Chapter 35

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Mancano pochi giorni prima della finale della Copa América, e si giocherà Brasile-Argentina.
Eh già, la mia Colombia è arrivata solo terza, ma sono comunque orgogliosa dell'intera squadra.
In casa di Neymar c'è un'ansia abissale, cercano di non pensarci molto così da non far salire i nervi ancor prima.
Ma in realtà io ho altre cose per la testa, una in particolare...apparte il fatto che mi manca il brasiliano da impazzire, ma ho ben 15 giorni di ritardo.
Di solito mi capita di non avere le mestruazioni puntuali, ma ci sono pochi punti ma validi, che mi porterebbero a pensare di essere incinta:
•i giorni di ritardo sono tantissimi;
•l'ultima volta che abbiamo fatto l'amore è stato senza precauzioni;
•ho giramenti di testa e nausea, mai successo nel pre-ciclo.
Insomma, un punto interrogativo quasi risolto anche senza aver fatto il test.
Nessuno lo sa, ma ho deciso di dirlo a Eva, è ormai una confidente per me.
Mi reco nella sua stanza, dove Odette dorme beatamente tra le sue braccia.
<<hey Bel>>
<<Eva possiamo parlare?>>
<<assolutamente si>>
<<ho un ritardo di 15 giorni>>
<<cosa?>>
Spalanca gli occhi e si siede sul letto, facendo accomodare anche me.
<<andiamo a comprare il test, che ne dici?>>
<<ho paura>>
<<sarebbe una cosa bellissima però Bel>>
<<lo so, ma ho paura di come potrebbe reagire Neymar>>
<<hey fermati, Neymar è una persona stupenda, sarà felicissimo>>
<<Eva ne sei certa?>>
<<si>>
<<allora andiamo>>
Prende Odette e la lascia a Rafa, che era nella sua stanza.
La farmacia non era distante, cosí ne compriamo due,per sicurezza, e saliamo in camera senza dare troppo nell'occhio.
Li faccio entrambi, e aspettiamo i risultati, che dopo alcuni minuti arrivano.

I giorni passano, l'attesa è sempre più alta.
È il grande giorno, e si sente.
Per le strade, nelle piazze, si fa già festa, ancor prima della vittoria.
I brasiliani fanno sentire la loro vicinanza alla squadra, che fino ad ora ha vinto tutte le partite, e solo una pareggiata.
Gli argentini altrettanto, cantando l'inno ai quattro venti con Maradona attaccato ovunque.
Anche loro hanno vinto tutte le partite, solo una pareggiata e l'altra ai rigori.
É un grande giorno per l'intero mondo, tutti, anche non essendo sudamericani, sono interessati, e ognuno tifa la squadra che più preferisce.
Ho sentito Neymar, è davvero in ansia, e preoccupato...noi tutti saremo lì, a fare il tifo per lui, a vederlo brillare, come solo lui sa fare, con quei piedi che sono pura magia.
Ho il cuore a mille, l'ansia alle stelle, come tutti d'altronde.
Metto le ultime cose in uno zainetto, prima di salire su un van, che ci avrebbe accompagnati in uno stadio incredibile, lo "Estádio do Maracanã", a Rio.
Pranziamo lì vicino non appena arriviamo, e poi facciamo un giro, per ammazzare il tempo.
C'erano già tantissimi tifosi fuori lo stadio a urlare come pazzi...quante emozioni fa provare questo sport.
Alle 19:30 entriamo anche noi. I nostri posti erano davvero vicini al campo, si vedeva tutto perfettamente.
Le urla dei brasiliani contrastavano quelli degli argentini, e viceversa. Un mix di lingue, nazioni, giocatori che hanno fatto la storia, culture, cibi, storie...tutto così magico.
Alle 20:30 i ragazzi escono dagli spogliatoi e iniziano a riscaldarsi.
Ci guardiamo per un attimo che sembra infinito, ha gli occhi lucidi, ma di felicità, vorrebbe avere un sorriso enorme in quel momento, per mostrare tutta la sua gioia.
Ed è così bello, Dio se è bello...con quei capelli di cui non ho ancora capito il colore, ma che gli stanno un incanto, il suo sorriso smagliante, i suoi occhi verdi, che più verdi di così si muore, i suoi tatuaggi che sbucano in ogni dove...l'ottava meraviglia del mondo.
Ritornano nel tunnel, ed escono verso le 20:50. I primi a intonare l'inno sono gli argentini, e subito dopo i brasiliani.
Alle 21:00 in punto inizia la partita.
I primi minuti sono una vera e propria lotta, non sembra neanche calcio, ma addirittura judo.
Noto a distanza che i pantaloncini di Neymar sono rotti, e questa cosa mi mette un'ansia immensa.
Al 22esimo minuto arriva il primo gol, ma dell'Argentina, da parte di Di Maria.
Improvvisamente nei minuti successivi Paredes commette un fallo orribile si danni di Neymar, che lo fa letteralmente volare. Rimane per alcuni minuti a terra, mi alzo preoccupata, vorrei correre in campo a dirgli di non mollare, e soprattutto per vedere come sta. Riesce ad alzarsi, e inizialmente zoppica...ho davvero paura adesso... è così forte che l'unico modo per fermarlo è metterlo KO.
Il primo tempo finisce con l'1 a 0 dell'Argentina, ma con una fantastica prestazione da parte del Brasile.
La seconda parte di gara si rivela lo stesso un "omicidio di massa"...continuano a giocare sporco, i ragazzi soffrono, e Neymar è sempre la vittima principale.
Ancora altri falli su di lui, e solo degli stupidi cartellini gialli.
Al 90esimo minuto i brasiliani non mollano, ma non c'è speranza, ormai l'Argentina ha vinto.
Gli albiceleste corrono ad abbracciarsi mentre Neymar si inginocchia a terra con le mani verso l'alto piangendo.
Il mio cuore si è appena spezzato in mille pezzi.
<<voglio scendere>>
Dico.
<<non puoi Bel>>
Mi dice Jota.
<<ti prego non ce la faccio a vederlo così>>
<<mi dispiace, non puoi>>
Si abbracciano tra di loro, cercando di darsi forza a vicenda, come una vera e propria famiglia.
L'immagine più bella però è quando Neymar e Messi si abbracciano. Rimangono così per diversi minuti, mentre Messi lo tira con se per non farlo assaltare dai vincitori.
É una delle cose più belle che abbia mai visto nella mia vita. Assistiamo tutti alla premiazione, cosa che non avremmo voluto fare. Neymar è triste, lui odia perdere.
Alcuni tifosi scendono in campo e anche un piccolo bambino tifoso del Brasile.
Piange, è distrutto, voleva che la sua squadra del cuore vincesse. Il brasiliano si avvicina a lui, inginocchiandosi, e come un vero numero 10, sorride, e gli dà forza,cosa in quel momento lui non aveva. Nonostante tutto, nonostante la sconfitta, dimostra ancora una volta di essere un ragazzo con un cuore d'oro. Abbraccia il bambino e gli da la sua maglia. Si ritira negli spogliatoi seguito dagli altri, senza rivolgere uno sguardo verso di noi...forse adesso ha paura di essere giudicato, ma non lo faremo mai, ha dato tutto il suo meglio.
Lasciamo lo stadio, delusi, amareggiati, ma fieri del giocatore e della persona che abbiamo al nostro fianco, o almeno io.
Arrivata in stanza indosso il pigiama, dopo aver fatto la doccia e mi stendo nel letto, cercando di dormire, ma non ci riesco.
Molto più tardi torna anche Neymar a casa. Viene in stanza e si siede sul letto. Sento tirare su con il naso, e capisco così che sta piangendo.
<<amore mio>>
Mi avvicino a lui e lo stringo forte a me. Singhiozza forte, sta male, troppo, e non lo merita. Era tutto buio e solo la luna faceva luce in quel momento... vedere i suoi occhi rossi mi avrebbe distrutta.
<<sono una merda>>
<<no Neymar non dire queste cose, mi arrabbio da morire. Hai giocato benissimo, voi tutti lo avete fatto, meritavate di vincere. Ci siamo promessi che comunque sarebbe andata, ci saremmo ripresi velocemente per andare alla conquista del mondo ricordi? Dobbiamo farlo. Il Brasile ti ama, e così le altre nazioni. Hai qualcosa di incredibile in quei piedi, nessuno è come te...sei uno dei giocatori più forti del mondo. Una sconfitta non dice nulla del giocatore incredibile che sei, ne vincerai altri mille di questi premi, e mentre tu li solleverai io ti starò accanto stringendoti la mano, sempre>>
<<ti amo>>
Gli asciugo le lacrime e lo faccio stendere. Mi metto a pancia in giù, e appoggio le mani sul suo petto, e il viso a pochi centimetri dal suo.
<<cancelliamo gli occhi rossi, le occhiaie, le lacrime, la ferita alla gamba, e quella al cuore. Ti mostri tanto forte agli occhi delle telecamere, ma in realtà sei tanto fragile, e non è per niente un punto debole. È bello come togli la maschera ai miei occhi, e ti metti nudo...mi piace conoscerti in ogni modo.Ti prometto che ti aiuterò a ricucire tutto, sarò per te sia ago che filo>>
<<grazie, tu più di tutti ci sei sempre. Ho bisogno di te al mio fianco>>
<<a tal proposito, domani devo dirti una cosa, ora pensa solo a riposare>>
<<mi lasci con il dubbio, dai dimmelo>>
<<no amore dormi, domani voglio vederti sorridente, come lo eri nel tunnel dopo aver parlato con Messi...forse devo essere gelosa, ti fa sorridere più lui che io>>
<<si forse un po' dovresti>>
Mi dice scoppiando a ridere.
<<ci sono riuscita>>
<<ho riso alla mia battuta>>
<<odioso>>
<<ti amo>>
<<purtroppo anche io>>
<<purtroppo?>>
<<per fortuna>>
Si accoccola ancora di più al mio corpo e lo stringo forte. È così piccolo in questo momento, che sento di doverlo difendere dalla società che c'è al giorno d'oggi, quella che giudica dietro a una tastiera pensando che le persone, e soprattutto ricche come Neymar, non abbiano un cuore, ma in realtà non è così, e soffrono da morire.
Devo essere il suo scudo, e voglio esserlo, non merita tutta questa merda, ma solo felicità...

𝘽𝙤𝙧𝙣 𝙩𝙤 𝙗𝙚 𝙮𝙤𝙪𝙧𝙨 | 𝙉𝙚𝙮𝙢𝙖𝙧 𝙅𝙧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora