08.

351 15 10
                                    

"Siete pronti per stasera?"

Hanji era tornata da noi, appena Levi se n'era andato, curiosa di conoscerci uno per uno, e inizió a farci mille domande.

Le chiacchiere continuarono per un po' fino a quando come immaginavo lei mi prese da parte e senza che dicesse nulla avevo capito che voleva finalmente sapere com'era finita quella storia.

"Andiamo a fare una passeggiata così finisci di raccontarmi tutto!" Sussurró, trascinandomi con lei prima che potessi ribattere.

Salutai tutti con un cenno della mano, sorridendo ad Armin tranquillizzandolo che me la sarei cavata anche da sola.

Sembrava davvero interessata a questa vicenda, non riuscivo a capirne il motivo, ma avevo bisogno di un consiglio su come comportarmi da qualcuno di più grande di me.

Anche perché da questa sera in avanti, l'avrei visto tutti i giorni.

Una voce squillante mi interruppe dai miei pensieri.

"Allora?"

♡︎♡︎

16 agosto.


"Marco finiscila di prendermi in giro! Dovresti essere felice per me!"

Il ragazzo se la stava ridendo da quando avevo iniziato a raccontargli di quella notte.

"Scusa scusa. Sappi che stasera usciamo a festeggiare."

"La smetti?"
Gli tirai un cuscino, che prontamente schivó per poi lanciarmelo indietro.
"Finalmente la mia migliore amica non è più vergine!"

"Zitto idiota! C'è mia zia di sotto vuoi per caso che lo sappia anche lei?!"

"Non sarebbe una brutta idea. Immaginati la faccia che farebbe."
Lo fulminai, per poi alla fine scoppiare a ridere anche io, immaginandomi seriamente come sarebbe andata a finire se le avessi davvero detto una cosa del genere.

Quella notte per me era stata importante. La mia prima volta. Con il ragazzo che mi aveva rapito il cuore dal primo momento in cui l'avevo visto. Ancora arrossivo, al pensiero di lui ansimante e leggermente sudato che mi guardava negli occhi promettendomi che sarebbe durato per sempre sdraiato affianco a me, e di quelle sensazioni che non avevo mai provato prima d'ora.

Stupidamente, mi ero fidata e gli avevo raccontato ogni cosa di me, senza farmi problemi, e convinta che mai ci saremmo potuti separare.

In quel momento, ero felice come non lo ero mai stata prima.

♡︎♡︎

6 settembre.

"Dai sta calma magari sarà semplicemente in ritardo, sei sempre così pessimista."

Sbuffai, chiedendomi come mai quella sera fossi così preoccupata.
Marco era a casa mia, seduto davanti a me che beveva una birra, mentre io camminavo su e giù chiedendomi che fine avesse fatto Erwin.

Era in ritardo di mezz'ora e non era da lui.

"Marco vado a casa sua."

"Ti ha detto dove abita?"

"Sì, anche se non sono mai entrata so qual è la casa."

𝐶𝑜𝑚𝑝𝑙𝑖𝑐𝑎𝑡𝑜.  (𝐿𝑒𝑣𝑖 𝐴𝑐𝑘𝑒𝑟𝑚𝑎𝑛.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora