Winterwitch One Shots

the prince and the witch [3]

Dove la portò il principe, fu un luogo che solo lui conosceva, dovettero percorrere altri corridoi lunghissimi ed infine arrivare sul retro del palazzo che affacciava sull'enorme giardino, dove al centro era messa una fontana con delle statue ed attorno c'erano tanti alberi, che al sole avrebbero fatto da ombra. Lui fu davanti a lei nello scendere le scale alla loro destra e lei lo seguiva cautamente, non solo per non dare nell'occhio ma anche per evitare al vestito di sporcarsi oppure di rompersi, lui proprio per questo, visto che era arrivato prima alla fine delle scale, l'aspettò e le offrì la mano per evitare che lei non cadesse e che il vestito non si rovinasse. Lei riuscì a ricambiare solo con un sorriso, anche perché una volta che prese quella mano non poté dire nulla, non ebbe modo di dire niente, era liscia, delicata, sembrava quasi scolpita insieme al resto del suo viso e del suo corpo, aveva delle leggere vene, ma queste ora non si vedevano, la stessa mano la guidò fino alla fine della scalinata e solo in quel momento, lui la sciolse da lei, anche se ne rimase parecchio dispiaciuta. La fece camminare di fronte e poi le si affiancò, la guardava mentre si girava attorno coinvolta dalla natura e dall'arte e fece un sorriso che però lei non vide.

Attorno si trovava una natura diversa, più curata, rispetto a quella del bosco dove lei viveva, il lungo viale che stavano percorrendo era costernato da dei cipressi sia a destra che a sinistra ed una volta finito, si trovò di fronte ad un immensa distesa di verde con un salice piangente sulla destra, sulla sinistra invece c'era un altro viale a cui lei non si approssimò. Con le mani giunte, messe sul suo addome, andò verso il salice e la sua mano si poggiò sulla corteccia, sentendo sotto le sue dite e sotto il palmo delle sua mano, la rugosità del legno e le sue incanalature, magari ci avrebbe trovato uno scoiattolo, sarebbe stato bello avere uno tra le mani, vista la loro piccolezza. Un attimo dopo, ecco che dalla fessura, fatta più in basso, si sentì un leggero squittio, lei sorpresa si girò verso di lui che guardava la scena alla stessa maniera ma anche divertito, lei allungò il braccio verso quella fessura tenendo la mano aperta verso l'alto, per niente timoroso lo scoiattolo fece un saltello e si poggiò su di esso, provocando a Wanda una risata ed a James un battito cardiaco in più, solo con quel suono.

"Sapevi che vivevano qui?" chiese lei

"No... almeno no, fino ad adesso, come hai fatto? Hai..."

"Non ho fatto niente, ho solo molta confidenza con gli animali del bosco, sono quasi vent'anni che vivo lì..."

"Quasi vent'anni?" chiese lui incredulo

"Si... credo abbia fame, avete delle noccioline?"

"Devo andare nella cucina solo per delle noccioline? Sai cosa si scatenerebbe se torno dentro il palazzo?"

"Non so, dimmelo tu"

"Domande, tante domande e soprattutto mio padre non smetterà di chiedermi chi sei e cosa vuoi"

"Dal regno un bel niente, volevo solo delle noccioline... ti chiederà chi sono per evitare che noi due ci incontriamo di nuovo? Perdona la mia insolenza ma credo che possa evitarlo quando so che posso permettermi di tutto, tranne che una relazione con un principe come te"

"Lo so, vorresti di tutto tranne che un principe come me"

"Non ho detto questo... comunque so come fermare la fame di questo scoiattolo" disse lei

"Come?" 

A Wanda bastò alzare l'altra sua mano facendo ruotare leggermente il polso, tra le dita iniziarono a crearsi dei fili rossi, scarlatti e lucenti, giravano attorno alle sue dita ma senza mai annodarsi poi bastò solo che mosse tutte e quattro , come si fa per il solletico, e subito delle noccioline caddero come pioggia, attorno al corpicino dello scoiattolo come pioggia e lui appena le vide, le mise subito nella sua bocca ingozzandosi  e facendo ridere tutti e due. La stessa creatura, come per ringraziarla del gesto che aveva fatto, percorse il suo braccio e si piazzò sulla sua spalla e lei ne approfittò per accarezzarlo.