ventottesimo capitolo

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Afferrai un vassoio prendendo al volo qualsiasi cibo che mi capitasse sotto alle mani mentre cercavo qualche volto conosciuto in lontananza.
'scusa' una voce trillò nel mio orecchio facendomi girare completamente nella sua direzione.
Madison teneva in mano la mia bottiglietta che era rotolata giù dal vassoio forse per colpa sua. Aveva i capelli raccolti in una coda spettinata, era struccata e teneva in mano la solita mela smangiucchiata lateralmente.
Mi spaventai nel vederla ridotta così e realizzai che non la vedevo da un bel po', così abbassai gli occhiali per guardare meglio ogni particolare che un tempo avrebbe curato fino allo sfinimento.
'Madison' dissi lasciando andare il vassoio per stringerla forte a me.
Qualcuno vicino a noi si girò, ma non mi importava nulla, perché in quel momento la mia amica era l'unica persona che avrei voluto vedere.
'hey' disse lei.
Potei sentirla sorridere dolcemente tra i miei capelli mentre mi abbracciava a sua volta.
'mi dispiace tanto.' piagnucolai vicino al suo orecchio.
'non fa niente.' disse lei comprendendo ogni sfumatura della mia frase.
Mi staccai dall'abbraccio trascinandola in un tavolo vuoto e decidendo che volevo passare il pranzo con lei fregandomene per una volta dei giudizi.
Afferrai delle posate e cominciai a tagliare la carne con un sorriso che andava da un angolo all'altro della mia bocca.
'hai fame?' disse lei ridendo.
'in realtà si' risposi stupendomi del fatto che la mia fame fosse improvvisamente tornata.
Madison mi guardò in silenzio, poi prese un boccone.
'non hai paura?' sussurrò guardandosi intorno.
'di avere fame?' sorrisi divertita
'no, di pranzare con me.' disse poi lei.
Rimasi sconvolta per la sua consapevolezza, ma poi realizzai che non me ne importava niente degli altri se dovevo rinunciare di stare con lei.
'madi..' cominciai a cercare le parole giuste.
'lo so, so che nessuno mi vuole più in quel gruppo e so anche che sono diventata una sfigata grazie ai miei stessi amici.' tirò su col naso.
'ti hanno più detto qualcosa?' inclinai la testa di lato.
La mora scosse la testa prima di fare spallucce.
'è una cosa stupida' sussurrai senza pensarci troppo.
Lei mi osservò incuriosita e poi posò la mela incitandomi a continuare, cosa che non feci in tempo a fare, perché qualcuno piombò sul nostro tavolo facendoci saltare.
'Madison Montgomery e Cassie Hemmings.' una bionda liscia si sistemò accanto a me.
Alzai il sopracciglio. Se pranzavo con Madison non significava che chiunque potesse unirsi a noi.
'chi sei?' la mia amica mi guardò speranzosa di risposte.
'Helena Marin' sorrise aggiustandosi la maglietta e sfoggiando la parte superiore del suo reggiseno fucsia fosforescente.
Mi allontanai leggermente con la sedia sperando che questo le facesse abbandonare dal tavolo.
'interessante' aggiunse Madison prima di storcere la bocca e prendere la mela.
'forse non mi conoscete, ma studieremo insieme' prese un coltello e si specchiò leggermente per poi posarlo nel mio piatto.
Allontanai anche il piatto, con quel gesto aveva mandato a cagare la mia fame.
'sei la ragazza del progetto di scienze!' disse Madison illuminandosi.
io continuai a restare in silenzio, non volevo che qualcuno mi vedesse parlare o addirittura sedere insieme a una qualunque.
'chi siamo nel progetto quindi?' chiese Madison improvvisamente incuriosita
'ci sei anche tu?' sussurrai alla mia amica ricevendo una risposta affermativa che non mi rincuorò neanche un po'.
'siamo..oh' la rossa indicò un paio di persone dietro di me e cominciò a salutare facendo segno di avvicinarsi.
'meraviglioso' sibilai pronta ad alzarmi a causa del traffico dei mendicanti al nostro tavolo, ma l'espressione di Madison mi bloccò completamente e rimasi ferma nella mia posizione quando vidi Ashton, Calum e Michael sedersi al tavolo con noi.
'eccoli qui.' Helena si sedette accanto ad Ashton allisciandosi i capelli che poi mandò in faccia a me.
'perfetto' madison posò la mela perdendo l'appetito a sua volta.
Poteva andare peggio di così?
Ashton mi guardò di sottecchi prima di passare indifferente e sorridere ad Helena che adesso stava parlottando con Calum e Michael riguardo all'argomento del progetto che ancora non conoscevo.
Mi alzai dalla sedia raccogliendo la borsa quando Helena mi afferrò il braccio e mi costrinse a sedermi di nuovo.
'no.' urlai forse un po' troppo forte perché molte persone si voltarono verso di me cominciando a parlare tra di loro.
'Cas, per favore' mimò Madison.
'tranquilla tesoro, tutti sapranno che ci frequenti solo per un progetto.' ghignò la bionda mettendomi in imbarazzo sotto allo sguardo vigile di Ashton.
'ho altro da fare' risposi fredda.
'tipo mandarci all'ospedale ancora una volta?' sorrise sadico Michael piantando i suoi occhi nei miei come due fari in piena notte.
'non sono stata io, va bene?' incrociai le braccia.
'Mikey..' sussurrò debolmente Calum. 
'sei proprio una stronza, Cassie, non vali un cazzo.' sibilò Michael
Mi aspettavo degli insulti da parte sua, ma sinceramente non li volevo in quel momento, quindi mi trovò impreparata e indifesa, tanto che non risposi.

'heilà' mio fratello urlò alle mie spalle dando una pacca leggera sulla schiena di Calum.

Non seppi in che modo, ma il suo arrivo riuscì a calmare le acque e il suo sorriso dolce mi convinse a sedermi di nuovo con loro.

'lukey, ci serve il tuo aiuto' Ashton sorrise.

ripped jeans || ashton irwin♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora