Non importava la materia o la classe, perché in quel momento ero tutt’altro che a lezione.
Il mio corpo era lì, ma il mio pensiero era altrove.
Da quando mi ero seduta in quell’aula le persone non avevano fatto altro che guardarmi e parlottare, come se sapessero come andavano davvero le cose o cosa mi girava nel cervello da quando avevo incontrato Ashton Irwin.
Non c’erano state gite romantiche o baci da film, anzi, era tutto il contrario, ma non so perché ogni molecola del mio corpo desiderava quel ragazzo.
La situazione mi spaventava, forse anche troppo, perché se le cose fossero continuate così mi sarei ritrovata a mangiare da sola sul serio.
Erano troppe le volte in cui avevo provato questo tipo di paura, ma questa era la prima in cui rischiavo davvero che il mio incubo diventasse realtà.
Pochi giorni con Ashton e già mi ero ritrovata a morire dalla paura, odiavo i cambiamenti e questo ragazzo ne stava portando troppi.
Il suono della campanella mi risvegliò dai pensieri. Non mi importava che fosse l’ultima ora, mi importava solo che le persone non smettevano di fissarmi.
Mi alzai e corsi praticamente fuori dall’edificio.
‘Cassie.’
Mi voltai e vidi Ashton che correva nella mia direzione. La situazione stava diventando davvero pesante da sostenere.
‘Volevo chiederti scusa, io non..’ non fece in tempo a finire, perché lo bloccai prima che potesse aggiungere altre cazzate.
La gente usciva a fiumi dalla scuola, non smetteva di fissarmi, di fissarci.
‘Ashton, tu devi lasciarmi in pace.’ Urlai con tutta la rabbia in corpo.
‘Ma cosa stai..’
‘Ho detto che devi lasciarmi in pace, hai capito bene.’
Gli occhi della gente si facevano sempre più indagatori, quella miriade di sguardi mi entrava nella pelle e ne strappava brandello dopo brandello.
‘ma..’ Ashton cercò di replicare, ma lo fermai ancora.
‘Dimenticati di tutto, va bene? Non voglio più vederti, parlarti o sentirti.’ Le parole mi uscirono dalla bocca senza preoccuparsi di ferire o no.
‘Cassie, io..’
‘Tu adesso prenderai quello schifo di macchina, guiderai fino a casa tua e ti dimenticherai di tutto, anche di questa conversazione.’ La voce si spezzò a fine frase.
‘Perché ti comporti così?’ si avvicinò abbassando il tono della voce.
Il suo sguardo indagatore tornò a scavarmi all’interno.
‘Ashton, vai via.’ Dissi tentando di ritirare le lacrime, ma la voce mi tradì.
Il biondo rimase a bocca aperta per colpa del tono di voce troppo severo.
‘Non sai neanche tu quello che vuoi.’
‘Voglio che sparisci dalla mia vita.’ Inghiottii la saliva amara.
Il ragazzo mi guardò per pochi secondi, poi mi passò accanto e se ne andò con passo svelto.
Io rimasi immobile sotto lo sguardo di tutti.
Neanche mi girai per guardarlo mentre usciva dalla mia vita.
La porta della mia stanza sbatté per la seconda volta di seguito.
‘Cassie, è tardi.’ Mio fratello mi sfilò il cuscino da sotto alla testa.
Io mugolai qualcosa e mi rifiutai di alzarmi.
‘Si può sapere cosa cazzo ti succede?’ Luke incrociò le braccia.
‘Non voglio alzarmi, Luke.’
‘Questo lo avevo capito, stavo solo cercando di capire il motivo.’
‘Perché non sparisci da questa stanza?’
‘Vuoi cacciare anche me?’ Disse mio fratello riferendosi ad Ashton.
‘Vaffanculo, ok?’
‘Non vado affanculo fino a quando non ti alzi.’
Feci uno scatto e mi alzai dal letto solo perché non sopportavo più la presenza di Luke o di qualsiasi essere umano intorno a me.
Mi preparai e salii in macchina accendendo la radio.
Paparazzi di Lady Gaga partì a tutto volume, ma non trovai la forza neanche per saltare dalla paura.
Così restai in silenzio per qualche minuto con la musica che mi sfondava i timpani e la testa bassa appoggiata al finestrino.
Mi sentivo male.
Mi sentivo male dal giorno prima, quando avevo messo piede in macchina e avevo guidato fino a casa cercando di trattenere le lacrime per qualcosa che ancora dovevo capire.
Avevo allontanato Ashton, era questo quello che volevo. Forse lo avevo fatto nel modo sbagliato, ma non importava, ormai era successo e non potevo tornare indietro nel tempo.
Qualcuno mi bussò al finestrino facendomi saltare.
Luke era dall’altra parte del vetro con lo sguardo arrabbiato e le braccia incrociate.
Continuava a farmi domande dal giorno precedente, ma non volevo dirgli niente, non volevo parlare dell’argomento Ashton anche se sapevo che mi aspettavano molte domande da parte di chiunque.
Lo guardai per l’ultima volta e misi in moto la macchina scappando a scuola.
Parcheggiai al solito posto e scesi dalla macchina.
Per la prima volta nella storia di Cassie Hemmings, non avevo il buon umore ad accompagnarmi a scuola.
Non mi sistemai quando scesi dalla macchina, sapevo già il destino che mi stava aspettando.
Camminai fino a davanti scuola con lo sguardo basso.
‘Cassie.’ Sentii qualcuno abbracciarmi con troppa enfasi e non capii cosa diavolo stava succedendo questa volta.
Mi staccai dall’abbraccio notando lo sguardo dispiaciuto dei miei amici che adesso mi stavano circondando.
‘Mi dispiace, deve essere stato davvero stressante.’ Louis mi abbracciò a sua volta.
Li guardai confusa.
‘All’inizio non capivo il perché della reazione a mensa e dello sclero fuori scuola ieri, ma poi ho letto il blog e ho capito.’ Zayn tenne lo sguardo basso.
‘Ma di che blog state parlando?’
‘Il blog anonimo.’ Harry parlò.
‘Cosa c’è scritto in questo blog?’ Dissi ancora scioccata dal fatto che i miei amici mi parlassero.
‘Quello che è successo tra te ed Ashton.’ Harry mi guardò con uno sguardo più profondo del solito.
Rimasi sconvolta dalle sue parole e trattenni il fiato.
‘Tesoro, mi dispiace sul serio.’ Madison mi abbracciò di nuovo.
‘Ragazzi..’ Allontanai Madison. Ma cos’era quella pagliacciata? Le dispiaceva perché era costretta a sbattermi fuori dal gruppo o cosa?
‘Non c’è bisogno che dici altro, lo sai che non sarà più un problema adesso.’ Niall mi diede una pacca leggera sulla spalla.
Deglutii cercando di capire di che cosa stessero parlando.
Harry si schiarì la voce.
‘Si, insomma.. Sappiamo che Ashton era solo un ammiratore troppo soffocante che da quando ti ha vista alle prove di tuo fratello ha cominciato ad essere pesante.’
Sussultai.
‘Dove avete letto questa cosa?’ mi riferii ad Harry che aveva appena spiegato.
‘Sul blog’ fece una pausa ‘anonimo.’
Ashton era un ammiratore troppo soffocante? No. Dio, no.
Feci un passo indietro cercando di trovare un senso logico a tutto questo.
‘Sai, è capitato a tutti noi, hai fatto bene a urlargli contro fuori scuola.’ Louis annuì convinto.
Presi un grande respiro, la situazione stava diventando sempre più pesante.
‘Pensala così, adesso avrai ancora più attenzioni su di te.’ Liam soffocò una risatina.
La campanella suonò e mi costrinse ad entrare in classe nonostante le mille domande che mi frullavano nella testa.
Entrai in classe accompagnata da mille sguardi. Mi guardavano come se fossi la vittima, forse avevano anche pietà di me, ma non doveva essere così la situazione, perché Ashton sarebbe stato guardato come un pazzo, uno che probabilmente era innamorato di una persona che conosceva da poco tempo, quando io e lui sapevamo bene che non era così.
Rimasi seduta per cinque ore, mi alzai solo per cambiare classe.
Incontrai Madison nel corridoio prima di andare a pranzo, ma le spiegai che dovevo finire un compito per l’ora dopo, così cedette alla mia ennesima bugia e io mi rifugiai nel solito giardino anteriore per fumarmi qualche sigaretta e per affondare nella disperazione che mi stava mangiando l’anima senza neanche spiegarmi il motivo.
Ero dispiaciuta.
Lo ero in tutti i sensi possibili che la parola possedeva. Lo ero per averlo cacciato dalla mia vita, per averlo fatto odiare ancora di più senza un motivo valido, per le farfalle allo stomaco ogni volta che i nostri occhi comunicavano, per il bacio che mi appariva più volte al giorno e mi impediva di chiudere occhio durante la notte.
Lo ero perché fino a pochi giorni prima non conoscevo neanche un significato della parola, ma adesso li stavo sperimentando tutti.
Angolo di Claire
finalmente ho aggiornato nonostante la scuola e il rodimento di culo che cercherò di mettere da parte per farvi sorridere un po' almeno nell'angolo di claire che di solito mette allegria nonostante il capitolo sia abbastanza triste e strano (lo definirei così.)
Questo capitolo vi avrà probabilmente lasciate con l'amaro in bocca e lo capisco, perché arrivati a questo punto è normale chiedersi perché un blog segreto abbia inventato una storia del genere.
Lascio a voi le deduzioni sul blog di cui sentiremo parlare molto nel futuro.
Cassie ha le farfalle nello stomaco e si sente in colpa. Un passo avanti e venti indietro per colpa di questo blog che ora farà passare Ashton per un depravato quando è la persona migliore del mondo eloamodamorireportatemeloquichevogliounabbraccio.
Mi sono lasciata trasportare, ok.
Consiglio della serata: mandate a cagare tutti e non provate a riallacciare i rapporti con le persone che già una volta vi hanno fatto stare male, perché quando capirete che nessuno cambierà mai per voi, starete ancora peggio della prima volta.
Buonaserata a tutti.
Claire
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ripped jeans || ashton irwin♡
Fanfiction«Ashton era biondo, decisamente troppo biondo, soprattutto quando si trovava davanti al sole. Aveva gli occhi verdi, meno dei miei, ma sempre troppo verdi. Vestiva di nero, ma non quel nero che ti spaventa, quel nero che ti rapisce. Aveva le fossett...