puoi anche correre in campo mentre sto giocando e abbracciarmi>>
Mi sorride prendendomi il viso e io ricambio.
<<magari questo no>>
Gli dico e lui scoppia a ridere.
<<magari questo no esatto>>
<<scendiamo?>>
<<si>>
Chiudo la stanza, e scendiamo trovando i ragazzi seduti a fare colazione.
<<buongiorno amore miei>>
<<buongiorno princesa>>
Mi dice Juan e io gli lascio un bacio sulla guancia sedendomi accanto a lui.
<<come stai nanetta?>>
Mi chiede a bassa voce.
<<bene amore, davvero>>
<<lo sai che se hai bisogno sono qui. Se stanotte vuoi dormire con me vieni tranquillamente in stanza, a qualsiasi ora>>
<<ti voglio bene>>
<<anche io>>
Finiamo di mangiare,e ci rechiamo al parco.
Facciamo tante altre attrazioni, tutte quelle che non avevamo fatto il giorno precedente.
Io e Neymar facciamo anche quelle per i bambini, mentre Manu e Juan ci prendono in giro.
<<a che ora torniamo a casa?>>
Chiedo.
<<nel secondo pomeriggio>>
Mi risponde Juan.
<<e stasera che facciamo?>>
<<ma non ti stanchi mai?>>
<<io Juan? Dobbiamo parlare di te?>>
<<infatti siete voi due che siete pazzi>>
Dice Manu facendo ridere Neymar.
<<davvero sono così pazzi Manu?>>
<<Ney ti giuro, da quando sono piccoli>>
<<perché che combinavano?>>
<<nostra madre impazziva con loro, e io altrettanto. Ogni volta che Bel veniva da noi architettavano degli scherzi e io ero sempre spaventata a morte. Correvano nelle Favelas di Medellín e il padre di Be...>>
Juan e Neymar mi guardano e Manu si ferma a parlare.
<<va benissimo continua, mi piace sentirti parlare di noi>>
<<come vuoi. Dicevo...il padre di Bel correva dietro di loro e ogni volta li sgridava perché quei posti erano pericolosi e non dovevano starci, o quando erano in macchina e stavano facendo finta di guidare e si è accesa realmente non so come e sono finiti dritti dritti in un palo...quante ne hanno prese quel giorno>>
Scoppiamo tutti a ridere.
<<però a volte sanno essere anche seri insieme>>
<<cioè?>>
Chiedo facendo una faccia strana.
<<ti ricordi quando Sebastian cercò di baciarti, eravamo a scuola>>
<<oh si...>>
<<Juan lo picchiò perché quel ragazzo ti perseguitava ovunque, e non ti lasciava in pace. Era opprimente e in più ti disse anche che non dovevi stare più vicino a lui, perché eri solita tenergli la mano nei corridoi>>
<<Dio Sebastian, come lo odiavo, e lo faccio tutt'ora. Quante volte ti ho salvato il fondoschiena quando eri ubriaca in locali sconosciuti e con gente anormale>>
<<si Dio Juan, quante volte sei corso a prendermi>>
<<quanti momenti avete passato insieme>>
<<Ney credimi, questo che ti stiamo raccontando è davvero la più piccola parte di ciò che abbiamo attraversato insieme>>
<<non provo neanche ad immaginarlo>>
<<nessuno ha risposto alla mia domanda>>
Dico riferendomi alla domanda in cui ho chiesto cosa avremmo fatto la sera.
<<dimmi cosa vuoi fare e ti accontento>>
Dice Neymar.
<<sei tu quello di Parigi, non io. Dovresti dirmelo tu>>
<<se affittiamo una piccola barca e facciamo un giro sul fiume Senna?>>
<<o mio Dio si, immagino la bellezza...ok si approvata>>
<<vuoi davvero spendere la tua ultima sera così
Bel?>>
<<come ultima?>>
<<Bel è la nostra ultima sera, cioè in realtà notte perché partiremo di sera tardi>>
<<i-io non lo sapevo, non voglio partire>>
I miei occhi erano ormai umidi, e fissi su Ney che sembrava dispiaciuto, o forse lo era.
<<dobbiamo tornare a casa e lo sai>>
Abbasso lo sguardo e continuo a camminare.
Sono stata così bene qui, non voglio andarmene da un momento all'altro. Non ero pronta psicologicamente a lasciare Parigi, nessuno mi aveva preparata.

Facciamo ritorno in stanza, prendo lo zaino e ci mettiamo in viaggio verso le 5. Neymar ci accompagna in hotel, faccio una doccia e mi cambio per il giro in barca.
Indosso un pantalone di pelle nera, un maglioncino e un cappotto sopra.
Ci rechiamo a piedi proprio verso il fiume e dopo un po' troviamo Neymar intento a parlare con il timoniere che ci avrebbe accompagnati.
<<hey, allora partiamo? Che ne dite?>>
Ci chiede il brasiliano, molto felice.
<<si>>
Risponde Juan.
Saliamo sulla barca e iniziamo a muoverci in acqua.
Il giro è lungo, ma è davvero incantevole.
Non smetterò mai di ripetere che Parigi di notte è bellissima, perché credetemi lo è!
Non sono la prima a dirlo e non sarò l'ultima, ma un motivo ci sarà se saremo ripetitivi tutti.
Se un giorno qualcuno mi chiederà la città più bella che io abbia mai visitato, risponderò Parigi, con le sue luci, i suoi colori, i monumenti, i francesi, il cibo, le case di moda, i negozi, l'odore di caffè di prima mattina e lo stadio.
Scatto tante foto a qualsiasi cosa io vedessi, e spesso anche a Manu e Juan che facevano gli stupidi.
<<ti piace la fotografia?>>
Mi chiede Neymar.
<<come la musica, non è che ciò che voglio studiare e fare, ma si, amo fotografare i posti e le persone. Mettiti più a sinistra ti scatto una foto, c'è un pezzo di torre dietro.>>
<<si ma prima>>
Mette degli occhiali da soli e io scoppio a ridere.
<<ma che combini? Dove vedi il sole?>>
<<sembro più figo>>
<<Dio non posso crederci>>
Si mette in posa e scatto la foto e poi la guardiamo insieme.
<<a me sembri stupido, non figo>>
<<sono più figo invece>>
<<come vuoi>>
Ridiamo.
Dopo il giro in barca, mangiamo una brioche e prendiamo un caffè caldo, davanti alle luci della Tour Eiffel che si confondevano con l'acqua.
<<quindi domani ultimo giorno?>>
Ci dice Neymar triste, una volta arrivati davanti l'hotel.
<<così pare>>
Risponde Manu.
<<allora domani ci salutiamo, buonanotte ragazzi>>
<<buonanotte>>
Rispondiamo in coro.
I due fratelli entrano dentro, mentre io rimango ancora un po' fuori.
<<dai la buonanotte così ai tuoi amici?>>
Chiedo, ripetendo la stessa frase che mi disse lui qualche notte fa, e lo vedo sorridere.
<<dipende dagli amici>>
Mi lascia un bacio sulla tempia e mi stringe forte al suo corpo.
<<non vuoi andare vero?>>
<<io...non lo so Ney. Quella è casa mia, ma di questa città amo tutto>>
<<ti chiederei di restare, ma non hai bisogno di confonderti di più le idee>>
<<lo so, anzi grazie che non ci provi neanche>>
<<capisco, tranquilla. Dai vai che fa freddo>>
<<ciao Ney>>
<<ciao piccola Bel>>
<<non sono così piccola>>
<<per me si, zitta su>>
<<odioso>>
Gli sorrido e poi salgo le scale per andare nella mia stanza.

𝘽𝙤𝙧𝙣 𝙩𝙤 𝙗𝙚 𝙮𝙤𝙪𝙧𝙨 | 𝙉𝙚𝙮𝙢𝙖𝙧 𝙅𝙧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora