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Abbracciai mio padre per l’ultima volta e caricai l’ultima valigia.
Le cose erano andate velocemente e il tempo con l’uomo che avevo sempre detestato a causa del passato, che probabilmente adesso mi risultava più chiaro, era volato via.
La sera precedente ero tornata con un pensiero in testa e lui non c’aveva messo molto per risolvere le cose e per farmi trovare la strada giusta.
‘voglio tornare.’ Avevo sussurrato e lui aveva sorriso così tanto che avevo fatto lo stesso.
‘sei pronta ad affrontare le tue paure finalmente.’ Si era alzato dal divano ed era corso nella mia stanza preparando la valigia, il borsone e tutto l’occorrente che mi sarebbe servito per tornare a casa.
Inizialmente pensai che non mi volesse più con lui, poi capii che stava aspettando quel momento solo per me.
‘sei venuta qui per scappare dalla realtà, ma il fatto che tu voglia tornare mi rende davvero fiero di te.’ Aveva sussurrato nel mio orecchio avidamente, come se fosse un segreto che volesse tenere solo tra di noi, non voleva far volare le parole in aria e farle raggiungere altre orecchie indiscrete.
Avevo pianto, sì, avevo pianto tra le sue braccia.
Il tempo trascorso mi aveva aperto gli occhi e la mente, adesso capivo davvero le parole e i sentimenti di mio padre.
Sarei tornata da lui, certo.
Sarei tornata tante altre volte, magari anche con Luke.
Così mi ero messa in viaggio con mia madre e con milioni di frasi sussurrate nell’orecchio e ricordi che mi sarei tenuta stretta.
Probabilmente la paura cambiava le persone, le avrebbe cambiate così tante volte che alla fine avrebbero faticato per trovare la strada giusta e sarebbero scappate. L’importante era rimettersi in viaggio nonostante le cicatrici di battaglia, mettendo in spalla tutto il coraggio per ricominciare senza alcun tipo di pentimento.
Quando arrivai a casa quella domenica sera e aprii la porta con il cuore in gola, trovai Luke seduto sulle scale.
Non si alzò, rimase lì e aspettò che mi avvicinassi prima di incontrare i miei occhi e regalarmi un mezzo sorriso.
‘sapevo che saresti tornata.’ Disse alzandosi prima di guardarmi negli occhi e abbracciarmi.
Mi accoccolai tra le sue braccia per qualche secondo prima di sentire il passo pensante dei tacchi di mia madre fermarsi a poca distanza da noi.
Mi allontanai per vedere cosa stesse succedendo.
‘potrei quasi dire che il soggiorno da tuo padre ti abbia cambiata, visto che stai abbracciando Luke.’ Fece spallucce prima di tornare in cucina.
Io e mio fratello scoppiammo a ridere e il biondo mi aiutò a portare su le valigie.
Mi svegliai di soprassalto presa alla sprovvista, una luce terribilmente accecante mi colpì in pieno facendomi avvolgere nelle coperte.
Mugolai qualcosa coperta dal rumore delle lenzuola bianche che cozzavano tra di loro.
‘cassie, dannazione, alza quel culo.’
Lanciai un cuscino verso la voce di mio fratello terribilmente frustrante di prima mattina e tornai a dormire.
‘prendi questi fogli di merda.’ Mi scoprì con forza, mise un paio di fogli sotto alla coperta e mi coprì.
Sentii i suoi passi decisi dirigersi verso la porta, ma si bloccò.
‘almeno abbi la decenza di metterti un paio di pantaloni e una maglietta la prossima volta.’ Chiuse la porta e io scoppiai a ridere.
Scansai le lenzuola e guardai i fogli che Luke mi aveva praticamente lanciato addosso.
Resistenza batterica agli antibiotici.
‘no.’ Gridai presa alla sprovvista. ‘no’
Mi alzai dal letto e attraversai il corridoio raggiungendo la stanza di Luke e aprendo la porta.
‘non dirmi che è oggi’ dissi alzando la voce e sventolando in alto i fogli stroppicciati, ma poi mi resi conto di un particolare.
Luke e Calum erano accanto alla finestra e mi fissavano con gli occhi spalancati.
‘Cas?’ urlò mio fratello e io cercai di coprirmi imbarazzata dal fatto che indossavo solo biancheria intima davanti a Calum Hood.
‘diamine, la prossima volta attacca un cartello con scritto che c’è quel cretino.’ Urlai correndo via.
‘è tornata.’ Disse Calum prima di ridere con Luke.
Rilessi il contenuto della ricerca per la terza volta e camminai verso l’entrata mentre tenevo con l’altra mano un sigaretta arrivata a metà che bruciava grazie al leggero vento caldo.
‘hey cas’ qualcuno mi sventolò la mano davanti cercando di attirare la mia attenzione.
‘La resistenza acquisita, che è generalmente scatenata da una precedente esposizione del patogeno all'antibiotico e..owh, che diavolo significa questa parola?’ ripetei ad alta voce distratta dalla ricerca.
‘Cassie?’
‘oh, devo sottolineare questo.’ Dissi tuffandomi nella borsa e cercando un evidenziatore.
‘mi senti?’ qualcuno ridacchiò attirando finalmente la mia attenzione.
Alzai lo sguardo trovandomi Ashton e Michael davanti ai miei occhi.
Feci un salto all’indietro presa dallo spavento e la mia schiena sbatté contro lo spigolo, l’unico spigolo in tutta la scuola.
Chiusi gli occhi cercando di trattenere le imprecazioni che sarebbero uscite come fiumi, il primo giorno che tornavo e già iniziavo a farmi male.
‘tutto bene?’ Ashton fece un passo verso di me, ma quando aprii gli occhi e lo ritrovai così vicino lo fulminai con lo sguardo e notai l’espressione confusa di Michael.
‘ah, quindi adesso parlate?’ chiese confuso.
‘no’
‘si’
guardai ashton cercando una versione che sarebbe andata bene per tutti e due.
‘si’
‘no’
Questa volta le risposte arrivarono invertite, ma comunque poco coerenti.
Michael trattenne una risata.
‘siete ubriachi?’
‘no’
‘no’
Guardai Ashton e sbuffai, finalmente una risposta coordinata l’avevamo data.
‘faccio finta di non aver chiesto ciò che ho chiesto prima.’ Alzò le mani.
‘parliamo..’ dissi io ‘solo quando è indispensabile.’
Ashton aggrottò la fronte.
‘era indispensabile ora?’ chiese Michael.
‘era indispensabile, Ashton?’ chiesi ad Ashton.
‘io.. direi di si.’ Mi guardò confuso.
‘beh, allora dille quello che le devi dire, così possiamo entrare a scuola.’ Fece spallucce il suo amico.
‘stai.. bene?’
Lo fulminai con lo sguardo e Michael fece lo stesso.
‘volevo dire, ora che stai bene sei pronta a ripetere la ricerca?’
‘senza farci prendere un 3 comune?’ concluse Mike acido.
‘secondo voi sto studiando il testo di american idiot o scienze?’ dissi sovrappensiero buttando il mozzicone.
‘american idiot?’ Michael parlò.
Io alzai lo sguardo e presa alla sprovvista non seppi cosa rispondere.
‘oh..’ disse Ashton ‘oh..’
Michael alzò un sopracciglio per i versi di Ashton che avevano un nonsochè di animale e inquietante.
‘oh.’ Ripeté ‘ancora in fissa con quella canzone?’
‘Ashton, ma di cosa stiamo parlando?’ il rosso appena tinto sbottò.
‘beh, le piace quella canzone!’
‘come fai a saperlo?’ chiesi incredula.
Lui aprì le braccia in segno di disperazione, così capii che era solo una scusa per non far capire a Michael che ero presente al loro spettacolo qualche sera prima.
‘ah!’ dissi ancora una volta.
‘ma chi te l’ha detto?’ Michael storse la bocca.
‘Madison.’
‘Luke’
Dissi in coro con Ashton ancora una volta.
‘puoi smetterla di contraddirmi quando cerco di pararti il culo?’ sbottai.
‘non serve che mi pari il culo quando sono io che devo parartelo.’ Gridò.
‘ma di cosa state parlando?’ scandì bene Michael.
‘Luke, me l’ha detto Luke.’ Disse infine Ashton scocciato.
‘beh, a che ora c’è l’esposizione?’ chiesi cercando di spostare l’argomento.
‘subito dopo il pranzo.’ Rispose Michael.
‘bene, allora ci vediamo dopo.’ Dissi ascoltando in lontananza il suono della campanella.
‘a dopo.’ rispose Ashton mantenendo il suo sguardo incollato al mio mentre camminava lontano da me.
La campanella del pranzo finalmente suonò e io riuscii a sgattaiolare nel bagno lontana dagli sguardi indiscreti della gente che continuava a chiedersi cosa stesse succedendo realmente nella mia vita da film.
Mi sciacquai il viso e ancora una volta, come qualche settimana prima, alzando lo sguardo trovai qualcuno con cui non volevo avere niente a che fare.
‘Charlie’ dissi sbuffando e voltandomi per niente emozionata.
‘bentornata.’ Ghignò.
‘beh, wow, sei l’ultima persona da cui vorrei sentirmelo dire.’ Incrociai le braccia.
‘aspettavo solo il tuo ritorno per postare qualcosa che non ti piacerà molto.’
‘sul serio, ancora con questa foto?’ dissi.
‘Ashton ha lasciato Helena.’
Il cuore mi fece un balzo nel petto.
‘sul serio?’ dissi sorridendo inevitabilmente.
‘non sorriderei al posto tuo, l’accordo è saltato.’
‘no, aspetta.’ Dissi fermandola mentre girava i tacchi ‘che hai intenzione di fare?’
‘pubblicare quelle foto forse.’
‘ma a che scopo?’ dissi in avvicinandomi a lei e sovrastandola con la mia altezza.
‘per renderti la vita un inferno.’
‘ma non lo è già stata ultimamente? In caso non ti fosse arrivata la notizia ho fatto un salto all’ospedale.’ Dissi fredda.
‘non mi importa se ti droghi.’ Fece spallucce.
‘io non mi drogo’ scandii ogni parola ‘se ho preso quelle pasticche è solo colpa tua e di quella stronza della tua migliore amica.’
‘stai attenta alle parole che usi.’
‘sennò cosa?’ sorrisi sarcastica ‘prenderai il tuo telefono e farai vedere al mondo intero chi sono?’
‘esattamente.’
‘beh, allora fallo. Ma non penso che questo ti aiuterà a diventare qualcuno in questa scuola, perché non vali niente ed è sempre stato così.’
‘oh beh, vedremo.’
‘stai facendo questo solo per un po’ di popolarità?’ storsi la bocca.
‘non ti ricordi sul serio cos’è successo con me?’ chiese aggrottando la fronte.
‘suppongo di no.’ Risposi curvando la schiena.
‘oh bene, lascia che ti rinfreschi la memoria allora.’ Si schiarì la voce ‘qualche tempo fa mi hai sputtanata davanti a tutta la scuola con un professore.’
Ebbi un colpo al cuore, ma la lasciai finire.
‘ho sempre studiato, mi sono sempre occupata della scuola con dedizione, quel professore era il mio unico punto debole.’ Schivò il mio sguardo ‘che ovviamente tu sei riuscita a trovare.’
‘cos’è successo poi?’ chiesi timorosa.
‘mi hanno sospesa, Cassie.’ Rispose fredda ‘sono bocciata a fine anno.’
Rimasi sorpresa dalle sue parole.
‘io non..’ improvvisamente mi ricordai.
‘ti avevo provocata io, ma la mia era solo una provocazione. Ora devo vendicarmi.’ Serrò la mascella.
‘non devi farlo per forza, non servirebbe a niente ora.’
‘non è vero invece.’ Urlò contro di me e io decisi di abbassare lo sguardo.
‘Charlie’ qualche secondo di silenzio riecheggiò nel bagno ‘mi dispiace.’
Lei alzò lo sguardo stordita dalle mie parole.
‘non serve distruggersi a vicenda, ok?’ abbassai la voce.
‘sembri diversa.’ Deglutì.
‘sono diversa.’ Feci spallucce abbassando lo sguardo.
‘Cassie, anche se volessi perdonarti ormai è troppo tardi.’ Disse lei dopo infiniti secondi di silenzio.
‘che significa?’ la guardai dubbiosa.
‘significa che quella foto non ce l’ho più io, ma Helena.’ Mi guardò e io odiai chiunque nel raggio di tre chilometri in quel momento.
‘perché ce l’ha lei?’ chiesi.
‘è lei che ha intenzione di vendicarsi con te in questo momento più di chiunque altro.’
‘vuoi dire che vuole vendicarsi perché Ashton l’ha lasciata?’ Aprii le braccia.
Lei annuì.
‘impossibile.’ Dissi ‘non ha senso.’
‘le piaceva davvero.’
‘si, ma non dovrebbe prendersela con me.’ Scossi la testa.
‘Cassie.’ Mi prese un polso ‘non posso farci niente.’
Angolo di Claire
Salve profughe!
In caso qualcuno non avesse ancora capito, Charlie è la ragazza del secondo capitolo, quella col professor Becket (in caso qualcuno avesse sbattuto la testa e perso la ragione come la mia vecchia migliore amica, può tornare a leggersi quel piccolo frammento di capitolo.)
Sono così felice che Cassie sia tornata! Da adesso in poi i capitoli andranno di bene in meglio, vedrete che rinascerà il vostro amore nei miei confronti.
Voi cominciate a prepararvi psicologicamente al capitolo x, perché si avvicina a vista d'occhio.
Non per farmi pubblicità occulta, ma volevo ricordarvi della nuova fan fiction che sto scrivendo. Tenetevi pronti, perché a breve inizierò a postarla.
LEGGETE QUI ho assolutamente il dovere di consigliarvi una fan fiction di una mia amica che adoro, è una delle ragazze che mi è stata più vicina nei primi tempi in cui postavo Ripped Jeans, in più scrive molto bene e le sue storie sono molto seguite e apprezzate.
QUINDI, dovete leggere Panic di @lavocediluke
è una bellissima storia su Luke e finalmente ho trovato qualcosa di nuovo, qualcosa che non ho mai letto prima!
Poi fatemi sapere cosa ne pensate!
Vi amo!
Claire☻♥
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ripped jeans || ashton irwin♡
Fanfiction«Ashton era biondo, decisamente troppo biondo, soprattutto quando si trovava davanti al sole. Aveva gli occhi verdi, meno dei miei, ma sempre troppo verdi. Vestiva di nero, ma non quel nero che ti spaventa, quel nero che ti rapisce. Aveva le fossett...