23.

300 14 15
                                    

Era ancora presto, avevo un'intera giornata libera per pensare e riflettere ma in quel momento era l'ultima cosa che avevo voglia di fare.

Volevo stare con i miei amici, ridere e scherzare, non farmi inutili paranoie su dei sentimenti che non riuscivo a comprendere per uno a cui non importa nemmeno.

Come se mi avessero letto nel pensiero, dopo pochi minuti mentre ero intenta a sistemarmi i capelli arrivarono Mikasa, Eren ed Armin a bussare in camera mia.

"Allora sei pronta?"

"Per cosa?" Chiesi curiosa, rivolgendomi alla corvina che era appena entrata in stanza stranamente felice.

"Abbiamo bisogno di un po' di relax, tu soprattutto. Andiamo a fare un pic-nic, vieni. Non è una domanda, è un obbligo." Mi rispose Armin.

"Certo che vengo! Gli altri?"

"Ehm.."

Questa risposta non mi convince molto.

"Mikasa, dimmelo tu. Chi viene?"
"Connie, Sasha, Jean.. Bertoldth e Rainer. Ah dimenticavo, Hanji ci ha sentiti e si è invitata da sola, ma comunque è simpatica non penso ci darà fastidio."

Sul fatto che sia simpatica sono d'accordo, riguardo al non dare fastidio ho i miei dubbi.

Sbuffai all'idea di dover passare tutta la giornata in compagnia di Rainer, la cosa non mi faceva impazzire. Anche perché sicuramente Connie e Jean avrebbero portato da bere e io dopo qualche bicchiere di vino non ragiono molto lucidamente.

"Armin. Impediscimi di fare stronzate." Lo minacciai, facendolo spaventare.

"Sì! Promesso!"
"Mh. Allora possiamo andare. Passo solo un secondo dalla mensa, credo di aver dimenticato il mio elastico lì."



Mentre loro si incamminavano verso la porta principale, che a quanto pare era il punto di ritrovo, io stavo andando in mensa, sperando di non aver perso il mio bellissimo elastico nuovo.

Perché lascio sempre tutto in gi..
"Ahia!" Esclamai, quando andai a sbattere contro qualcosa o meglio qualcuno che era appena sbucato da dietro un angolo del corridoio, senza che me ne potessi rendere conto in tempo.

"Guarda dove cazzo metti i piedi."

"S-scusa Levi non ti avevo visto."
Mi accorsi solo dopo del modo in cui mi aveva parlato, non ne riuscivo a capire il motivo.
"Tutto bene?" Provai a chiedere.

"Levati, ho da fare."
"Si può sapere che cazzo di problemi hai?" Sbottai.

"Nessuno, ora spostati. Non dovresti essere a quel pic-nic?"

"E tu come lo sai?"
"Hanji."

"Non vuoi venire?" Provare non mi costava nulla anche se giá immaginavo la risposta.

"No. Te ne vai?"
"Vaffanculo."
Gli urlai in faccia, per poi spostarmi e andarmene a passo svelto, prima che potesse aggiungere altro che avrebbe solo peggiorato la situazione e il mio umore.

Fino a ieri era tutto a posto, non riuscivo a capire perché da un giorno all'altro si stesse comportando così, sapevo solo che ci ero rimasta di merda e forse era il momento di tornare a trattarci come facevamo di solito, visto com'era andata quando avevo cercato di parlarci civilmente.




"Oh ha risposto male anche a me prima quando glie l'ho proposto! Sai, credo sia geloso.."

"Hanji ma che dici?!"

"Oh niente niente. Sono tutte supposizioni. Effettivamente è sempre antipatico e scorbutico di suo."

Ero andata in mensa, ritrovando per fortuna l'elastico e poi ero corsa fuori dagli altri prima di incontrare ancora quell'idiota in giro.
Subito avevano capito che qualcosa non andava, persino Bertoldth che non si accorge mai di nulla ci era arrivato.

𝐶𝑜𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜.  (𝐿𝑒𝑣𝑖 𝐴𝑐𝑘𝑒𝑟𝑚𝑎𝑛.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora