Mi svegliai di soprassalto maledicendo la testa che stava per scoppiare.
Una luce terribilmente forte mi colpì in pieno e fui costretta a coprirmi gli occhi.
Era mattina?
Mi sedetti confusa e restai immobile per qualche istante.
Intorno a me c’erano bicchieri e bottiglie rotte, ma c’era un silenzio così profondo da sembrare troppo rumoroso.
Un odore per niente piacevole arrivò al mio naso poco dopo e improvvisamente portai una mano davanti alle narici per coprirle il prima possibile.
Quello era vomito?
Il canto di un uccellino mi fece riprendere dalla vista del vomito e tornai a guardarmi intorno.
Ma che cavolo stava succedendo?
Mi voltai alla mia sinistra e per poco non ebbi un attacco di cuore quando vidi la figura di un ragazzo biondo disteso accanto a me e completamente addormentato.
‘Ashton’ dissi a bassa voce e più confusa di prima.
Il ragazzo non si mosse, ma capii che dormiva grazie al petto che si alzava e si abbassava a ritmo regolare.
Mi presi la testa tra le mani per cercare di contenere il malessere che si distribuiva in ogni cellula del mio corpo.
Cos’era successo la sera prima?
Ebbi un flash improvviso: Harry ubriaco con l’ennesima canna in mano.
Quindi mi ero solo strafatta come al solito?
‘luke, devi bere tutto.’ Una voce risuonò nella mia testa, così ebbi il secondo flash finalmente, Luke ubriaco con un innaffiatoio in bocca.
‘oddio’ dissi cercando di togliermi dalla testa quella visione orribile.
Non riuscii a ricordare altro, quindi rimasi con la testa tra le mani per altri minuti.
Tutta la serata precedente sembrava quasi cancellata dal mio cervello, così mi ritrovai a chiedermi quanto avevo bevuto o fumato per essermi ridotta così.
Mi girai ancora una volta per guardare Ashton immerso in un sonno profondo e mi mancò il fiato quando ebbi un altro flash, un flash che non avrei voluto vedere.
Mi alzai nel panico e per poco non scoppiai a piangere quando vidi l’immagine del nostro bacio più e più volte nel mio cervello.
‘no.’ Dissi tentando di prendere una scarpa. ‘no.’
Cominciai a negare con la testa completamente presa alla sprovvista da quel ricordo che mi stava torturando il cervello.
‘Non è possibile’ dissi infilandomi la seconda scarpa e tornando a guardare Ashton.
Ebbi un brivido quando ricordai il sapore delle sue labbra.
Un fitta di mal di testa mi fece quasi urlare dal dolore e cominciai a camminare all’indietro per allontanarmi da Ashton e possibilmente anche dal ricordo che mi stava scavando dentro.
‘Perché?’ dissi tra me e me quando tornai con le mani tra i capelli.
Non potevo più restare lì a guardarlo dormire, dovevo andarmene, dovevo allontanarmi da Ashton e da tutto quello che era successo la nottata precedente.
Corsi via voltandomi solo una volta ed entrai dentro casa di Louis.
Chiusi la porta rimasta aperta alle mie spalle e realizzai che non c’era nessuno, solo una grandissima confusione.
‘La borsa’ dissi salendo le scale.
Entrai nella stanza del mio amico e notai con piacere che la mia borsa era sul letto e non era stata toccata.
La presi e mi fiondai giù per le scale senza neanche trovare il tempo per chiedermi che fine avevano fatto gli altri e che diavolo era successo veramente a quella festa.
Ebbi una fitta allo stomaco quando pensai che qualcuno poteva aver visto quel bacio, ma mi limitai a camminare ancora e ancora, perché avevo bisogno di tornare a casa immediatamente.
La macchina di Liam non era lì fuori, quindi capii che gli altri se ne erano già andati.
Presi il telefono. 13.45
Quattordici chiamate senza risposta. Per poco non persi un battito.
-Madi, Madi, Liam, Zayn, Louis, Mamma, Mamma, Mamma, Mamma..- Bloccai il telefono prima di finire la lista delle chiamate.
Ventuno messaggi.
-Cassie, dove sei? Luke non è ancora tornato a casa.-
Mamma e le sue preoccupazioni inutili per le feste.
Bloccai ancora una volta il telefono e tornai a camminare per strada. A quanto pare mi aspettava una lunga camminata sotto al sole.
Alzai lo sguardo e vidi un enorme nuvolone nero, poi cominciò a piovere, prima piano, poi un acquazzone mi investì in pieno.
‘Meraviglioso’ imprecai alzando le mani al cielo ‘ti sto sul cazzo, vero?’
Mi tolsi le scarpe, facevano decisamente troppo male.
Bene, la situazione era questa: la serata precedente era stata un delirio allucinante.
Non ricordavo assolutamente nulla, avevo solo flash di cazzate, baci, canne e di mio fratello ubriaco.
La cosa non andava affatto bene, perché non doveva andare così.
Rabbrividii quando immaginai milioni di foto e video del mio bacio con Ashton su ogni singolo blog di ogni singola persona a quella festa.
Avevo creato un muro difensivo che in pochi giorni era stato distrutto. Da chi poi? Ashton? Un idiota qualsiasi che suonava la batteria?
Mi morsi il labbro. Se avessi potuto uccidermi lo avrei fatto in quell’istante preciso.
Ashton era un bel ragazzo, ma ogni singola parte di me gridava di stargli lontana il più possibile. Ma no, non l’avevo fatto, alla prima festa mi ci ero buttata a capofitto sulle labbra del batterista di mio fratello.
Quindi adesso quella era la situazione. Mi ritrovavo lontana da casa mia, con i vestiti completamente bagnati, le scarpe in mano, il trucco colato e i capelli spettinati.
E quella non era la cosa peggiore, perché avevo probabilmente perso i miei amici e mi sarei ritrovata a mangiare nello stanzino del bidello a pranzo con milioni di persone che mi tiravano cibo nei capelli.
‘Cristo’ imprecai ancora una volta quando una macchina mi schizzò con una pozzanghera.
Bene, sarebbe stata questa la mia fine quindi?
Un odio profondo mi salì fino alla bocca dello stomaco.
La colpa non era mia, ma di Ashton.
La pioggia aumentava a vista d’occhio e la strada si era riempita di milioni di pozzanghere.
Era strano come il tempo potesse adattarsi al mio stato d’animo così facilmente.
La pioggia non mi era mai piaciuta, perché riportava alla luce ricordi e cose sotterrate nel profondo del cuore. Faceva uscire fuori le paure e incoraggiava le lacrime ad uscire.
Tirai su col naso presa dalla disperazione. Avevo perso tutto per colpa di un solo bacio.
Ma adesso? Mi guardai intorno fermandomi.
Adesso non sarebbe servita nessuna sbroccata in classe per riguadagnarmi la popolarità o la dignità. Ma era giusto così, perché infondo me lo meritavo, meritavo tutto quello che sarebbe piovuto su di me da lì a poco.
Continuai verso la direzione di casa.
Immaginai l’espressione schifata di Madison mentre si rifiutava di farsi accompagnare a scuola da me, immaginai Zayn che mi sputava addosso o Harry che non mi guardava neanche in faccia e mi odiai, mi odiai così tanto che cominciai a piangere sotto alla pioggia rendendomi ancora più ridicola di prima.
Un muro creato così difficilmente in tutti quegli anni che avrei visto sgretolarsi velocemente senza poterci fare niente.
Ora cos’avrei fatto? Mi sarei seduta lì, a scuola, tornando la sfigata della terza media? Avrei pregato in ginocchio qualcuno per essermi amico o anche solo per dividere un banco con me?
La soluzione era una. Avrei semplicemente detto la verità e pregato che qualcuno la capisse.
Ero ubriaca e fatta a una festa, la musica era alta, Un ragazzo, non importa chi, uno qualunque, aveva cominciato a ballare con me, ma io ero troppo fatta per capire chi fosse. Poi mi aveva baciata e io avevo continuato a baciarlo solo perché stavo troppo male per fermarlo.
Mi fermai.
La verità? Mi brontolò lo stomaco. Quale verità, Cassie?
Sventolai una mano davanti ai miei occhi per scacciare quel pensiero.
Ashton era il problema, Ashton andava eliminato. Non importava chi ci aveva visti, come, quando o perché. Quello che importava era allontanarlo il prima possibile.
Mi tornò in mente il bacio e un brivido mi attraversò il corpo.
‘no.’ Dissi ad alta voce tentando di controllarmi. Ci riuscii, perché pochi secondi dopo ero tornata a camminare ostinata verso casa.
Angolo di Claire
OOOK. ho aggiornato tardi e mi dispiace.
Non ho potuto ricontrollare il capitolo, ma tutto questo è successo perché mi sono messa in opera per fare una cosuccia (sempre) per voi , visto che aumentate ogni giorno e piano piano state diventando sempre di più ho passato la serata a fare questa cosa come una sorta di ringraziamento.
Purtroppo non posso dirvi di cosa si tratta (anche se alcune di voi già lo sanno, quindi shh)
Mi farò viva o più tardi o domani. Quindi stay tuned.
ps: scusate per aver interrotto il fluff nella vostra testa, ma ho dovuto fare un capitolo del genere, perché altrimenti diventava tutto troppo sdolcinato subito.
Non odiatemi.
Scusate ancora per gli errori.
PPS: DOMANI METTO SIA LA SORPRESA CHE LE PUBBLICITA' DELLE FAN FICTION CHE AVEVO PROMESSO. SCUSATE SE NON CE LA FACCIO ENTRO STASERA.
Claire♡
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ripped jeans || ashton irwin♡
Fanfic«Ashton era biondo, decisamente troppo biondo, soprattutto quando si trovava davanti al sole. Aveva gli occhi verdi, meno dei miei, ma sempre troppo verdi. Vestiva di nero, ma non quel nero che ti spaventa, quel nero che ti rapisce. Aveva le fossett...