18.

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Mi alzai di scatto, con le guance completamente bagnate dalle lacrime e il respiro affannoso, credendo per un attimo che quello che avevo appena vissuto fosse reale.

Attorno a me però, c'era solo la camera ordinata di Levi e lui che sembrava dormire beatamente sul suo divano.

Un'altro sogno orribile. Era stato solo un sogno.

Tirai un sospiro di sollievo e cercai di calmare il battito del mio cuore, mentre con una mano asciugavo le lacrime.

"Va a prendere un mio fazzoletto prima che mi sporchi il cuscino."

Sobbalzai a sentire quella voce, fino a pochi secondi fa aveva gli occhi chiusi e non sembrava sveglio.

"Ehm.. dove sono? Scusa non volevo svegliarti." Sussurrai, abbastanza imbarazzata.

"Ero sveglio, stai piangendo nel sonno da mezz'ora."

Ah.

"Sta lì, te lo porto io il fazzoletto."

"Grazie.."

Si alzó e andó verso il suo armadio, che mi lasció totalmente a bocca aperta una volta che aprì l'anta e potei vedere con quanta cura fossero sistemati i vestiti al suo interno, per poi aprire un casetto e tirare fuori un fazzoletto di stoffa e venire verso di me.

Si sedette sul bordo del letto, appoggiandomelo vicino.

Mi aspettavo che si alzasse, invece non sembrava intenzionato a muoversi di lì.
Il sole stava iniziando ad illuminare la stanza, era quasi l'alba, però potevamo dormire ancora almeno un paio d'ore.
E non riuscivo a capire come mai fosse ancora sveglio a quell'ora.

Che sia un tipo mattiniero? Certo che così peró è esagerato.

"Perché piangevi?"

Quella domanda mi spiazzó, non mi sarei sicuramente aspettata che si interessasse di una cosa simile.
Non ero molto convinta peró, così decisi di non entrare troppo nei dettagli.

"Ho sognato quello che ora considero il giorno più brutto della mia vita. Quando i giganti hanno invaso la mia città, Shiganshina."

Si giró a guardarmi e sembró di nuovo provare qualcosa, non aveva più lo sguardo spento e privo di emozioni come al solito, era già la seconda volta in quei giorni che succedeva ed ero piacevolmente sorpresa.

"Mi dispiace." Sussurró, e lo vidi davvero sincero con me in quel momento.

"Perché tu non dormivi?"
Non volevo essere indiscreta, ma ero curiosa e non riuscii a trattanermi dal porgli quella domanda.

"Io non dormo molto. Solo qualche ora a notte."

"Non hai sonno durante il giorno?!"

Per me era una cosa impensabile, avevo bisogno di almeno 8/9 ore di sonno a notte, altrimenti non sarei riuscita a stare sveglia e concentrata poi durante il resto della giornata.

"No, ormai sono abituato così. Ora torna a dormire tu piuttosto."

"Vieni nel letto."

Che cazzo ho appena detto?!

Alzó un sopracciglio confuso e mi resi conto che detta così non suonava per niente bene, avevo appena fatto un'enorme figura di merda.

"Non in quel senso! Sei stato così gentile da ospitarmi, almeno va a dormire nel tuo letto, sto io sul divano."

"Non preoccuparti."

𝐶𝑜𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜.  (𝐿𝑒𝑣𝑖 𝐴𝑐𝑘𝑒𝑟𝑚𝑎𝑛.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora