Chapter 19

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<<buongiorno piccola>>
Apro gli occhi con molta difficoltà a causa dei raggi del sole, che anche se deboli, si riflettono nei miei occhi.
<<buongiorno>>
Gli sorrido, e quando mi volto verso di lui lo trovo in asciugamano, e con le goccioline d'acqua che dai capelli cadono sul petto, così colmo di tatuaggi, che mi fa impazzire.
<<Dio, mi hai già migliorato la giornata>>
Scoppia a ridere e...devo ripeterlo che è incantevole?
<<quanto tempo rimani ancora?>>
<<domani sera parto>>
<<cosa?>>
<<non volevo dirtelo ieri, per non rovinare la giornata>>
<<Dio, vai già via?>>
<<mi dispiace>>
Si siede sul letto, e io mi avvicino a lui, lasciandogli un bacio sulla guancia.
Mi stendo e gli faccio appoggiare la testa sul mio seno, mentre gli accarezzo i capelli ancora bagnati.
<<non voglio che tu vada via>>
<<Ney ci sono tante situazioni che non posso lasciare su due piedi. C'è Manu, Juan che probabilmente mi ucciderà prima o poi, Marilli, Luis, Medellín, la musica...devo risolvere pian piano tutto, e poi passerò molto più tempo qui.
Loro sono la mia famiglia, e io non posso abbandonarli così, improvvisamente. Meritano di sapere di più, e poi ci stiamo conoscendo, non posso di punto in bianco trasferirmi a casa tua. Sono certa che questa relazione durerà, ma se non fosse così?>>
<<hai ragione Bel, scusa>>
<<hey tranquillo, ci vedremo spesso te lo prometto>>

Le promesse...
Non sono mai stata una tipa da promesse. Ho sempre avuto quella costante paura di non riuscire a mantenerle, e non ci ho mai creduto quando qualcuno mi prometteva qualcosa, alla fine tutti voltavano le spalle. L'unica promessa in cui ho creduto è stata quella di Marilli e Juan, mentre ero in ospedale, in coma.
Mi strinsero le mani e mi dissero:
"Ci prenderemo cura di te, lo abbiamo promesso ai tuoi genitori, e lo promettiamo a te. Isabel sei la nostra terza figlia e come tale avrai tutto, e ti proteggeremo dal mondo, da questo mondo di merda, che non ti merita"
Ed è stato proprio così...mi hanno fatto da casa, mi hanno aiutata e mi hanno supportata.
Senza di loro probabilmente sarei finita in un orfanotrofio, e chissà in quale orribile famiglia.
Perché ho promesso se neanche io ci credo?
Perché con Neymar sento che è diverso, sento qualcosa di speciale, di indescrivibile.
Ce la metterò tutta per mantenere questa promessa, e spero di riuscirci.
Credo che lui sia tra le poche persone che mi merita, ma non perché voglio vantarmi, o perché mi sento più matura degli altri, o per tanti altri motivi, ma perché da quando tutti mi fissavano e parlavano di me, ho capito di non appartenere a nessuno. Ero sola, si, ma a me andava bene...Manu e Juan sono stati la mia unica certezza, solo loro non mi hanno mai voltato le spalle.
Da quando Juan ha fatto carriera, ci scrivono continuamente, proprio le stesse persone che a quei tempi non hanno fatto altro che giudicare.
Gli chiedono di andare alle feste, di scrivere canzoni, video saluti, messaggi, ma noi siamo forti, e non cadiamo in queste trappole.
Si dice che a volte bisogna essere apprensivi e comprensivi, ma come si fa con queste persone?
Non si può.

<<hey piccola che hai?>>
<<nulla...sto bene>>
Si mette sopra di me, lasciandomi un bacio sulle labbra, scendendo poi più giù arrivando al seno.
Sfila il reggiseno, e io faccio la stessa cosa con l'asciugamano.
<<sei sicura?>>
<<lo abbiamo già fatto>>
<<eri ubriaca, ora no>>
<<si, sono sicura>>
E in un attimo ci ritroviamo a fare l'amore, quello vero e puro.
I nostri corpi così stretti, così vicini, che quasi urlavano di volersi, di desiderarsi.
Tutto intorno a noi bruciava, e noi eravamo il centro del fuoco.
I suoi movimenti così veloci, ma così passionali, le mie unghie che tracciavano confini sulla sua schiena, per indicare che quel luogo era mio, e che nessuno poteva oltrepassarlo.
Continua a lasciarmi baci su tutto il corpo, anche dopo aver finito.
<<perché hai tutti questi tatuaggi Ney?>>
<<ognuno di loro ha un significato per me>>
<<e fanno male?>>
<<no, forse il primo, ma una volta che lo fai non senti nulla per gli altri. Vuoi fare un tatuaggio?>>
<<vorrei>>
<<cosa?>>
<<diversi. Uno per la mia attuale famiglia, magari scrivere MALUMA, proprio con le iniziali di Marilli, Luis e Manu e poi il nome d'arte di Juan. Poi le iniziali dei miei genitori, e uno con Juan e Manu, e poi mi piacerebbe scrivere Medellín, da qualche parte>>
<<ne manca uno, devono essere dispari>>
<<giusto...AMATE>>
<<amati...mi piace. Ha un significato?>>
<<diversi>>
<<dai, la prossima volta che vieni li facciamo insieme...ti stringerò la mano, non sentirai nulla>>
<<mi piace quando dici insieme>>
<<Bel>>
<<dimmi>>
<<quando saremo distanti ti fiderai di me?>>
<<certo che si>>
<<promettimi solo una cosa...ogni volta che uscirà qualche rumors, parlane prima con me, non trarre conclusioni troppo affrettate. Bel, la gente parla tanto, solo per prendere aria, ti prego, per favore>>
<<si amore te lo prometto>>
Dico appoggiando la mano sul suo viso.
<<a-amore?>>
Mi rendo conto solo ora di averlo chiamato in quel modo, probabilmente sarò rossa come un peperone.
<<oh, scusa i-io...mi dispiace>>
<<no, no, Bel ripetilo, è bellissimo sentirtelo dire>>
<<amore>>
Mi sorride, e io bacio il suo sorriso...è qualcosa di perfetto.
Scendiamo a fare colazione, e poi mi porta a fare una passeggiata, e un po' di shopping.
Mi prende la mano tranquillamente davanti a tutti...non gli importa di finire sulle pagine gossip, o che la gente possa parlare di noi...e questa è una che amo di lui.
Amo essere vera ai suoi occhi, non dover essere la solita ragazza perfetta, perché non lo sono.
Sono pazza, ma in senso positivo eh, ho l'adrenalina nel sangue, e guai a chi prova a fermarmi.
Anche lui forse lo è, o almeno così sembra.
Ho trovato qualcuno di così simile a me, mi sento così protetta quando sono con lui, e così fuori dal mondo reale.
Sento di star vivendo una favola, la nostra. È presto per dirlo, ci stiamo appena conoscendo, ma ho l'impressione che durerà per tutta la vita, o almeno lo spero.
Aveva ragione sin dall'inizio.
Fanculo la distanza, l'amore vince su tutto...è forse una delle prime cose che impariamo quando nasciamo.
Io l'ho appreso dai miei genitori, che nonostante lavorassero tanto e tornavano a casa stanchi, trovavamo sempre il modo di stare insieme, guardare la televisione, ascoltare i miei racconti dopo la scuola, uscire, cucinare i nostri piatti preferiti.
Non chiedo un amore come il loro, non penso sia possibile trovarlo al giorno d'oggi, ma qualcosa che gli si avvicini si.
Sarebbero stati fiera della donna che sono ora, e della persona che ho al mio fianco...almeno spero per tutta la vita.
E spero sia realmente la persona che sto conoscendo...

𝘽𝙤𝙧𝙣 𝙩𝙤 𝙗𝙚 𝙮𝙤𝙪𝙧𝙨 | 𝙉𝙚𝙮𝙢𝙖𝙧 𝙅𝙧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora