Chapter 41

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Due anni dopo;

Ebbene si, ci siamo goduti la vita a pieno, proprio come ha detto Neymar.
Il nostro piccolo Samuel è nato a metà marzo, e fortunatamente Neymar quel giorno non aveva partite.
È stato al mio fianco durante tutto il travaglio e il parto, ho stretto la sua mano talmente forte che quasi stavo per spezzargliela, ma lui non si è lamentato per nulla, stavo soffrendo e lo sapeva.
Quando l'ha preso in braccio per la prima volta, ha pianto, quel suo piccolo faccino avevamo già capito fosse uguale al padre, poi crescendo ne abbiamo avuto la conferma.
Neymar è talmente innamorato di lui, che non vorrebbe mai staccarsi. Quando lo allatto rimane sempre al mio fianco e gli lascia continuamente baci. L'ho già portato a vedere diverse partite del PSG, ma ovviamente è ancora troppo piccolo per capire quanti gol gli ha già dedicato il papà.
La prima volta che Davi l'ha conosciuto era super emozionato, gli tremavano le mani e ce n'è voluto prima di lasciarglielo tra le braccia.
Ricordo che Neymar si è seduto accanto a loro, ed era letteralmente il momento perfetto: i figli e il loro eroe, perché si, non potrebbe essere altrimenti.
Quando siamo tornati a casa dall'ospedale quelle due matte di Rafaella e Eva ci hanno fatto trovare tutti a casa ed è stato un momento indimenticabile, nonostante fuori ci fosse una tempesta da far spavento, a causa dei milioni di lampi che facevano ogni 5 secondi...una cosa super spaventosa.
Si è ritrovato già sommerso di amore nei primi giorni della sua vita, e sono certa che continuerà per sempre.
Quando ha visto Juan per la prima volta ha sorriso, e da lì ho capito che come per me, anche per lui sarà una delle persone più importanti della sua vita.
Mi disse:
<<sono tanto fiero di te e di ciò che hai creato>>
ma non ha mai capito che il merito era anche suo. Se penso a quanto mi sono arrabbiata la notte in cui mi hanno detto di quella "scommessa" quasi rido, perché probabilmente io e Neymar non ci saremmo mai avvicinati, mai baciati, mai innamorati, mai cercati e tutto questo non sarebbe esistito.
Ci siamo anche sposati...quasi mi verrebbe da dire finalmente, ma in realtà avevamo tutta la vita davanti.
In estate, in Brasile, sulla spiaggia, sia la cerimonia cattolica che la festa. È stato incredibile, il mare era calmo, le persone erano tante e tutte felici per noi, è stato uno dei giorni più belli della mia vita.
Ci siamo presi un momento per goderci il tramonto che letteralmente si tuffava in acqua.
Abbiamo tagliato la torta nel giardino del ristorante, sotto una cupola fatta di lucine, ma abbastanza grande per contenere tutti.
Ma la cosa più bella tra tutte era quella di avere nostro figlio accanto.
Ricordo anche quando fu Odette a conoscerlo per la prima volta.
Spalancò gli occhi, poi la bocca e infine sorrise. La prima cosa che gli disse fu:
<<ciao Samuel, io e te faremo impazzire zia>>
Risero tutti, tranne io che roteai gli occhi in modo ironico.
Eva invece lo conobbe in ospedale, era così felice, sentivo il suo cuore battere veloce anche a centimetri di distanza, e stessa cosa Rafa, Nadine e Neymar senhor, i miei suoceri.
Erano davvero tutti emozionati e felici del nuovo membro della famiglia, che ha portato gioia nei cuori bui dei suoi genitori...è stata una vera e propria luce.
Gilmar mi è rimasto accanto per tutto il resto della gravidanza, e guai a farmi fare qualcosa di faticoso, si arrabbiava da morire. Siamo partiti solamente con il piede sbagliato, del resto ho capito che è una persona incredibile, e uno zio fantastico.
Quando Neymar era in trasferta lui e Eva mi aiutavano con il latte, i pannolini, facevano addormentare Samuel, e tutto il resto.
Ma in generale mi hanno aiutata tutti, e continuano a farlo.
Sono passati 3 anni, 3 anni davvero intensi. A volte sentivo di poter sprofondare a causa del fatto che non riuscissi a gestire tutto, o se lo facevo con molta difficoltà, ma Neymar non si è mai tirato indietro, anzi mi ha presa per mano e mi ha aiutata.
Se non avessi avuto lui probabilmente ora sarei ricoverata in un ospedale psichiatrico, per il semplice motivo che non sono per niente paziente...neanche lui lo è, ma sa sicuramente gestirlo meglio di me.
Lui è stato il lato positivo di questi tre anni che ho vissuto. È stata la mia più grande certezza anche quando ero arrabbiata con lui e lo odiavo a morte.
È stato il mio amore più grande e posso dire con certezza che lo sarà per sempre.
Quante cose sono accadute in così poco tempo, così tante che quasi non le ricordo nemmeno tutte.
Per quanto riguarda me, beh sono cresciuta, maturata, e cambiata.
La cosa più difficile che abbia mai affrontato è stata quella di perdere i miei genitori, ma ci sono state anche altre prove da affrontare, e ho avuto la forza di reagire, nonostante dentro stessi scoppiando.
Sono fiera di me, e so che anche i miei angeli lo sono, tutti, anche i miei nonni.
Sarebbe stato bello se avessero conosciuto Samuel, e Neymar, ma so che dall'alto ci stanno proteggendo, e non potrei esserne più felice.
E quindi si...le favole finiscono sempre con "e vissero tutti felici e contenti", e anche la nostra favola si concluderà così, finché morte non ci separi come abbiamo promesso a Dio.
Vivremo per sempre felici e contenti.

𝘽𝙤𝙧𝙣 𝙩𝙤 𝙗𝙚 𝙮𝙤𝙪𝙧𝙨 | 𝙉𝙚𝙮𝙢𝙖𝙧 𝙅𝙧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora